Nell’ultimo anno è evidente che la musica in casa Bosconi sia cambiata. Se un tempo infatti la musica proposta dalla label di Firenze era chiaramente destinata al dancefloor, ora a farla da padrone è sicuramente la voglia di dare spazio qualcosa di diverso, più dedito a sviluppare tematiche diverse dal club, siano esse un determinato sottogenere tanto quanto un modo particolare di produrre musica. E’ in questa nuova ottica che va inquadrato l’ultimo Bosconi Extra Virgin, affidato per l’occasione ad un trio inedito di vecchie volpi della scena milanese.
Le Macchine, questo l’evocativo moniker collettivo di Cristian Croce e Nicola Mazzetti (noti ai più come “The Barking Dogs”) con l’aggiunta di Sapo degli Heels of Love, non nascondono le loro intenzioni firmando un tre tracce 101% analogiche dai suoni caldi, suadenti, che sanno di ricerca e studio, sudore e dedizione, quello che ci vuole e che deve esserci sempre quando si fa della musica di qualità. Ma non è ancora questa la peculiarità di questa release, non è l’analogicità, tema tralaltro tornato prepotentemente di moda, a rendere questo Bosconi Extra Virgin interessante e piacevole, tanto quanto la varietà dei generi affrontati nello sviluppo delle tre tracce che compongono l’EP.
Partiamo per una volta dal B-side: “Eternal Sample” è un viaggio bellissimo caratterizzato dagli undici minuti abbondanti di durata, lunghezza giustificata da un arrangiamento importante in cui le influenze disco vagamente Moroderiane del gruppo tengono testa alle sonorità spaziali e tech figlie di Lindstrom e del sempreverde Vangelis, convogliate per tutta la durata da una ritmica incalzante, avvolgente. L’A-side invece è composto da due tracce quasi in antitesi tra loro: se infatti “Orbita Due” è un’elegante fusione tra italodisco e boogie, il tutto tenuto insieme da un godibilissimo string classicamente e gravemente funky, i ritmi simil-afro di “The Edge Of Time” affondano le radici ben più in profondità nella world music, lasciando che assoli di bongo e djambè si aggroviglino in armonia con vocal tribali, il tutto sovrastato dal synth principale.
Ora, vi invito un momento a riguardare la release nella sua interezza: tre tracce interamente analogiche le cui influenze e ritmiche vanno a lambire il dancefloor, ma non a farne il vessillo sulla quale poggiare loop su loop. Un ottimo inizio per Le Macchine e primo mattone del 2013 per Bosconi. Chi ben incomincia…