Il 24 e il 25 Aprile è andata per la prima volta in scena MEFF, la fiera-evento dedicata ai sintetizzatori modulari che per due intere giornate hanno trasformato l’Istituto Europeo di Design di Firenze in una roccaforte della musica elettronica. Questa due giorni è nata dalla collaborazione dell’azienda californiana Tiptop Audio con Lattex Plus, progetto fiorentino di organizzazione eventi nato nel 2010. A evento terminato, dopo averne sentito parlare e dopo aver intravisto qualche foto sui social, la domanda che in molti si stanno facendo è: che cosa è stato MEFF?
Riassumere tutto in un paio di frasi sarebbe veramente impossibile, perché questa iniziativa nel complesso è stata tanto, anzi, è stata anche di più di quello che ci aspettavamo. Partiamo dal presupposto che la joint-venture Tiptop-Lattex ha funzionato alla perfezione, facendo diventare lo IED un punto d’incontro dove sia esperti del settore che principianti hanno avuto la possibilità di scambiarsi pareri, condividere la propria passione, imparare, sperimentare e soprattutto portare avanti la cultura della musica elettronica.
Non a caso abbiamo usato la parola cultura, perché è stata proprio lei il fulcro principale di questo progetto, che oltre agli addetti ai lavori ha richiamato l’attenzione di molti curiosi. Vedere coppie di fidanzati, gruppi di amici, genitori e figli di tutte l’età entrare in contatto con un mondo che non è il loro, e nonostante ciò facendolo con entusiasmo, è stata di per sé una grande vittoria. E per essere corretti, il merito di questa cosa va attribuito anche a chi gestiva gli stand: oltre ai grandi marchi come Roland, per un buon numero erano infatti costituiti da giovani appassionati giunti da ogni parte d’Italia e del mondo per presentare il proprio prodotto.
Fino a qui potrebbe sembrare una semplice fiera, ma ciò che ha fatto la differenza e ciò che hanno notato in tanti è stata soprattutto la passione di ogni espositore nel trasmettere i concetti, spesso molto difficili avendo a che fare con sinusoidi e termini complicati, a chi si fermava incuriosito da quell’insieme di knob e cavi che nel complesso avevano comunque un suo perché, anche solo a livello scenografico. Capite adesso perché abbiamo parlato di cultura?
MEFF è stato per certi versi la manifestazione di un “movimento”, di un cambiamento cioè che da tempo si respira a Firenze: un cambiamento che punta a creare una cultura riguardo alla musica elettronica e a ciò che la circonda. A rinforzare questa testi è stato anche il party di inaugurazione che si è svolto la sera del 24 al Tender Club, dove centinaia di persone hanno assistito ai live dell’artista olandese Colin Benders, in line up tra le altre cose al Dekmantel 2017, e degli italianissimi Angle e Joao Ceser. A proposito di performance, un forte successo è stato riscosso anche da quelle diurne che si sono alternate allo IED, presentate sia dai brand della fiera che da artisti come Ludus Pinsky, JesterN, Maurizio Montini, Kraftzug e dai progetti del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze.
Insomma un’occasione più unica che rara, e se anche un personaggio come Alexander Robotnick è stato presente come semplice utente abbiamo qualche motivo in più per esserne convinti. Arrivati a tirare le somme, al di là dei numeri, al di là delle presenze, che sono state comunque importanti, la “scommessa” MEFF è stata vinta alla grande, portando con sé un vento di interesse e una gran voglia di fare.