Miss Fitz, Laverne Radix, Mara Trax (in coppia con Vera) o, ai più lo sconosciuto aka, Spunky Brewster, sono tutte le faccie di una piramide che ha per base la camaleontica Maayan Nidam. Rilasciando il suo secondo LP su una label, Cadenza, che l’ha portata in giro per il pianeta negli ultimi mesi, dopo il primo su Powershovel Audio nel 2009 e releases su Perlon, Oslo e Love Letters From Oslo, Freak ‘N Chic, Contexterrior, Circus Company, Raum…Musik, Wolf + Lamb, Maayan è senza dubbio oggi uno dei centri nevralgici del clubbing, seguita e apprezzata da molti dei “men at work” mondiali.
Con un suono meno definito del precedente album (“Nightlong”) e indubbiamente più astratto e concettuale, “New Moon” da voce alle ispirazioni differenti e molto diversificate di Maayan. Le undici tracce licenziate dalla “N” cilena trovano, forse, un ostacolo nel primo approccio, ma la varietà di suoni e l’ampiezza di frequenze che si toccano all’interno dell’album per le singole tracce, richiedono un più approfondito ascolto e una apertura all’esplorazione musicale sicuramente ampia. Mentalmente c’è piu di quel che si avverte. La “nuova luna” è espansiva, racchiude epoche diverse unite tra di loro in un sottile filo di nylon creato dal contrasto dei toni che gli attribuiscono senza dubbio una visione pluridimensionale.
Il down-tempo che affascina quasi subito di “On My Street”, la splendida voce di “Harmonious Funk” che consiglia e allude una possibile verità universale e che fa da cornice a quella che probabimente rappresenta il miglior lavoro dell’album per completezza e melodia. La stravagante jam session di “Trippin’ Over You” e l’intensa bassline di “The Great Suspenders” si accompagnano all’inaspettato cambio di direzione di “Send A Pigeon” e “Undermine” che, nuotando più nel profondo, preparano “Sunday Sunday” e la sua unica piano-line, le cui note si avvertono sul finire della sesta traccia. Dalays, filters e vocal creano, in un minuto, “Lies In Love” precedendo il disagio imminente dei vocals deformati e del beat sincopato di “Last Moon” insieme alla deriva elettronica di “Boastful”. Al concetto del looping, che si avverte in molte delle tracce che compongono l’album, Nidam accosta nell’ultimo lavoro “Never Forever”, una concetto profondo che si lega e si fonde con tutte le tracce. Un insieme di ideali che nel sorgere di una nuova luna concorrono non a caso a formare il ciclo completo di una vita che per Maayan attraversa tre stati assoluti: la libertà, la verità assoluta e la naturale ciclicità del cambiamento.