Ecco: passato il weekend, passate le risate che ci siamo fatti fra di noi, è ora di svelare il Pesce d’Aprile che vi abbiamo cucinato quest’anno: questo che vi avevamo segnalato non è in effetti un nuovo brano di Loco Dice che gira sotterraneamente. Qualcuno l’aveva capito, altri no: capita, ci può stare, il fatto che molti ci siano cascati vuol dire in ogni caso che abbiamo fatto le cose abbastanza per bene.
Nessuno però, almeno per la porzione di web che abbiamo monitorato noi, ha riconosciuto di quale brano si tratti. E qua il discorso si fa interessante. Tornate sul nostro profilo Facebook, tornate sulla timeline personale di chi vi sta scrivendo queste righe, rilegggetevi tutti i commenti sapendo però stavolta che il brano che abbiamo postato spacciandolo per la la nuova release imminente di Loco Dice è in realtà è un estratto di “Somewhere In Japan”, EP uscito nel 2010 a firma Underground Resistance. Oh sì: Underground Resistance.
Il punto non è non averlo riconosciuto. E’ un’uscita abbastanza oscura, non ha avuto grandissima eco, assolutamente ci sta non avere indovinato di preciso di che disco si trattasse: mica si può sapere tutto sempre, no? Però invitiamo tutti a riflettere su un fatto: l’avreste giudicato allo stesso modo, con le stesse parole, sapendo che era un brano di Underground Resistance? Rileggetevi tutti i commenti in giro (i vostri o quelli fatti da altri), con questa domanda in testa. La risposta potrebbe essere interessante.
Tutto il resto, il fatto che Loco Dice si faccia fare le cose solo da ghost producer, il fatto addirittura che questo nostro articolo fosse una marchetta concordata per promuovere la sua nuova release (sì, abbiamo letto anche questa!) e altre considerazioni simili, beh, sono marginali rispetto alla questione. Il punto è: quanto il nostro giudizio è influenzato dal “nome” (cioè: dall’aura, dalla fama…) che accompagna la musica?
Quindi sì, vi abbiamo fatto lo Scherzone. Ma l’abbiamo fatto (anche) per poi poter ragionare in modo scientifico su quali dinamiche scattano nel nostro mondo, nella maniera in cui diamo vita alle nostre posizioni e alle nostre opinioni. Bisognerebbe imparare a viversi le cose con più serenità, senza avvelenarsi troppo, senza considerare il proprio giudizio come Unico, Puro, Insindacabile. Prendere le cose più alla leggera (senza per questo diminuire in passione e serietà). Perché l’effetto “Find Your Friends” (ecco, manco il titolo l’abbiamo scelto per caso, nel suo significato, per quanto riguarda il pezzo di UR) rischia di diventare un fenomeno sempre più fastidioso, per cui giudichi bene o con indulgenza solo la musica di gente che ti sta “simpatica” per mille motivi (per conoscenza personale, perché rappresenta una sfera musicale a te cara…), su tutta l’altra ti senti autorizzato ad infierire invece senza pietà con dileggi ed ironie.
E comunque, questo pezzo di UR datato 2010 non è per nulla male, pur se con qualche rigidità e qualche limite. Se molti di voi lo hanno scoperto (e apprezzato) grazie a questo nostro Pesce d’Aprile, beh, basterebbe già questo per renderci parecchio contenti.