“Un libro straordinario. Una lettura essenziale per gli aspiranti dj e per tutti gli amanti della vita notturna e della popular music”.
“Last night a dj saved my life” è un viaggio inarrestabile, come direbbe il padre spirituale del dancefloor, Afrika Bambaataa, “alla ricerca del beat perfetto”. Bill Brewster e Frank Broughton nel 2005 hanno pensato di trascrivere in poco più di 500 pagine quella che è stata la genesi del Dj, ripercorrendo tutte le tappe fondamentali che hanno reso la figura del dj “Divo”. News, curiosità e molte dichiarazioni che nessuno potrebbe sapere senza tuffarsi tra le ricche pagine del testo. Musica a 360°, nulla viene accantonato, tutto ha un suo fine, un suo percorso. Hip Hop, reggae, le prime radio abusive, il soul, il funky, la nascita dell’house, la techno, i primi rave a Manchester, ce n’è per tutti i gusti. Tre le linee guida del libro: “le origini del Dj”, “il Dj cambia musica”, “il Dj oggi” con all’interno numerosi capitoli che affrontano nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere sull’arte del djing. Di sicuro in un manuale così ampio è sempre difficile potersi soffermare su argomenti principali, vale la pena però prestare attenzione su alcuni aspetti molto interessanti. Partendo da Francis Grasso, il primo dj moderno: egli non si limitò soltanto a cambiare le regole del gioco, cambiò proprio il gioco. Prima di lui il dj era solo un intrattenitore di folle, a richiesta passava quello che la gente gli chiedeva in quel momento; Francis ebbe così il coraggio di trasformare le performance in atti veramente creativi. Il dj stava diventando un vero artista, “lui suovana musica, prima di lui mettevano semplicemente su qualche disco”. Non fu il primo a mixare ma sicuramente elevò la tecnica del “beat-mixing” ad un livello superiore, riuscendo a portare un mix per due minuti o più. “Nessuno mixava come me” afferma lui stesso. Da lui in poi molti furono i discepoli che seguirono la sua strada, passando da David Mancuso, tra i padri fondatori della Disco, rese il suo Loft un posto veramente unico, di sicuro uno dei club più apprezzati dell’epoca. A seguire Nicky Siano, al Gallery il soul la faceva da padrone, Walter Gibbons al Galaxy 21, David Rodriguez al Ginza e Steve D’Acquisto. Larry Levan che tra il 1977 e il 1987 al Paradise Garage consolidò il nuovo ruolo del dj da discoteca come produttore, remixer e creatore di mode dal forte impatto commerciale, isparando molti giovani dj dell’epoca tra cui un certo Frankie Knuckles, da non tralasciare John Addison, tra i residence del “Le Jardin”. La lista sarebbe veramente lunga, quasi impossibile citarli tutti; cimentarsi in questo lungo viaggio vi aprirà orizzonti finora inesplorati. Se state pensando ad un libro originale che tocchi vari punti e aspetti bè la scelta è quella giusta: “Last night a dj saved my life”. Citando una frase del libro, noi vogliamo rimanere fiduciosi per il futuro:
“Lamentatevi finchè volete della club culture supercommerciale: è tutto vero fino ad ogni pessimistica parola, ma non importa tanto c’è sempre un underground, c’è sempre qualcosa di nuovo all’orizzonte.”