Dalla città di Lipsia sino al Circoloco di Ibiza. L’evoluzione professionale di questo Dj produttore è un viaggio iniziato negli anni novanta nella cittadina tedesca, passando per le numerosissime capitali della musica elettronica del mondo, giungiendo ora nell’isola più famosa tra il pubblico della musica da club: Ibiza. Quella del Circoloco non è altro che una consacrazione del percorso fatto dall’artista, fatto di dedizione e di ora passate in studio. In occasione dell’Electrobeach Festival, siamo andati a conoscere meglio uno degli artisti protagonisti di quello che si può considerare uno dei festival di musica elettronica più attesi di tutta la Spagna.
Iniziamo un pò dagli esordi: cosa ha spinto un giovane ragazzo a dedicarsi interamente alla musica? Suonavi qualche altro strumento da goivane prima di arrivare al mixer?
Non avevo un background come musicista quando ho iniziato con la musica elettronica. All’inizio degli anni ’90 ho cominciato a guardarmi attorno, scoprendo i primi clubs a Lipsia e Berlino. A quel tempo tutto era ancora nuovo e fresco. La scena clubbing non era ancora ben delineata. Era tutto underground e controcorrente rispetto a ciò che la vita culturale e sociale proponeva allora. Oltre alla musica stessa che è stata quella che più mi ha attratto.
C’è un’avvenimento particolare del tuo percorso professionale che ti ha fatto dire: “Matthias, la musica è la strada giusta per te”?
Quando ho iniziato ad ascoltare musica elettronica non c’era una netta distinzione tra house, techno, trance o altro. Voglio dire, per quanto riguardava il genere la distinzione c’era, ma quando ti recavi in un club avresti potuto sentire tutti questi generi mixati dallo stesso dj. Solo nel corso degli anni questi generi si sono sviluppati e consolidati appieno. A metà degli anni ’90 ho conosciuto artisti come St. Germain, Charles Webster ed in particolare Matthew Herbert. Il suo live set tenuto nella mia città mi ha totalemete convertito alla deep house. Mi sono innamorato di questo genere sin dal promo momento, e perfino ora, quando creo un suono che funziona, rappresenta appieno la mia idea di musica.
“Moon Harbour Recordings”: la tua etichetta è stata aperta nel 2000. Da allora, come è cambiata la musica dance?
Certamente è cambiata. Quando ho aperto l’etichetta, c’era ancora un pubblico numeroso che apprezzava il suono del genere deep house che ho citato sopra. Ma la musica cambiò. Arrivò il genere minimal. Dopo fu la volta dell’house revival. La musica è sempre in movimento, e questo alla fine è una buona cosa. E ‘importante sviluppare e ricreare.
Come pensi cambierà la musica nel futuro? Che peso avrà l’elettronica (pc, MIDI) nelle rappresentazioni nel prossimo futuro?
L’evoluzione digitale del Dj ha già cambiato la musica da club molto. Dieci anni fa, i Dj suonavano solo una traccia di seguito all’altra. Al giorno d’oggi è possibile interagire con la musica mentre si suona. Aggiungi loop, effetti e manipolazioni di ogni genere. Io non sono una persona che si lamenta del passaggio dal vinile al digitale, anche se sia in possesso di un’etichetta che produce in vinile. Penso che sia un campo interessante ed impegnativo, e un’opportunità per la creatività. C’è bisogno di progressione e sicuramente vederemo altri cambiamenti nel tempo futuro.
2006, “Cargo Edition”. Una nuova etichetta. Cosa ti ha spinto ad apreire una nuova label?
Volevamo avere un altro playground per la musica che merita di essere pubblicata, non necessariamente simili alle sonorità Moon Harbour. Attraverso la creazione di Cargo Edition siamo stati anche in grado di creare un nuovo pool di artisti. Talenti interessanti che non abbiamo potuto includere nella famiglia Moon Harbour, perché non avevamo abbastanza spazio nel nostro programma di rilascio.
Tra le due etichette, oggi, su quale ti riconosci di più?
Mi identifico pienamente con entrambe le etichette. Ma il souno più club di Moon Harbour è più probabile che sia scelto per il dj set in questi giorni.
Sei sempre impegnato in esibizioni in giro per il mondo: hai avuto modo di suonare in tutti i festival e club più famosi. Cosa ne pensi dell’Electrobeach Festival?
Non vedo l’ora di suonare lì. Sono stato a numerosi festival e a bellissime feste questa estate. Sono sicuro che anche questo sarà un altro grande evento.
English Version:
From the city of Leipzig until Circoloco, Ibiza. The evolution of this DJ producer is a journey that began in the ninety, in the German town, passing by the numerous world capital of electronic music, to arrive at the most popular among the public of club music, Ibiza. That’s Circoloco is nothing but a consecration of the route taken by the artist, made of dedication and hours spent in the studio. In occasion of Electrobeach Festival, we have decided to learn more about the artist, players of the event that we can considered one of the most anticipated electronic music in Spain.
Starting from the beginning: What prompted a young boy to devote himself entirely to music? Have you payed some other musical instrument before arriving to the mixer?
I didn’t have a background as a musician when I got involved with electronic music. In the beginning of the 1990’s I started going out and discovered the first clubs in Leipzig and Berlin. At this time everything was still new and fresh. The clubbing scene was not an established thing. It was underground and contrary to what cultural and social life knew by then. Besides the music itself that was most appealing to me.
There is some kind of “special event” carred you to think: “Matthias, the music is the right way for you”?
When I started listening to electronic music there was no clear determination between house, techno, trance or whatever. I mean, it certainly was determined, but when you went to a club you would hear all these styles mixed up in the same night by the same DJ. Over the years the sub genres developed and established their own identities.
In the middle of the Nineties I got aware of artists like St. Germain, Charles Webster and especially Matthew Herbert. His live set in my hometown totally converted me to a deep house addict. I’ve been loving that music ever since and even now, when my sound is way more functional, it is the basis of my musical idea.
“Moon Harbour Recordings”: your first label was opened in 2000. Since then, as dance music has changed?
It certainly has. When I started the label there was still a bigger audience for the deep house sound I mentioned above. But the music changed. The minimal hype came. And after that the house revival. Music always changes and that is a good thing. It is important to develop and recreate.
How do you think will change music in the future? What kind of importance will electronics components (computers, MIDI) take in the performances of festivals and clubs?
The digital DJ evolution already changed club music a lot. Ten years ago DJs only played one track after the other. Nowadays you can interact with the music while you play. Add loops, effects and manipulations of every possible kind. I am not somebody who complains about the transition from vinyl to digital even though I am running vinyl labels. I think it is an interesting an challenging field and an opportunity for creativity. There needs to be progression and we will naturally see more changes in future time.
2006, “Cargo Edition”. A new label. What carried you to open a new label?
We wanted to have another playground for music that deserves to be released and doesn’t necessarily fit the Moon Harbour catalogue. By setting up Cargo Edition we were also able to set up a new pool of artists. Interesting talents who we couldn’t include to the Moon Harbour family because we didn’t have enough room in our release schedule.
Between the two, today, in which you recognize yourself more?
I clearly identify with both labels. But the clubbier Moon Harbour sound is more likely to be found in my DJ sets these days.
You are always engaged in exhibitions around the world. You have played in all the most famous festivals and clubs in the world. What do you think about Electrobeach Festival?
I am looking forward to play there. I have been to many nice festivals and parties this Summer. I am sure this will be another great one.