A dieci anni dal debutto come Magnus International, Magnus Sheehan incide il primo album (realizzato in circa 24 mesi), destinato alla Full Pupp di Prins Thomas da cui non si è mai allontanato. Il DJ norvegese non prende troppe distanze dai riferimenti disco a cui è legato sin dagli esordi insieme a Blackbelt Andersen e Kalle Risan Sandaas, nel trio Kalle, Magnus & Daniel. Per questa ragione “Echo To Echo” è coerente con tutto quello che Sheehan ha sinora messo in circolazione, anche se si ha la sensazione di essere più coccolati che spinti a muovere il piede a ritmo.
«Volevo tornare alla techno dalla mia giovinezza» dichiara, ma se qualcuno pensa di ritrovarsi di fronte a sequenze indiavolate resterà fortemente deluso. La techno che ascoltava Sheehan, evidentemente, non era affatto la rave techno, e questo lo si capisce bene da brani come “Big Red”, appena irrigidita da velate spiegazzature acide, o “Energi”, in battuta spezzata e con chiarori ambient. Il resto è più propriamente incline alla produzione di warpiana memoria (The Sabres Of Paradise, Squarepusher, Aphex Twin) ben correlato all’ambient che ricorre frequentemente in “Homecooking”, interludio chiaroscurale di poco meno di due minuti, nei krautismi soleggiati di “Zap The Cat” o nell’ouverture “Echo To Echo”.
Anche la cassa in quattro non appare propriamente un elemento danzereccio ma piuttosto un sostegno per i telai melodici (“No Release”, “A Man Called Anthony”). Più vicine al concetto di nu disco nordica (Todd Terje, diskJokke, Lindstrøm, Ytre Rymden Dansskola, il citato Prins Thomas, Rune Lindbæk) sono “Rise Above”, “Metroid Boogie” e “Synths Of Jupiter”. Immersa tra celestiali arpeggi, basso ottavato ed assolo su tastiera “Bontempi-style” è “Fun And Games”, che potrebbe rammentare certe cose di Ulysses uscite ad inizio millennio. Un album piacevole ma che non spicca per particolare inventiva.