Sono uno di quelli che la mattina si alza – non importa dove, non importa a che ora e soprattutto non importa cosa debba fare durante l’arco della giornata – e piazza un disco di quelli nudi e crudi prima ancora del caffè. La musica prima delle calorie, prima dell’igiene personale e prima ancora qualsiasi altra attività produttiva, ammesso e non concesso che ascoltare musica non lo sia. Ci sono poi le volte, ed oggi è una di queste, che dai play al tuo iTunes e questo vada in crash e poi riparta secondo il suo personalissimo criterio da un brano a caso della libreria. Il brano, nella fattispecie è “Under The Sun” dei Junior Boys, primo disco della compilation LateNightTales curata dal trio londinese che risponde al nome Friendly Fires. E allora, almeno per oggi, la techno scura e incazzata si faccia da parte e dia spazio al loro sound.
Ed MacFarlane, Edd Gibson e Jack Savidge ne hanno fatta di strada da quando, nel 2008, registrarono il loro primo album omonimo nel garage dei genitori di Ed: “Pala”, tre anni dopo il successo di “Friendly Fires”, vede la band di St. Albans alla ricerca di un raffinamento stilistico indispensabile per la sua definitiva consacrazione attraverso un suono che taglia sì trasversalmente Talking Heads, Timbaland e Scritti Politti (complesso rock gallese tanto caro a MacFarlane), ma anche Carl Craig e Boards Of Canada. Viste le premesse, il terzetto sembrerebbe ricco di cose interessanti da “dire” e quelli di LateNightTales non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di regalarci un pò della musica che costituisce loro radici e che tutt’ora li influenza.
E allora via: i Junior Boys, già citati, poi l’olandese Renee con la sua “Change Your Style”, Joe Simon e Dennis Parker alzano letteralmente la temperatura della raccolta col loro sexy funk che ci conduce fino alla housy “Attention Seeker” di Iron Galaxy. Questa compilation è tra le più omogenee tra quelle della collana che ho avuto il piacere di ascoltare – basti pensare a quelle curate dagli MGMT o da Four Tet – nonostante il flusso sonoro sia in costante evoluzione. Per questo non deve soprenderci la presenza di “Hold On” di SBTRKT o “Embassy” di Laurel Halo, vera e propria perla del tutto fuori da qualsiasi schema tracciabile a margine della raccolta.
Come detto, il sole è già alto e questo LateNightTales si è trasformato nella colonna sonora di una “early sunny breakfast”. Niente di più inappropriato? Forse, ma l’impronta che i Friendly Fires hanno dato alla compilation, in tutta onestà, non è nemmeno così adatta alle ore più buie della notte. Piuttosto scegliete il vostro cavallo di battaglia ai fornelli, mettetevi lì rilassati, premete play e iniziate i preparativi: ecco il sound giusto per un ambiente caldo e accogliente come la cucina.
La musica lentamente scivola via fino alla dolcissima e soave “Love Song” di Olivia Newton John e a “After” di Nils Frahm. S’è fatta ora di cena, di uscire e poi di un altro LateNightTales.