Quando, lo scorso 18 novembre, Jimmy Edgar si è messo a ringraziare in modo ironico i suoi colleghi, nella fattispecie Ten Walls e Levon Vincent, sostenendo che la migliore lezione che si possa ricevere da un dj nel 2015 è il non-uso dei social media, ci siamo tutti fatti una risata, forti della convinzione condivisa che, sì è bellissimo che gli artisti prendano posizione e dicano la loro, ma sarebbe altrettanto auspicabile che gli stessi che hanno intenzione di dire la loro si accertino di aver prima acceso il cervello e pesato le parole.
L’epilogo sfortunato legato all’uscita di Levon Vincent sull’uso delle armi, comunque meno grave di quanto affermato dal lituano Ten Walls nei confronti della comunità gay, ci aveva fatto sperare in una fine d’anno piuttosto tranquilla, con i big della scena lanciati verso gli ultimi botti del 2015 e alla ricerca di un buon piazzamento sulle classifiche di gradimento del loro pubblico. Su tutte quella di Resident Advisor. È proprio a margine dell’apertura delle votazioni di quest’ultima, ieri, che Tiga si è aperto ai suoi fan, condividendo in un lungo post i suoi dieci dj/colleghi preferiti e le ragioni di tali preferenze.
Tra questi spiccano i The Martinez Brothers, quelli che riescono nell’impresa di fargli piacere la musica che proprio non riscontra i suoi gusti; Seth Troxler con la sua personalità, Ivan Smagghe con i suoi dischi da “epic moment”, Ben UFO che “brilla come un faro di speranza” tra molta mediocrità e Jackmaster con la sua innata e straordinaria capacità di non perdere mai di vista il “senso della festa”. Tra i dieci nomi proposti da Tiga figurano anche Objekt, Gerd Janson, gli Âme, i 2ManyDjs e Diplo, anche loro accompagnati da un commento attraverso i quali il canadese argomenta appassionatamente le sue scelte.
In un sistema spesso tacciato di essere popolato da invidiosi e malelingue, non c’è che dire: Tiga ci ha regalato una bellissima lezione di stile.