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[tab title=”Italiano”]Ricordo che la prima volta che sentii un brano dei Lali Puna me ne innamorai perdutamente. Effettivamente, quel momento coincide con un atro colpo di fulmine; quello per il film “Le Conseguenze dell’Amore”, di Paolo Sorrentino. “Scary World Theory” è la title track, la scena è semistatica; una scala mobile di un aeroporto, quella sorta di nostra trasportatore per umani, lungo decine di metri. Un uomo che si lascia trasportare, immobile e lentissimo. In sottofondo quella canzone. Da quel momento il mio amore mi portò lontano, mi porto fino ai Notwist – che ancora non conosce – e più in là ancora, verso i 13&God, poi Nuccini, poi l’Anticon. Che i Lali Puna abbiano fatto la storia, quantomeno sotto un certo tipo di denominazione, non c’è nessun dubbio. Difatti, talvolta, mi sembra impossibile che citandoli ci siano persone che mi chiedano chi sono? I Lali Puna sono i coniugi Valerie Trebeljahr e Markus Acher, quest’ultimo membro dei Notwist – per l’appunto. Con loro Christoph Brandner alla batteria e Christian Heiß alle tastiere. Ho fatto qualche domanda a Valerie, ragazza non di molte parole, ma sicuramente incisive.
Il vostro primo album “Tridecoder” inaugurava l’inizio di un’etichetta che poi ha segnato la storia dell’indietronica. La vostra Morr Music. A distanza di sedici anni vi sentite ancora parte di quella denominazione?
Oh, il termine indietronic è scomparso ormai molti anni fa e questo per me è ok, non m’interessa se ci sono nuove denominazione. Non me ne preoccupo, l’importante è il bene della pop music.
Come e in cosa siete cambiati negli ultimi anni?
Diciamo che abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Abbiamo iniziato facendo una sorta di techno abbinata al pop. Poi ci siamo orientati verso suoni più “da band”, fino a tornare a suoni più elettronici nell’ultimo disco. Personalmente posso dire di aver cambiato molto: ho imparato a scrivere canzoni e a cantare, per esempio.
Immagino che molti italiani vi abbiano fatto questa domanda: “Scary World Theory” è inserita nella colonna sonora de Le Conseguenze dell’Amore del regista italiano Paolo Sorrentino. Avete visto la scena in cui appare il vostro score? E’ una sequenza, a mio parere, molto affascinante. Avete voglia di raccontarmela da parte vostra?
Beh, per noi è stato un grande onore che una nostra canzone sia stata utilizzata per la scena iniziale di un film del genere. E’ un’immagine fantastica in cui tu pensi a quanto tempo gli ci vorrà per arrivare alla fine della scala mobile. E’ stato un grande onore e siamo molto grati a Sorrentino. Non dimenticherò mai, per esempio, il momento in cui abbiamo suonato “Scary World Theory” a Bologna, nel 2010.
E’ risaputo che voi ci avete sempre messo molto a fare uscire i vostri dischi e non fate molte date live, mentre nel mercato musicale attuale è necessario mostrarsi sempre attivi. Perché?
E’ risaputo che i Lali Puna sono sempre dipesi, in qualche modo, dai Notwist. Quando Markcus (Acher) si è unito alla band, io sapevo cosa avrebbe significato. Poi sono arrivati i nostri due bambini. Quindi non è così semplice riuscire a organizzarci con i Lali Puna. Però ci proviamo dai.
State lavorando su altri progetti?
Abbiamo lavorato e siamo stati in tour con la band coreana Trampauline, abbiamo scritto due canzoni insieme e poi siamo partiti in tour per la Germania, il Giappone e la Corea. Comunque sto scrivendo delle nuove canzoni per il prossimo disco dei Lali Puna.
Avete dei rimpianti riguardo la vostra vita artistica e le scelte che avete fatto con i Lali Puna?
Non so, forse di non aver neppure tentato di diventare delle pop-star. Sai, io non sono originaria di Weilheim, ma la prima cosa che ho imparato appena sono arrivata lì è stata: non comportarti mai come una pop-star, perché tu non sei una pop-star. Però forse sarebbe stato divertente. Non lo so. Probabilmente no.
Markus è da molto impegnato anche con i Notwist e con i Tied & Tikled Trio. Quanto e come ha influito questa cosa nel suono dei Lai Puna, nel corso degli anni?
Personalmente ho sempre cercato di non mischiare le due cose, così ho rifiutato anche due canzoni scritte da Markus, che poi ha registrato con il progetto 13&God. Thomas non voleva capire la mia decisione, ma in fondo, pensavo avrebbe “suonato troppo Notwist”.
I vostri album sono stati definiti electro-pop, indietronici, dream-pop, synth-pop. elettro-dream. Addirittura IDM. Qual è la definizione esatta? La trovate castrante o “vecchia”?
Ti dirò, non m’interessa un granché, ma alla fine preferisco electro-pop.
“Our Inventions” è quasi un ritorno alle origini, a suoni più elettronici rispetto ai due lavori precedenti. Cosa c’è dietro?
Doveva diventare un lavoro dance, più ballabile, ma non è successo. Probabilmente io sono stata l’unica a volere che prendesse quella direzione.
Insomma, cosa vuol dire Lali Puna?
Domanda semplicissima, Lali proveniente da Puna. (ride)
Com’è fare il lavoro che fate avendo dei bambini?
Non è semplice. Ricordo che chiesi ad una conoscenza come sarebbe stato e mi hanno risposto: I bambini si ammalano sempre quando decidi di fare un tour. E’ assolutamente vero. Però abbiamo deciso di andare in tour con la nostra figlia più grande, di quattro anni. Si è divertita molto.
Non vorrei fare la solita domanda che vi hanno fatto mille volte rispetto al valore che Johnny Greenwood ha dato al vostro primo album, quindi la cambierò leggermente provando ad essere un po’ provocatore: in molti hanno detto e scritto che gran parte del vostro successo sia dovuto proprio grazie alla sua promozione. Pensate sia vero?
Forse. Sicuramente ha pensato di aiutare la band e questo è stato molto gentile da parte sua.
Credete veramente che “Everything Is Always”?
Quella canzone parla della sensazione che si prova quando ogni cosa sembra che sia già esistita – nella musica, nelle mode, nell’arte – ed ogni cosa torna e torna ancora. Allo stesso tempo ogni cosa è in continua mutazione a causa del progresso.[/tab]
[tab title=”English”]The first time I heard a song by Lali Puna, I remember that I felt in love with her. Indeed, that moment coincides with another thunderbolt; one for the film “The Consequences of Love,” by Paolo Sorrentino. Scary World Theory is the title track, the scene is semi-static: an airport escalator, that sort of our human transporter, along tens of meters. A man is carried away, still and slowly. In the background there’s the song. From that moment my love took me away, took me to the Notwist – that still does not know – and further, to the 13 & God, then Nuccini, then the Anticon. Lali Puna made history, at least someway, there’s no doubt. Actually, sometimes it seems impossible that quoting them there are people who ask me who they are. The Lali Puna are two spouses, Trebeljahr Valerie and Markus Acher, the latter a member of the Notwist – precisely. Christoph Brandner with them is the drummer and Christian Heiß the keyboarder. I asked some questions to Valerie, a girl that doesn’t talk much, but in a definitely effective way.
Tridecoder introduced the life of Morr Music, one of most historical important indietronic label. After 16 years do you find yourself as part of this definition?
Oh, the term Indietronic already passed away many years ago. That’s ok for me. I don’t care too much for these terms anyway. And there aren’t too much new ones too. I care for good popmusic.
How much have you changed with the times?
Let’s say, we tried our best. It started out to be sort of “techno” in combination with pop. And then developed into more bandorientated music to come back to more electronic sounds on the last record. Personally I changed a lot: I learned to write songs. And to sing.
“Scary World Theory” is a part of ‘Le Conseguenze dell’Amore’ musical theme of the Sorrentino’s movie. Did you watched that scene? That’s a really sensual sequence. May you tell us something about this scene by your point of view?
Well, it’s a truly great honor for a song to be used in such an opening scene in a movie. It’s great, the picture – and you know how long it will take till he will get to the end of the moving staircase. It’s a great honor and we are very thankful that Sorrentino took our music. And I will never forget the moment we played “Scary World” in Bologna live 2010.
Consider that in the current music marketplace is necessary to be the most dynamic ones, why your albums took a lot of years to be issued and your tour dates were always be not many?
Lali Puna was always dependent on Notwist. Markus (Acher) joined the band right in the beginning and I knew what it would mean. Then we got two children. So it is not so easy to do Lali Puna… But we try on.
Are you working at some new projects?
We worked and toured with the korean band Trampauline. We wrote two songs together and then we toured in Germany, Japan and Korea. Currently I write the songs for a new Lali Puna record.
Do you have any regrets about you artistic life?
Mhhh, maybe to not even have tried to become a popstar. You know, I don’t come originally from Weilheim. But when you get there, one of the first thing you learn is: Never behave as a popstar because you are no popstar. But maybe it would have been fun, I don’t know? Probably not.
Markus is busy also with Notwist and Tied & Tikled Trio. How much this fact affected the Lali Puna’s sounds?
I try hard to not mix things up. So I refused two songs from Markus that he then put on record of the project 13&God (Notwist + Themselves). Thomas Morr didn’t understand, but I thought it would sound too much like Notwist.
Folks and journalists pinpointed your sounds like electro-pop, indietronic, dream-pop, synth-pop. elettro-dream. Even IDM. Which is the right definition? Do you feel those definitions old?
I don’t care too much. In the end I prefer “electro-pop”.
“Our Inventions” is almost a flash back to roots. Why?
It should have become a dance record… But we simply couldn’t do it. Hmm, and maybe I was the only one who really wanted that direction.
What does it mean Lali Puna?
Very easy question. Lali from Puna.
How do you all manage your work in the music with having children? Do you have anecdotes about this?
It is not easy. Before I asked some people how it would be and one said to me: They (the children) always get sick when you want to tour – and that’s how it is. But we toured with our elder daughter when she was four and she loved it.
A lot of people and journalists sayed thay part of your succesa should be thankful to Jonny Greenwood’s “promotion”. Is it true?
Maybe. He certainly intended t help the band. And I thought that’s very nice and gentle from him.
Do you really believe that “Everything Is Always”?
The song is about the feeling that in some point everything seems to have been already there in fashion, art, music – everything comes again and again. At the same time everything changes so quickly because of the technical development.[/tab]
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