Alzati Italia, alzati e ringrazia: perché album come “Visione” di Marco Sartorelli, meglio conosciuto con l’alias Marco Shuttle, si sentono davvero poche volte dalle nostre parti. Alzati, ringrazia ed immergiti nell’ambient più analogica e sinistra dove riecheggiano i synth più futuristici e visionari.
Originario di Treviso ma stabilitosi a Londra già da anni, Shuttle risulta essere uno degli artisti più preparati e sfaccettati di cui possiamo vantarci. Paladino indiscusso di una techno non banale e piuttosto sperimentale – ne abbiamo avuto prova a Foligno alla nona edizione del Dancity Festival dove ha festeggiato il quinto compleanno di #5oundwall con noi – è riuscito a conquistare i cuori di label europee di prestigio (come Clone Records e Time To Express) e anche di oltre Oceano (The Bunker New York). Un punto focale nella sua carriera tuttavia sono state tre release attraverso la sua label personale, Eerie: “Simmetria Delle Stringhe EP”, “Modula EP” e “There’s No Point…That’s The Point”, datate tra il 2012 e il 2013. Ora, sempre su Eerie, arriva finalmente la prova sulla lunga distanza.
In “Visione” Marco decide di svelarci più lati del suo background artistico, lati rafforzati dalla sua innata abilità nell’usare al meglio riverberi, delay, equalizzazioni ed oscillazioni: otto tracce nelle quali si delinea in modo molto nitido il talento nel saper appunto mescolare al meglio più sonorità, più stili, più “visioni”. Possiamo scoprirlo noise e metallico nella traccia d’apertura “The Chaos” realizzata con Donato Dozzy, cupo ed intenso nelle tracce “Buona Visione” e “Beyond The Mass”, ritmico e più minimalista in “Masay Lama”, mistico nell’incalzante “Elephante” o ancora dubstep, melodico e se vogliamo detroitiano in “Volts”. Volando ancora sulla varietà di registri, “And Then..” e la traccia finale “The Way Out” risultano spiccare dalle altre per la loro assenza di ritmo e per la loro introspettività, caratteristica che le allontana dalla dancefloor e le rende quasi claustrofobiche; “The Way Out” sembra inoltre avere dei chiari riferimenti alle sonorità tipiche di Aphex Twin.
Ignoto, mutevole, dinamico, coinvolgente, “Visione” è quel tipo di disco (per la precisione “quei dischi”, dato che è in formato 2LP) che tutti i cultori dell’elettronica made in Italy dovrebbero avere nella propria collezione: uno dei lavori più convincenti da tempo a questa parte fra i producers di casa nostra.