Brett Ewels è originario di Norwich, Regno Unito, anche se lui è più conosciuto con il suo nome francese, Louis La Roche. Ha conquistato le piste da ballo in tutto il mondo con i sui mix di French Touch e Nu-Disco. Ci siamo seduti con lui per una buona mezz’ora a parlare del suo atteso LP, della musica di questi tempi e di Michael Jackson, prima che iniziasse il suo set sabato 26 maggio alla Bibliotechina a Roma, un evento organizzato da Flux, di PetSound Production.
Ti da fastidio quando la gente ti chiede sempre perché ti chiami in questo modo e di quella rivalità Brit/French?
Si però non troppo, è strano, la gente pensa che io sia francese perché il nome è francese, però appena comincio a parlare la gente si accorge che sono britannico.
C’è stata una piccola polemica quando tu hai condiviso su Facebook che erano stati scelti i Soulwax invece che te nella disputa per fare un remix per l’edizione dell’anniversario di “Bad” di Michael Jackson. Soulwax negarono dicendo che stavano soltanto lavorando nelle loro produzioni. Che cosa è successo? Vorresti ancora fare un bootleg remix?
Io dovevo fare un remix, eravamo rimasti in due e non sono stato scelto, questa è l’unica cosa che so. Non ero contento perché lo avrei voluto fare, però sarei dovuto andare a LA perché loro non mandano gli stems, sarei dovuto andare in una di quelle situazioni in cui lo chiedono a tanta gente. È stato bello stare in una situazione in cui dovevano scegliere tra me e Soulwax, loro alla fine decisero di non farlo perché volevano lavorare sui loro brani, la solita cosa che succede nell’ambito musicale, le cose cambiano sempre, la gente cambia decisione all’ultimo momento.
Hai lanciato il tuo “Peach EP” a 17 anni, non è cosa da tutti, però ora grazie al Soundcloud ed internet è pieno di giovani di quindici anni, come per esempio il vincitore del remix competition di “Untrue” (Throttle). A te piace la musica che si sta producendo? O pensi che in realtà ci siano “too many djs”?
Che gioco di parole, penso che sia facile adesso far uscire la musica da lì. Quando io ebbi le mie occasioni, esisteva solo MySpace, sebbene ci stava molta musica su MySpace non tutti i produttori la mettevano lì sopra, ora con Soundcloud è cosi facile mettere in vista la propria musica tant’è la gente di tutte le età la pubblica prima di (addirittura) finirla e io non sono pienamente d’accordo perché non caricano canzoni già finite, non sono delle canzoni sulle quali hanno lavorato per mesi o settimane, ma solo pochi giorni e dopo aver lavorato alla canzone, pensano “si questo è pazzesco, devo condividerlo su Soundclound” e alcune persone commentano o mettono like, ma questo per me non è sufficiente, penso che le persone dovrebbero solamente mettere cose alle quali hanno davvero lavorato; Soundcloud ti permette di scaricare i brani immediatamente spingendo solo il bottone “download”, è troppo facile per la gente, se tu hai messo in programma di far uscire un EP sul quale hai lavorato per alcuni mesi, hai scelto la data dell’uscita, hai trovato una label e tutto il resto, poi la metti su Soundcloud, e la usi come preview, un sistema che ti permette di ascoltarla prima di comprarla, piuttosto che dire “here you go, have it”,mi da fastidio quando le persone lo fanno.
Le ultime canzoni che sono uscite sono state più nu-disco che french touch, è stata una decisione cosciente? O è il french touch che sta diventando nu-disco?
Penso che sia a causa dei produttori di nu-disco del 2008/2009 come Aeroplane e gente simile, questo suono si è mischiato con il french house e si è quasi convertito in french-disco, possiede i suoni del french house, le tecniche, ma è più disco, il perfetto esempio è Duck Sauce, anche se A-track e Armand Van Helden non sono francesi, io non direi veramente che è house, non direi che Barbara Streisand è house, io direi che sono canzoni disco, e lo sono. Sono sample di grandi brani disco, possiedono le tecniche della french house, i filtri, i buildups, il modo in cui fanno i samples, un pò french touch. Le persone sono un pò stanche dell’house, preferendo l’approccio “fai da te”, invece di usare samples, forse fanno una canzone disco o funk, facendola suonare come un samples, facendola suonare vecchia, penso sia una buona cosa; personalmente preferisco creare più musicalità rispetto che usare tanti samples, scrivo canzoni originali, convertendomi più in un musicista che in un produttore.
Cosa dobbiamo aspettarci del tuo tanto atteso LP?
È un mix di molti generi diversi ma funziona, non è puramente house, non è un album disco, è un mix di tanti generi insieme, non tutte le canzoni sono da club, ce ne sono solo alcune, ci sono altre che sono più rilassanti e chillout, passo al funky e ritorno all’house, finendo con un pò di electro. Penso che un album debba essere un album, e non un insieme di canzoni. Il mio album è il suono generale di quello che stavo facendo negli ultimi due anni, ho continuato ad aggiungere all’album cambiando piccole cose, come per esempio modificando suoni alle canzoni sulle quali ho lavorato per molto tempo. Il suono generale dell’album è una riflessione di ciò che ho vissuto, alcune canzoni hanno samples, alcune sono originali, quelle che non hanno samples sono più recenti, quelle che hanno samples le posso aver scritte due anni fa. È quasi come un racconto di quello che ho fatto negli ultimi di anni, non so quando uscirà e in che label, è una cosa che va avanti da molto tempo, so che c’è gente che lo sta aspettando e sto programmando di farlo uscire per la fine dell’estate, spero che l’attesa verrà premiata.
Ritieni che l’ascoltatore apprezzi maggiormente un musicista rispetto al soggetto che utilizza eccessivamente il samples?
Alle persone piace l’utilizzo moderato del sample al punto tale che possono dire quando l’uso che se ne fa è giusto. Un esempio di ciò è rinvenibile dall’album degli Avalanches. Nonostante quell’album sia vecchio dieci o quindici anni e sia fatto totalmente con samples, le persone riescono a cogliere l’arte nell’utilizzo di samples. Allo stesso tempo credo che apprezzino principalmente l’impegno profuso nella performance di una canzone originale, pertanto penso che l’uso del sample sia plausibile finché garantisca di avvicinarsi a quest’ultima, senza che se ne perda il groove o il funk, e allo stesso tempo fuori luogo, quanto mediante processi di sintesi troppo meccanici, dissolva l’elemento live che caratterizza l’essenza della canzone stessa. Questo requisito non deve mai essere perduto.
Quali brani sul tuo set vengono sempre suonati?
Suono molti dei miei singoli perché ovviamente quello è ciò che le persone vogliono sentire, ma per quanto concerne i brani di altre persone, suono un sacco di J. Paul Getto, perché amo quello che stanno facendo attualmente (house ma comunque disco) e soprattutto perché la loro pronuncia richiama la parlata di Chicago. Sembrerà strano ma al momento non suono molta musica francese bensì musica di compositori che si rifà a quella francese. Suono i brani australiani di Cassian e Shazam, inglesi come quelli di Vanguard, questo, si che fa impazzire la gente, perché è come se queste persone, che di fatto non sono francesi, abbiano trovato un “loro sound tipico”. Con il mio primo EP “Peach” stavo cercando di copiare i miei idoli, ma mi sento come se avessi trovato il mio “vero sound” e mi rendo conto di quanto la musica che faccio adesso sia diversa da quella dei miei primi anni. Ora non mi sento più di dover imitare qualcuno e comunque i miei brani conservano sempre quell’elemento funky. In ogni caso mi capita spesso di suonare molta musica australiana ed inglese.
Sappiamo che sei un fan del hip-hop e che hai lavorato con Ad-Apt. Visto che ti sei cimentato nel genere dubstep con il primo “Ewe EP”, ti vedi in futuro come produttore di hip-hop?
Un pochino sì, soprattutto da come si vede dai miei mixtapes intitolati “Scenery” che sono un incrocio tra hip-hop e trip-hop. E’ un genere che mi ha influenzato molto, soprattutto i brani di Dj Shadow, lo stesso mi succede con i rappers, sono fan di Dr. Dre e di Eminem (inevitabilmente dato che sono cresciuto negli anni ’90 con loro). Mi piacerebbe cimentarmi in questo tipo di musica ma per farlo è necessario trovare un rapper buono e solido, un po’ come Ad-Apt per esempio, con cui mi sono trovato benissimo a lavorare in quanto amavo la sua voce e le sue strofe e soprattutto perché tra noi vi era una sintonia totale. Bastava che gli mandassi un pezzo strumentale che lui riusciva a coronarlo con la sua voce rendendolo perfetto. Se riuscissi a trovare rapper del genere, amerei sviluppare altri lavori ma è tutta una questione di “timing” e cioè di opportunità giuste al momento propizio. Mi piacerebbe addentrarmi in questo tipo di musica solo dopo l’uscita del mio primo “Louis album” e prima della composizione del secondo, concentrandomi di più sull’aspetto produttivo.
Cosa ne pensi della tendenza del “diventare dj”, ti piacerebbe percorrere questa strada o pensi che lo sviluppo della musica elettronica stia distruggendo tale essenza?
Si e no, nel senso che mi piacerebbe diventare di tendenza ma allo stesso tempo amerei mantenere il mio genere musicale un po’ alternativo. Fatboy Slim, i Chemical Brothers e Basement Jax sono tutti miei idoli della dance, ma adesso non potrebbero mai arrivare ai primi posti in classifica, la loro musica è commerciale ma non “mainstream”, e commerciale nel senso che la si può sentire non solo nei club ma anche alla radio, per me è quello che e più importante per un dj, tanti possono far suonare le loro tracce in un locale, però pochi suonano sulla radio. Sarei felice se la mia musica diventasse di tendenza, ma non la omologherei mai ad altri generi come a quella prodotta da David Guetta.
Con cosa suonerai stasera?
Uso Ableton con un controller APC40, lo uso come dj set, nel senso che utilizzo due piatti, però avendo una fonte di produzione mi piace creare cose sul momento piuttosto che solamente (letteralmente) mixare due canzoni insieme, specialmente con le mie stesse canzoni, separando le parti della traccia prendendo solo il vocal da una canzone e il synth da un’altra, mischiandole un pò.
Stai facendo questa intervista alla Bibliotechina a Roma, cosa pensi del pubblico italiano? Noi sappiamo che sei stato fortemente influenzato dagli artisti francesi, ma ti ha per caso influenzato anche l’italo-disco?
Ogni singola volta che vengo in Italia è veramente strano, nel senso che io ho trovato che più giù vai in Italia, più la musica diventa funky, più vai su, più piacciono i bassi, loro amano la musica con i bassi forti, aggressiva, ma se tu vai più a sud, è più disco, l’italo-disco dagli anni ottanta mi ha sicuramente influenzato specialmente quando cerco dei samples. Ascolto tantissima musica spulciando tra i vecchi dischi e cercando musica tutto il tempo, penso che oggi giorno tendo a prendere samples tra il ’79 e l’85, cerco tra tutte queste canzoni e l’italo-disco essendo più legata alla metà degli anni ’80 rispetto agli inizi, quando cerco tra tutte queste tracce, l’Italo sound è molto facile da incontrare. Magari agli inizi degli anni ’80 era un po grezza con Giorgio Moroder, come se fosse un pò underground ma quando è arrivata, nella metà degli anni ’80, le persone che hanno notato quanto andasse bene ha attirato moltissime persone. Credo che molto di esso abbia a che fare con i sintetizzatori, drum machines e cose del genere, è praticamente successo che l’italo disco è diventato il disco fatto con strumenti elettronici piuttosto che nel modo tradizionale dell’orchestra, quindi si, mi ha influenzato in maniera considerevole.
English Version:
Brett Ewels is originally from Norwich, Uk, even though most know him by his French name Louis La Roche, the one with whom he’s conquered dancefloors worldwide accompanied by a mixture of French-Touch and Nu-Disco. We sat down with him for a generous half an hour talk about his long awaited LP, the music industry today, and a little Michael Jackson, right before his set at La Bibliotecchina in Rome, an event hosted by Flux, di PetSound Production.
Does it get terribly annoying when people constantly ask you about your name, and the whole Brit/French rivalry?
Yeah just a bit, its weird, people think I’m French because of the French name, and as soon as I start speaking they realize that I’m British, that’s the main dilemma that I come across.
There was a bit of controversy when you shared on your facebook that it was down to Soulwax and you for a remix on the anniversary edition of Michael Jackson’s “Bad”, Soulwax denied it on Wednesday saying they’re working on their own stuff. What is actually going on? And would you still do a bootleg remix?
I was meant to do a remix, I got down to the last two and I didn’t get picked, that’s pretty much all I know, I was gutted because I would have wanted to do it, although I would have had to go out there to LA, because they weren’t sending the stems over, I would have gone, but it was one of those cases when they ask too many people. It was good that I got to that situation where it was down to the last two, It means a lot that it was between Soulwax and me, basically they ended up not doing it and working on their own stuff instead, it always happens you know, one of those industry things, things change all the time, people pull out at the last minute.
You came out with the “Peach EP” at 17, which back then was a bit unheard of, now thanks to soundcloud, the web is filled with fifteen-year-old wizkids, like for example the winner of your “Untrue” remix competition (Throttle). Do you like what they’re putting out there? Or are there indeed too many djs?
Ah that’s a good pun, I guess that because it is so easy to put music out there now. When I got my break I was on MySpace, although there was a lot of music on MySpace, not every producer was putting his music on there, but now with Soundcloud its so easy to put your music up that people from all ages put stuff up before they finish, unfinished work, an Idea, and I don’t agree with that because they’re not uploading finished tracks, its not songs that they’ve been working on for months or weeks, its days, they’ve been working on a track for days and think “yeah this is amazing I need to share this” they out it on Soundcloud and some people comment and they say they like it, but I don’t think its enough, I think people should only put things on Soundcloud if they’ve really worked on them and they’re done. The thing about Soundcloud is that because you can download straight away, you can just click the download button, it’s too easy for people to get things, if you planned a release for an EP you’ve working hard on for months, you’ve set a release date, got a label and all, and then put it on Soundcloud, use it as a preview, a listen before you buy it approach, rather than saying “here you go, have it” it annoys me when people do that.
The latest tracks you have released have been more nu-disco than French touch, is this conscious decision? Or is french touch becoming nu-disco?
I think that its because of the 2008/2009 nu-disco producers like Aeroplane and people like that, that sound has merged with the French house sound, it has almost become French-Disco, so its got the sounds of French house, the techniques, but it’s more disco, the perfect example of that is Duck Sauce, even though A-trak and Armand (Van Helden) aren’t French, I wouldn’t really say it’s house, I wouldn’t say Barbra Streisand is house, I would say they’re disco tracks, and they are, just samples of big disco records, its got techniques of French house, the filters and the buildups, the way its been sampled has got little but of a French touch about it. People have gotten a bit tired of house, and liking the more do-it-yourself approach rather than sampling records, maybe making a disco or a funk track on your own, making it sound like a sample, making it sound old, I think its good, I think it can only mean a good thing, for me personally it’s about becoming more musical, not sampling so much, and wanting to actually write songs, putting out original stuff instead of relying on samples all the time, becoming more of a musician instead of a producer.
What can we expect in your long awaited LP?
It’s a mixture of lots of different genres but it kind of works, its not purely house, its not a house album, its not a disco album, its just kind of a mixture of everything, it kind of tells a story, every single track isn’t a club track, there are a few club tracks, a few kind of mellow relaxed chillout tracks and then taking down more of a funky route then back to house, then maybe more electro. I just feel like an album should be an album not a collection of tracks, the album is kind of the overall sound of what I’ve been doing for the last two years, I’ve just kept adding to it and doing little things like changing sounds on songs that I’ve been sitting on for so long, the overall sound of the album has been the process that I’ve been going through, some samples and some originals, the ones that don’t contain any samples are more recent and the ones that contain samples might have been written two years ago, its almost like a documentation of what I’ve been doing for the last two years, I don’t know when its gonna be out or what label its gonna be on, it seems like its been like going on for a while, I know people are waiting for it and I’m just planning to get it out by the end of summer, I hope it’ll be worth the wait.
Do you think the listener appreciates when someone is a musician instead of a sampler overusing the filter?
People like good use of sample, and they can tell when it’s a good use, for example The Avalanches album, people still love that album even though its ten, fifteen years old, and it’s all samples, they can see the art in sampling, but I think that just as much, people can hear the effort through a song that is original, but I guess that it all depends on how close you can get to the real thing without loosing the groove or the funk, as soon as you lean too much into electronic music, and away from the live element that disco has, making it too synthesized, too mechanical, people don’t like it, there is a line you shouldn’t cross.
What tracks on your current set always get played?
I’ve been playing a lot of my singles because obviously that’s what people want to hear, but in terms of other people’s tracks, I’ve been playing a lot of J Paul Getto, because I love what they’re doing right now, it’s house but it’s disco, and because they’re American it has that Chicago kind of sound, its weird but I’m not really playing that much French music, I’m playing people that sound like French music, more Australian names like Cassian and Shazam, UK names like Vanguard and people like that, it’s almost like these people that aren’t French have found a sound of their own. With my first EP, the Peach EP I was almost trying to copy my idols, I kind of feel like the sound that I do now is so different from when I started, maybe I’ve found my sound, without having the need to copy anyone, the tracks I’m playing are still funky, they’ve still got that element about it, but its more Australian and UK names like I mentioned before.
You have done a couple of tracks with ad-apt, and we know that you’re a hip-hop fan, you went into dubstep with the first “Ewe EP”, do you see yourself producing hip-hop?
A little bit, specially the “Scenery” mixtapes I did, they border in hip-hop, trip-hop, It is a sound that I’m influenced in, I guess my biggest influence in those kinds of genres is Dj Shadow, the same with rappers, I’m like anyone else, I’m a fan of Dr Dre and Eminem as a result of growing up in the nineties, a bit of that is still in me, if I had the opportunity I would like to try something like that, but it’s important to find the right rapper to work with, I guess like with Ad-Apt I liked his voice so much and his lyrics, I would send over an instrumental and he knew exactly what it needed, he would send it back to me, and I would be like “wow, that’s exactly what I had in mind”, so I think that if I could find rappers like that, that really knew what a track needed and take it in the right direction, I would love to do that, its just finding the right opportunity and time to do it, I don’t think I would wanna do it along side the Louis stuff, maybe once the album is out, the gap between I write and release the second Louis album, I could work with other people, concentrate on producing for them instead of having them sing for me.
How do you feel about djs becoming mainstream, would you like to take that step, or is the growth of electronic music killing its essence?
Yes and No, Id like to become mainstream but I’d like to keep a little bit of an alternative sound, in the sense of people like Fat Boy Slim, Chemical Brothers, Basement Jaxxx, they are dance music idols of mine, but at the same time, they wouldn’t have the power, maybe back in the day but not currently, to get number one on the charts, it’s commercial but it’s not mainstream, it’s commercial in the sense that you could hear it on the radio but you could also hear it in the club, and I think that’s the most important thing to be able to do, most Djs can get their tracks played in the club but it’s a whole other level to get your tracks played on the radio. I guess I would like to, but I wouldn’t like to do something I’m not, if I get mainstream by doing the sound I already do, but I wouldn’t want to change my sound like David Guetta or something.
What is the set up for your set tonight?
I use Ableton with an APC40 controller, I kind of use it like a Dj set, as in two decks, but coming from a producing background, I like to edit stuff on-the-fly rather than just literally mixing two tracks together, specially with my own tracks, I kind of separate the stems and play around with them, maybe just the vocal from one track and the synth from another, mashing it up a bit.
Were doing this interview from La Bibliotechina in Rome, what do you think about the Italian crowd? We know you’ve been strongly influenced by French artists, but has Italo-Disco influenced you as well?
Every single time I come to Italy it’s really weird in the sense that I’ve found that the lower than you go in Italy, the more funky it is, the higher you go the more base ridden it is, they love the big bass heavy music, really in your face, aggressive, but if you go lower it’s more disco, maybe it’s got to do with the Italo-Disco from the eighties, its definitely influenced me, specially when finding samples. I’m listening to so much music, digging through records and looking for music all the time, I think that nowadays I tend to sample stuff between 79 and 85, so I’m searching through all these records and Italo-Disco is kind of towards the mid eighties rather than the early eighties, so when I’m looking through all that, the Italo-sound is so popular in the mid eighties, specially outside of Italy as well, maybe at the beginning of the eighties it was raw with Giorgio Moroder, kind of in the underground, but when it got to the mid-eighties people saw how well it was doing and everyone wanted to do it, I guess a lot of it has to do with synthesizers, drum machines and things like that, it almost became that Italo-Disco was doing Disco with electronic instruments rather than the traditional way of a band, so yeah it has definitely influenced me big time.