Quella che ci ha travolti poche ore fa è una notizia atroce. Perché oltre ad esserne andato un uomo descritto come cordiale e umanamente adorabile da chiunque avesse a che fare con lui, con la morte di Philippe “Zdar” Cerboneschi se ne va l’autore di alcune dei brani più amati dagli amanti dell’house music. Un dj e un producer di rarissima importanza. Dai palchi dei grandi festival, dalle consolle dei club, dagli speaker dei nostri computer, dalle radio e dalle cuffiette di chiunque abbia fischiettato le sua (e del suo socio Hubert Blanc-Francard) “The Sound Of Violence” o “Cassius 1999“, Zdar ci ha infatti accompagnati per oltre vent’anni regalando al mondo della musica il suo gusto inconfondibile.
A poche ore dalla sua tragica morte vogliamo omaggiarlo con dieci lavori che l’hanno visto coinvolto e protagonista, dieci lavori che vanno oltre il suo progetto Cassius e che ci mostrano, per chi non avesse avuto modo di scoprirla, un’altra faccia di questo meraviglioso artista.
La Funk Mob – Ravers Suck Our Sound
Il titolo è bellissimo (anche fuorviante, con meravigliosa ironia). La canzone è bellissima. Il periodo storico è quello in cui la musica lavorava nel profondo, tra inquietudine e sensualità. E Zdar, prima di lanciarsi con Hubert Blanc-Francard nel caravanserraglio Cassius, era già lì, a sfornare gemme vere. – Damir Ivic
Housse de Racket – Aquarium
Il sound di Phillipe Zdar, al di là del suo lavoro con Cassius, ha riverberato in tantissimo indie rock di scuola francese. Tra le varie cose prodotte da lui che non hanno superato le Alpi c’è questo disco di Housse de Racket – tutto prodotto da Zdar, appunto- che meriterebbe una riscoperta (o, in caso, una vera scoperta). – Emiliano Colasanti
Motorbass – Ezio
La cassa in quattro che sa farsi sogno. Ma in effetti, l’unione fra Etienne De Crecy e Philippe Zdar era già allora un “dream team”: le produzioni targate Motorbass, il loro progetto a due, erano davvero tutte di qualità superiore. – Damir Ivic
Phoenix – Love Like A Sunset (Part I & II)
Ha compiuto dieci anni qualche settimana fa, quello che è da tutti considerato come il capolavoro ancora insuperato dei Phoenix. Un disco pop perfetto, arricchito anche e proprio dalla produzione di Philippe Zdar, che è stato fin da quasi subito una sorta di Phoenix aggiunto un po’ a testimoniare quel grande incrocio di musicisti che è stato il French Touch dove essenzialmente tutti collaboravano con tutti. “Love Like a Sunset” (parte uno e due) è forse una delle tracce simbolo di “Wolfgang Amadeus Phoenix”, non un singolone spacca classifica ma un brano che ha fatto epoca forse anche grazie a un lavoro di produzione notevole. – Emiliano Colasanti
La Funk Mob – Sans Remission (Deep Inside Mixx)
Una “posse track” pazzesca, oscura e meravigliosa: ci si ritrovano a vario titolo coinvolti The Mighty Bop (Alain Ho e Bob Sinclar, prima della Carrà et similia) e La Funk Mob (Philippe e il socio Hubert). Una delle vette assolute del trip hop, perché c’è una vena di sinistra sensualità che il genere ha toccato solo ed unicamente nei momenti più alti. E questo è, eccome, uno dei momenti più alti. – Damir Ivic
The Rapture – Come Back To Me
Il rapporto tra i Rapture e Zdar nacque in modo molto complicato: dopo avere lavorato a lungo a “Wolfgang Amadeus Phoenix”, Philippe Zdar sentiva di avere esaurito la sua spinta creativa e finì per declinare un sacco di lavori. Compreso questo, diventato possibile solo grazie alla tigna dei Rapture che per il loro ritorno a casa DFA avevano deciso di collaborare solo e soltanto con lui, senza mai demordere di fronte ai numerosi rifiuti. All’epoca Zdar dichiarò di avere cambiato idea dopo avere ascoltato i provini, come a dire che il disco c’era già ed era già bello. Il tempo però l’ha reso il migliore dei Rapture e questo non era affatto scontato. – Emiliano Colasanti
Daft Punk – Around The World (Motorbass Remix)
L’unico remix in grado di competere con l’originale. E credeteci: basta questo. – Mirko Carera
Kindness – Swinging Party
Un classico dell’indie rock made in USA – l’originale è dei Replacements – riportato in vita da Kindness in combutta proprio con Philippe Zdar che firmò tutta la produzione di “World, You Need a Change of Mind”. Successo mega-assicurato. – Emiliano Colasanti
Torb – Dipendenza Della Stella
Chi si ricorda dei Torb? Duo di producer parigini a cui Zdar aveva prodotto un disco pubblicato poi da Cassius Records? Probabilmente nessuno. Peccato, era una bomba. – Emiliano Colasanti
Jay-Z & Kanye West – Why I Love You
L’ultima canzone che abbiamo scelto per celebrare la carriera parallela (quella da dj/remix/produttore mainstream di ultra-grido) di Philippe “Zdar” Cerboneschi non ve la possiamo fare ascoltare perché a causa delle beghe tra i nemici-amici Kanye West e Jay Z il loro disco di coppia “Watch The Throne” è diventato introvabile nei servizi di streaming. “Why I Love You” è interessante non solo perché fotografa il momento esatto in cui Zdar si è conscrato come uno dei produttori più influenti e importanti della sua epoca, ma pure perché è un brano interamente costruito su un sampler di… ta-dà… Cassius! “I Love U So”, non so se ve la ricordate, era una bomba anche senza Yeezy e Hova.