Milano, durante la Design Week, diventa un posto molto particolare. In un altro post abbiamo voluto indicarvi i 5 act imperdibili di Elita Festival, in questo vi diamo una più generica, agile e speriamo utile guida per sopravvivere alla settimana in cui la metropoli lombarda muta completamente pelle: i 5 tipi di persone che, se incontrate per strada o in qualche club, dovete tentare di seminare subito ad ogni costo. Sono tipi di persone che vivono anche durante l’anno, trovano a Milano un habitat favorevole in tutte quattro le stagioni, ma nei giorni della Design Week ringalluzziscono il triplo. Stateci attenti.
CHI SI LAMENTA
C’è troppo traffico.
C’è troppo casino a trovar parcheggio.
C’è troppa gente in metropolitana.
C’è troppa gente per strada.
C’è troppa gente in zona Tortona.
C’è troppa gente vestita da stronza.
Ci sono troppi party con open bar dove la lista degli invitati è fatta a cazzo.
Ok. E’ tutto vero. Avete capito? Sì: è tutto vero.
Ma è anche vero che: quelli che dicono queste cose sono in linea di massima coloro che 1) potevano starsene a casa 2) se sanno che c’è troppa gente in Tortona è perché loro in zona Tortona ci sono andati o meglio ancora ci sono in questo momento 3) se perdono tempo a commentare come sono vestiti gli altri, beh, vuol dire che loro per primi sono ossessionati dal vestire 4) se si lamentano dei troppi party troppo affollati è semplicemente perché non sono riusciti a farne abbastanza, arraffando abbastanza free drink. Insomma: occhio a quelli che si lamentano. Una volta su due, tentano solo di nascondere le loro stesse colpe.
CHI VEDE IL BICCHIERE MEZZO VUOTO
Vero: Milano è, logisticamente parlando, un inferno abbastanza invivibile nei giorni della Design Week. Può capitare di passare mezz’ora ad attraversare un ponte pedonale lungo 20 metri (storia vera, è il famigerato ponte di Porta Genova: questa esperienza dei venti metri in mezz’ora il sottoscritto l’ha condivisa con un divertitissimo e meravigliato Floating Points, anni fa). Però è anche vero che mai come in questa settimana la città è piena di stranieri, di gente di culture diverse, di gente spesso con delle idee e pratiche molto creative. La settimana della Design Week è quella in cui è molto più facile incontrare al bar designer olandesi di sessant’anni più svegli e fantasiosi di venti ventenni italiani messi assieme. E’ una magnifica opportunità, la Design Week. Non solo per albergatori e piccoli cavalieri di Airbnb che affittano a prezzi da strozzo (peraltro, riempiendo tutto fino all’ultimo buco).
CHI NON SI INFORMA
Sei appassionato di musica? A Milano, durante la Design Week, a partire da Elita, c’è molta più roba del solito. Ma molta, molta di più. Tanto che se ti prendi la briga di vedere la lista delle varie ospitate in club ed eventi brandizzati, ti puoi fare a) una piccola cultura b) una panoramica su dove vanno i gusti dei marketing manager. Oltre a questo, devi considerare che col fatto che “Tanto c’è gente ovunque” spesso arrivano in contesti strani, inusuali e magari molto belli artisti che abitualmente un club non si prenderebbe mai, mai!, il rischio di bookare – per non perderci una barca di soldi. Se accanto a te hai uno che sta bofonchiando “Ah… um… Andiamo alla festa di… mi hanno detto che c’è uno figo che suona, ma non mi ricordo chi” bene, seminalo con una scusa.
CHI SE LA TIRA (PERCHE’ SI INFORMA TROPPO)
Il fatto però che tu magari ti sia informato parecchio e conosca a menadito le biografie e le qualità di quasi tutti gli artisti – buskers straccioni e video-artist lettoni compresi – che caleranno a Milano nei giorni della Design Week non ti autorizza a trattare come essere umani inferiori quelli che non hanno il tuo stesso grado di scibile universale. Per due motivi: 1) per quanto tu ne possa sapere, ce ne sarà sempre qualcuno che ne saprà più di te 2) Milano è già abitualmente piena di gente che se la tira, non è il caso di aumentare ancora la percentuale e l’intensità di questo fenomeno proprio quando c’è traffico, non c’è parcheggio, i mezzi sono pieni, eccetera eccetera (vedi la prima voce, ad inizio post).
CHI TI VEDE COME UNA GUEST LIST AMBULANTE
Di solito chi è gentile in modo insistente ed untuoso è perché sta tentando di fregarti qualcosa (il portafogli, la precedenza in fila, un posto di lavoro, un buon contatto professionale, una bella donna o un bell’uomo…). Attenti, nei giorni della Design Week, accadrà lo stesso ma per un motivo ancora più abbietto e triste: sperare che voi abbiate possibilità di inserire nomi in guest list di qualsiasi cosa – non importa cosa!, anche se l’evento è gratuito e ad ingresso libero! – e di distribuire dei free drink. E’ meraviglioso scoprire come un posto in guest list certe volte valga molto più della dignità. La famiglia Angela avrebbe dovuto farci delle intere puntate.