Cosa è successo fra Matthew Koma e Zedd? Un duo apparentemente indissolubile ed estremamente vincente, almeno fino a qualche anno fa, quello fra il cantante e il produttore. Duo che però ha visto una brusca rottura, finora mai chiarita. Fino ad oggi, quando, con un post Matthew Koma ha voluto aprire il dibattito sulla vicenda che risalirebbe al 2012, in concomitanza con la release di “Spectrum”, senza dubbio uno dei masterpiece del produttore russo.
Inizia proprio così, con la stessa domanda con cui si apre quest’articolo, il lungo post di Koma, “In response to years of: <<What happened with you & Zedd>>”. Il cantante newyorkese non si professa felice nel confidare ai fan l’aneddoto, ma, evidentemente, ne sente il bisogno, forse stanco delle domande, forse appesantito dal nascondere la vicenda. Riconoscendo la portata del lavoro svolto da entrambi, che anche la persona meno oggettiva al mondo riterrebbe notevole, Matthew inizia il proprio racconto, partendo dal momento in cui i due si sono conosociuti. Il momento in questione risale al periodo in cui Zedd ha firmato con Interscope Records, proprio nel 2012, ed è, in questo frangente che i due iniziano a collaborare per dare vita alla già citata “Spectrum” ed alla egualmente famosa “Clarity”. “We met as equals“, dice Matthew Koma, sottolineando così il rapporto di parità, nel quale nessuno dei due poteva permettersi, o aveva il diritto, di prevalicare l’altro. Un rapporto alla pari, insomma. Però, una riga dopo, Koma non perde occasione per evidenziare anche una certa difficoltà (ingiustificata, dice) da parte dell’artista russo nell’apportare aiuto concreto alle tracce.
Ed è da qui che iniziano i problemi veri, perché Zedd inizia a rilasciare interviste in cui si prende il merito del lavoro dei due, dicendo di aver scritto il testo dei pezzi di proprio pugno quando, a occhio, aveva messo mano sia ai testi che alle melodie pure Matthew Koma. Il post continua per pagine con varie accuse, sino ad arrivare ad una frecciatina prima, e all’esplicazione di una ferita nell’orgoglio poi: “There’s a documentary about <<the making of zedd>>(lol) and I was the only collaborator not invited to the premiere or asked to be interviewed for the movie“.
In attesa di una replica di Zedd, che non è detto che ci sarà, Koma sembra aver aperto un dibattito stimolante, che trapela già fra i commenti al post, e che vede come focus i diritti degli artisti, il valore del prodotto artistico, il modo per riconoscerlo in modo equo.