La notizia ci colpisce un po’ come un fulmine a ciel sereno e no, sessant’anni sono davvero troppo pochi per lasciare questa terra. A maggior ragione se sei stato una parte fondamentale in una delle avventure artistiche più belle di tutti i tempi, quella dei Depeche Mode. “Martin era il songwriter, Dave il frontman, Alan il musicista bravo, io ronzavo in giro“: si descriveva così, con meraviglioso understatement, Andrew Fletcher.
Chi l’ha conosciuto, e noi siamo fra questi, anche perché Fletch era un po’ il “dj” dei Depeche Mode e più volte ha suonato anche in Italia, ricordiamo una persona gentilissima, molto alla mano. Ed è esattamente come lo ricordano i suoi stessi compari di viaggio, sottolineando che lui era uno di quelli che c’era sempre, quando c’era bisogno di aiuto, quando c’era bisogno di una bella presenza accanto:
Non sono appunto ancora note le cause del decesso e, come potete leggere sopra, si chiede il rispetto della privacy. Di sicuro, è un lutto pesante, pesantissimo. Perché sì, Fletch “ronzava in giro” come dice lui stesso, ma era una presenza assolutamente fondamentale in realtà nella vita dei Depeche (ancora di più da quando Alan Wilder ha abbandonato la band, a metà anni ’90): dei tre era quello più portato ai compiti manageriali, era lui insomma che “amministrava” la band nelle cose più noiose, dando un contributo fondamentale allo spazio creativo di cui avevano bisogno Martin Gore e Dave Gahan.
Lascia una moglie, con cui stava insieme da oltre trent’anni, e due figli. Che dolore, davvero. Per i fan dei Depeche, per chiunque l’abbia conosciuto e ne abbia apprezzato il bellissimo carattere.