Il nome “Apollonia” è relativamente nuovo, ma è già sulla bocca di tutti, vuoi per la fama e l’esperienza dei suoi tre componenti (Shonky, Dan Ghenacia e Dyed Soundorom), vuoi per l’imminente uscita del Fabric mixato dai tre, o forse, semplicemente, per l’ottimo livello delle sette uscite finora rilasciate dall’etichetta omonima.
Stavolta però i tre moschettieri si cimentano in prima persona e, dopo averci deliziato varie volte singolarmente o in coppia, finalmente decidono di unire tutte le forze e partorire un EP a sei mani, che agisca un pò anche come testa di ponte promozionale per il lancio del loro cd mixato per il Fabric, visto che entrambe le tracce sono contenute nel cd stesso.
L’EP è un doppio a-side di sound assolutamente in linea con quello a cui ci hanno abituato Shonky, Dan e Dyed: percussioni vagamente latineggianti, basso suadente e quel mood non troppo fomentato ma nemmeno rilassato, da sculettamento moderato e soddisfatto.
“Trinidad”, la prima traccia, ha un giro di basso che ricorda i grandi classici di Chicago e sembra essere adatto ai soleggiati pomeriggi estivi fino a metà, quando un clap bello secco sopraggiunge a movimentare la situazione quel pò che basta, mantenendo sempre il livello di raffinatezza bello alto; “Visa Americain”, invece, si affida a un basso coinvolgente come pochi, di quelli che basta sentirli una volta e ti rimangono in testa per settimane, e ci costruisce sopra tutta la traccia, aggiungendo e togliendo elementi di contorno con la maestria di tre dj d’esperienza ma lasciandolo sempre al centro dell’attenzione per tutta la durata del brano, perchè si sa che è lui, il basso, quello che ci fa scuotere per bene sul dancefloor.