Artizhan forse potrebbe sembrarvi un nome nuovo sulla scena; ma così non dovrebbe essere se vi spieghiamo che questo è in realtà uno degli alter ego di Franky B, uno dei veri e più meritori “battitori liberi” della scena elettronica in Italia ormai da un paio di decenni. Uno che ha sempre seguito la sua strada: non si è mai fatto problemi a essere de-sincronizzato rispetto alle mode perché l’unica regola era quella, sempre e comunque, di essere sincronizzati verso se stessi. E così è stato. Così come così è anche nel primo passo del nuovo sodalizio artistico che lo lega ad Apparel Tronic, sub-label più “irregolare” della meritoria “entità” Apparel Wax: l’EP “Nasty Drifts From Sequoia” risente infatti moltissimo delle vibrazioni della dubstep originaria, così come delle sue primissime contaminazioni con la cupezza e geometria techno. Una via musicale bellissima, che per una breve stagione sembrava dominante ma che oggi pare messa in ombra dai tanti (troppi?) tentativi di fare o i neri industrial o gli sgargiantoni disco, oggi son queste le cose che vanno per la maggiore se si vuol apparire di qualità ed up-to-date. Ecco: questa via musicale Artizhan la recupera, e lo fa davvero bene. In fondo trovate l’embed dell’EP, così giudicate da soli; noi dal canto nostro abbiamo chiesto a Franky, incuriositi da questo recupero “antistorico”, quali fossero in realtò le radici sonore di questo EP, riassunte in cinque tracce. Ci ha risposto così, e lo spettro è davvero interessante. La sesta, l’extra, è una nostra doverosa aggiunta: il primo video estratto da “Nasty Drifts From Sequoia”.
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The Holy Ghost – Heavy Water ( Megawatt Messiah )
Ho comprato questo vinile da Discopiù a Rimini, nel 1993 e andavo in prima liceo. Mi ha sempre trasportato in una dimensione definitivamente ulteriore e anche tenebrosa, con le percussioni trance e questi white noise cheimitano il suono di un treno a vapore che attraversa un foresta di notte, dove ad un certo punto trovi un cavallo fermo davanti a te. Ecco, a me questa cosa ( quella del cavallo ) è accaduta sul serio! Giuro!
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DJ Cam – Ganja Man
Questo disco l’ho consumato, è stato la mia ninna nanna mentre preparavo il primo Dmc Mondiale, a Londra, da finalista turntablist. Cam l’ho amato moltissimo come dj, produttore e come usava gli “Skunk Dub”, cosa che in maniera molto personale ho cercato di imparare a generare nella mia musica
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Levon Vincent – Her Light Goes Through Everything
Amo le sospensioni delle armoniche che lui riesce a dare a tutti i suoi synth e questo brano, che purtroppo dal 2015 ammetto di non riuscire a suonare quasi mai dal vivo, mi rende sempre calmo e anche speranzoso: ho cercato quindi di mettere quelle armoniche anche nelle tracce del mio Ep.
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Africa Hi Tech – Spirit
Nel disco volevo che fosse importante la sincope come concetto ritmico, e naturalmente che ci fosse un richiamo “afro-primitivo” in tutti i brani. Questa traccia di Africa Hi Tech mi ha ispirato moltissimo.
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Swayzak – Buffalo Seven
Ecco questa qui è proprio la mia Canzone seminale, ha tutto quello che cerco di mettere nella mia musica,
profondità, malinconia, groove e potenza dinamica ma tantissimi spazi come se fossero degli orizzonti lunghissimi e poi
l’idea della grande Sequoia sciamanica me l’ha sempre fatta venire in mente questo pezzo qua.
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Artizhan – Honky Tonk Clay (official video, made&conceived by D I • A L)