E’ una estate ricca come non mai: di musica, di cose belle. Di più: di “nostra” musica, di “nostre” cose belle, perché non dobbiamo dimenticarci – per chi ha l’età – di quando l’estate italiana era un caravanserraglio solo di manifestazioni tipo tappe del Festivalbar o concerti voluti da assessori in cui chiamare la solita compagnia di giro sanremese (e più bollita e “televisiva” era, più l’assessore era contento). Non dobbiamo dare per scontata tutta la ricchezza musicale che ci sta investendo (e ci sta investendo rinforzata e forse perfino eccessiva, dopo due anni di stop o semi-stop causa pandemia). Anche perché non potrebbe durare all’infinito, e il ritorno all’aspetto peggiore dello Strapaese, in forma di musica, è sempre dietro l’angolo. Soprattutto se ristrettezze economiche o svolte politiche ci porteranno ad essere nel futuro prossimo un Paese povero, chiuso in se stesso, sospettoso verso la cultura, sospettoso verso il ballo e il clubbing. Non dimentichiamocelo, questo. Non sottovalutiamolo.
Però ecco: a scorrere la nostra guida sui festival (che, ve lo ricordiamo, è in continuo aggiornamento, quindi tornateci sopra di tanto in tanto), il weekend in arrivo è assolutamente spettacolare. Un weekend di grande musica, di molta ricerca, di idee effervescenti; soprattutto un weekend dove persone stanno dando tutte se stesse per “graziare” posti molto particolari, suggestivi e/o non semplici da gestire (per mille motivi) con una proposta artistica di valore enorme. E “artistica” qui va inteso a tutto tondo, fino quasi a sovrapporsi con “sociale”.
C’è la montagna. L’avventura di Nextones che continua (con l’apogeo del live di Squarepusher: imperdibile), o l’unicità della proposta del lucano Pollino Music Festival (in alleanza col benemerito Open Sound) e dell’apuano e metafisico Vox Marmoris.
E c’è il mare. OSS che “conquista” e rivitalizza un posto magico come Ortigia, ovvero il centro antico di Siracusa, con una line up che potresti trovare nei migliori festival d’avanguardia, o Acusmatiq che continua instancabile a narrare cultura elettronica, e poi ancora la meravigliosa novità di Transatlantica, dove l’allenza tra Jazz:Re:Found, Riviera Gang (in primis nella persona del fenomenale dj Ma Nu!) e chi non si è mai arreso ad una Genova piatta e “morta” ha dato vita ad un gioiellino, in una città dove da troppo tempo sono mancati un certo tipo di stimoli trasversali e non convenzionali (…il che è assurdo, perché Genova per la sua energia, la sua storia e il suo spirito avrebbe un potenziale devastante). Calibro 35 che reinterpretano Morricone, il rap “superiore” di Murubutu, il mediterraneo dei Nu Genea e il meltin’ pot londinese impazzito delle Los Bitchos, la devastante profondità dub di Mad Professor e uno che i dancefloor li tiene in pugno da quarant’anni senza mollare di un millimetro, Dj Ralf. Tutto questo in un posto particolare come Villa Serra, nei sobborghi della città.
Diciamolo chiaro: tutte queste cose belle, molto particolari, organizzate solo ed esclusivamente da gente appassionata e non da affaristi ed opportunisti, beh, un po’ di tempo fa ce la saremmo semplicemente sognata. Stringiamoci attorno alla musica migliore, alla passione, a chi rischia di suo per dare un contenuto unico e speciale a tutti. Sentiamoci responsabili. Sentiamoci partecipi. Creiamo fiamme con la nostra passione e competenza, creiamo luci per dire che non vogliamo un Paese chiuso, gretto, provinciale, fatto solo di soliti noti, di stanche routine (post) televisive, di influencer.
E se queste vi sembrano parole vuote e retoriche, beh, forse ve lo meritate l’influencer o lo starlettina pop di turno. O forse no; ma comunque, questo è quello che il futuro avrà in sorte (anche) per voi, se non sentite l’importanza di questi e di altri eventi di simile spirito che stanno percorrendo quest’estate casa nostra.