Un festival “matrioska”, che al suo interno ne contiene altri tre. Una line up – per quanto riguarda la parte della “musica suonata” – fuori dall’hype ma con nomi di importanza assoluta; una serie di incontri, approfondimenti e discussioni che ospiterà quaranta speaker, pronti a confrontarsi su una serie di tre temi legati alla musica (il nuovo pop tra innovazione e tradizione, il rapporto tra musica & moda, la musica per cinema, pubblicità e videogames); in più, un ricco programma di panel internazionali, speed meeting professionali e workshop. .
Giunto alla terza edizione, Linecheck comincia a delineare i contenuti del prossimo appuntamento che si svolgerà a Milano dal 21 al 26 novembre 2017 prossimo al Base, andando ad alzare di molto la qualità degli appuntamenti invernali legati alla musica. Non il solito festival musicale dicevamo, e il perché è presto detto: Linecheck è prima di tutto un happening e punto d’incontro per gli addetti ai lavori, per approfondire le diverse tematiche professionali e culturali. Questo il suo DNA originario. Il claim della manifestazione sarà quest’anno “Shape Your Future”: un invito e un incoraggiamento a costruire il proprio futuro di protagonisti e fruitori della musica.
Il comunicato stampa ci ricorda come il mercato italiano della musica sia in costante crescita (5% annuo) nonostante la scarsa penetrazione della musica italiana all’estero: di internazionalizzazione del prodotto made in Italy si parlerà allora ampiamente durante la rassegna, per portare idee, analizzare il presente, porre basi potenzialmente interessanti per il futuro. Una scommessa affascinante e stimolante, perché fatta con un obbiettivo di crescita e sviluppo di un mercato musicale italiano spesso ancora bloccato, nonostante offra un prodotto di qualità, lavori spesso entusiasmanti che poco hanno da invidiare a quanto giorno dopo giorno importiamo dall’estero nei nostri ascolti.
Il festival poi ha un interessantissimo meccanismo di “scatole cinesi”. Al suo interno infatti troveranno spazio due “sotto-festival” di assoluta importanza. Il primo si chiama FAM – Festival degli archivi Musicali, promosso da Archivio Ricordi e incentrato sull’approfondimento del tema della tutela e valorizzazione dei repertori; il secondo si chiama Load In, incubatore per band emergenti in residenza temporanea a Milano, promosso in partnership con Rockit e Ostello Bello, che quest’anno vede come protagonisti Han, Technoir, LNDFK, Charo Galura.
Dulcis in fundo (ma occhio: non abbiamo ancora parlato della line up musicale) Linecheck ospiterà Solid Music Market, una due giorni in cui la protagonista assoluta sarà la musica fisica e materiale, con un mercato di dischi, cd, audiocassette, libri e gadget.
Ad organizzare il tutto, Elita Enjoy Living Italy – e il nome è una garanzia. Elita da anni ormai porta a Milano eventi di qualità assoluta, basti pensare all’omonimo festival per anni svoltosi durante la Design Week milanese o alla memorabile esperienza dell’albergo diurno in piazza Duomo, nell’anno di Expo.
A Linecheck comunque – e ci piace davvero, per una volta, parlarne in chiusura – ci sarà anche la musica dal vivo, molto più che nelle edizioni passate, con una line up da urlo. In collaborazione con Jazz:Re:Found, si porterà in Italia il live di Thundercat, colui che con “Drunk” ha probabilmente firmato uno dei dischi dell’anno. Insieme a lui in cartellone, come altri eventi forti, ci sarà l’esclusiva italiana dei Little Dragon e Iosonouncane (in un progetto speciale con Paolo Angeli, virtuoso di chitarra acustica di livello internazionale). Arriveranno poi gli Yombe, uno dei progetti italiani più interessanti in tempi recenti; ci sarà Perfume Genius; e infine tre nomi che valgono a nostro giudizio ben più di una messa. Ash Koosha, multi-strumentista e compositore iraniano si esibirà in un concerto futurista in Virtual Reality che annuncia l’arrivo di una nuova era per la fruizione della musica dal vivo (e il suo album di debutto su Ninja Tune è stato uno dei più interessanti del 2016…); Jacques, istrionico techno artista francese capace di creare spettacoli unici a metà strada tra sound design e techno-clubbing; last but not least Freddie Gibbs, uno dei più discussi e talentuosi rapper in circolazione (vita complicata, ma un ruolo decisivo nel capolavoro “Piñata” confezionato assieme a Madlib).
Attendiamo insomma con vivo interesse l’arrivo di novembre, siamo affascinati da quanto ci è stato annunciato fino ad ora (in attesa di avere il piano dettagliato dei panel e dei relatori). Ci piace tantissimo l’dea di partecipare a qualcosa che sì è musica, ma non solo suonata; ci piace l’idea di vivere giorni di incontro e scambio, parlando di ciò che ascoltiamo e di ciò che riempie le nostre giornate – un’esperienza già vissuta nelle edizioni precedenti, e che sempre di più ci ha coinvolto anche nei festival europei che ormai non si occupano più di proporre solo live e dj set, come ad esempio il Sónar o il Nuits Sonores francese.