Quando ero poco meno che adolescente questo nome esisteva già (parliamo del ’94 e non del 2007) e se oggi a distanza di oltre sedici anni sono seduto qui a scrivere di Mousse T per Soundwall.it un motivo di fondo senza dubbio ci sarà. Forse la Sony Music, forse le Top 20 in UK nel ’98 (non quella di Beatport), forse la passione, chissà! Se poi, a questo nome, si unisce quello di Martin Buttrich è quasi d’obbligo premere play, se non altro per capire cosa mai sia uscito dalla fusione di due colossi tedeschi così longevi e di livello.
In Desolat, come è decantato nell’infosheet, sono orgogliosi di presentare (e ci mancherebbe) “Session 1” di Buttrich e Mousse T in catalogo per il prossimo ottobre, per i fan più insaziabili e per quelli che “tanto lo compro senza nemmeno ascoltarlo”. Beat sempre verde quello Desolat che, nonostante il passaggio di molte mode, ormai da cinque e passa anni sembra aver calibrato la sua frequenza su clap sordi e line di percussione hats molto intricate. Diciamo che è semplice aggiungere un qualunque kick ed una bass e/o synth line ed il groove che viene fuori sa già di braccia al cielo. “Sunseeker” è esattamente su questa linea. Elementi aggiunti sapientemente completano una traccia che mi piace molto soprattutto nell’apertura dei pad. Pur non trovandola di una bellezza, forse raffinatezza, tale da sviolinate al limite del credibile, siamo sempre abituati ad elogiare i grandi e a trovare nei loro lavori le risposte alle nostre lacune, ma non è questo il caso – nonostante stiamo ascoltando due che di acqua sotto i ponti, per non cadere nelle banali ore di studio, ne hanno vista passare tanta. “Smack Back” non aggiunge ne toglie nulla al progetto; sicuramente più contenuta è caratterizzata da una successione di suoni deformi, sottili, melodici.
“Session 1” è un valido dodici pollici che rispecchia la personalità di Buttrich ma evidenzia senza dubbio l’energia dei groove funky di Mousse T. Sono contento di non riuscire a spiegarmi perché bisogna ascoltarlo per capire se fa al caso proprio. Forse è proprio questo che manca oggi, magari si è diventati troppo scontati ed ignoranti in studio per star dietro alle mille uscite che ognuno di voi vuole? Bisognerebbe sentire un qualcosa che ci lega ai nostri lavori perché inevitabilmente sarà avvertito anche dagli altri.