I mezzi multimediali aiutano molto a tenerci in contatto anche da parti diverse del mondo. La possibilità di confrontare i nostri pareri con altri è essenziale per crearci un bagaglio musicale importante. La mia esperienza come “critico” (oddio, che paroloni!) ha reso maggiormente possibile questo intrecciarsi di relazioni.
Come tutti i giorni mi sono messo a scartabellare tra tutti i nuovi EP in uscita e mi sono soffermato su un progetto molto interessante a firma Lilith (NL). Non appena ho visto la label d’uscita, Memoria Recordings ho subito aperto Skype e scritto a Fares, owner della label. Dopo aver spiegato a Fares che avevo intenzione di recensire l’EP mi ha raggiunto su Skype anche Caroline (Lilith). Dalla conversazione con lei sono riuscito a scoprire varie vicende davvero interessanti che si celano dietro alla release in questione.
L’EP si presenta con cinque tracce, tre originali di Lilith (una in collaborazione con Timothy Watt) e due remix, uno di Andrew Grant e uno di Filsonik, vera e propria bomba. La prima traccia è “22”, traccia che Lilith produce in collaborazione con Watt. Disco con ripartenze micidiali, “farcite” da pause con suoni semi distorti da cardiopalma. Siamo decisamente su un disco dalle tonalità scure, più dub rispetto alle altre proposte, e la voce maschile è perfettamente inserita nella sequenza generale della traccia. “44” è un disco veloce e si basa prevalentemente su percussioni in battuta e in levare e su un open hihat dal suono metallico azzeccatissimo; è un disco più fresco, con suoni più “estivi” e meno massive rispetto a “22”. Ottimo se si vuole spezzare un po’ durante un set decisamente carico… La traccia viene remixata egregiamente da Andrew Grant, il quale utilizza un pad atmosferico che rende il remix più deep rispetto alla versione originale. La bassline è molto decisa e dona al disco una tonalità più scura in contrapposizione alla freschezza dell’ “Original Mix”.
La traccia che più mi ha colpito è sicuramente “Freak You”. Parlando con Lilith sono venuto a scoprire che la voce contenuta in questo disco non appartiene ad una persona qualunque ma bensì a Filsonik! Durante una conversazione Skype con quest’ultimo, è riuscita a campionarne la voce registrandola con il suo iPhone, dopodichè lavorando sul beat e sul warping della voce ha portato a compimento questo “Original Mix” davvero ben fatto. La curiosità sta nel fatto che Filsonik non era assolutamente al corrente del fatto che Lilith gli avesse campionato la voce. Dopo averlo scoperto, anzichè risentirsi, decide su due piedi di lavorare sul remix: il risultato è un rework incredibile, con una linea di basso cruda, sostenuta ampiamente da un tappeto di percussioni divino. Un vero e proprio dancefloor killer!
Scusatemi se pecco di scarsa modestia, ma a sentire il remix di Filsonik, ho ragione o no?