Vogliamo condividere l’appello e la petizione che Stefano Boeri, architetto di fama internazionale, ma soprattutto ex assessore PD alla Cultura di Milano, ha fatto a Massimo Bray, Ministro per i beni, attività culturali e turismo. E’ un appello a riformare tutto quello che significa “musica dal vivo”, per favorirne lo sviluppo, per semplificare la burocrazia elefantiaca relativa a qualsivoglia esibizione live, per chiedere regole chiare e che valgano per tutti, cosa che spesso non accade.
Semplicemente il settore chiede una riforma che riporti la ragionevolezza e un livello di intelligenza medio nella mente di chi questo settore dovrebbe regolarlo (e pensando alla SIAE scattano lacrime e rabbia). Fuori da ogni discorso o appoggio politico a personaggi e partiti politici coinvolti, vogliamo appoggiare un azione verso chi evidentemente riesce ad avere anche più risalto sui media, anche se le sue azioni da assessore non sono certo esenti da critiche.
Siamo ben consci che tutto ciò ha un valore puramente dimostrativo, che è robetta di pochissimo peso politico specifico e che il Live Music Act inglese che Boeri porta d’esempio è poco rispetto alla totalità della questione. Gestione del settore musicale e culturale però sono specchio di una società (che saremo tutti noi) e di uno Stato (che siamo sempre gli stessi noi) che non riesce più a sviluppare la comunità, se non a tratti, secondo contrade e particolarismi, spesso anche per azione spontanea dei cittadini contro lo Stato stesso.
Ripensare se stessi è necessario sig. Bray e sig. Boeri, ed è necessario farlo dalle basi.
Leggete il testo e se volete firmate la petizione qui