Non si tratta solo di Modeselektor + Apparat = Moderat, considerato che i musicisti coinvolti, il duo Gernot Bronsert-Sebastian Szarzy e Sascha Ring, sono personalità ingombranti nell’attuale scena “elettronica” (il virgolettato è d’obbligo considerati i diversi campi di azione soprattutto di Sascha Ring/Apparat e le sue infatuazioni, nemmeno troppo recenti, per il canto, l’electro shoegaze, le atmosfere dal sapore psichedelico e le colonne sonore). Il contesto è quello berlinese, dove i tre si sono conosciuti – in casa BPitch Control della madrina Ellen Allien – e fin da subito l’espressione musicale dei Moderat ha assunto i connotati di un’elettronica multiforme, sospesa tra ascolto casalingo e quello da club. Musica per tutti i palati, che torna in questo 2013 con un secondo album, chiamato semplicemente “II”, dalle venature maggiormente pop. Ne abbiamo parlato con i diretti interessati.
Partiamo dall’inizio, Modeselektor + Apparat, come mai questa unione, quali erano le motivazioni artistiche (o non solo) che vi hanno spinto a lavorare insieme?
La ragione principale dello stare insieme è perché ci si diverte oltre al fatto di riconoscere d’aver avuto esperienze similari in musica nei primi anni ’90.
Quanto sono cambiati Gernot, Sebastian e Sascha che provavano a collaborare insieme dall’epoca del primo EP rispetto a quelli di oggi? Intendo sia umanamente, che musicalmente.
Beh, per quanto riguarda l’argomento “elettronica da club” non c’è stato un cambiamento radicale. E’ sempre lo stesso materiale degli ultimi 3 decenni: i beat in 4/4, veloci o lenti ed i bassi. Quello che sta succedendo oggi e che mantiene vivo il nostro interesse è il combinare differenti stili. Ed è davvero divertente scoprire nuova musica – ok, con moderazione.
Quattro anni per dare un seguito al vostro primo disco potrebbero sembrare tanti, se non fosse il caso dei Moderat, quindi un progetto parallelo di artisti impegnatissimi tra dischi autografi e attività dal vivo. Come avete utilizzato questo tempo a disposizione?
Questo è vero, in realtà 4 anni non sono molto tempo. E’ la stessa ciclicità dei mondiali di calcio, quando ti ritrovi a dire “è davvero già tornato il momento di vedere LA competizione sportiva?”. Lo si può paragonare alla ciclicità album-tour: produci un album (concezione, registrazione, produzione e realizzazione), segue il tour che potrebbe durare fino a 2 anni. Dopo ti rintani per fare le tue cose. Sascha come Apparat e Gernot ed io come Modeselektor, se uno di noi decide di realizzare un album e di fare un tour ecco passati 4 anni.
Ascoltando il disco si ha l’impressione che siano le melodie più del ritmo a farla da padrone. E’ parte di un processo evolutivo naturale oppure della voglia di confrontarsi con possibilità “altre”?
Sì, hai ragione. La forma “canzone” è stata più rilevante e questo aspetto ha reso la sonorità dell’album differente rispetto a quella del primo lavoro. C’è più struttura: apertura, strofa, ritornello, bridge ecc. Abbiamo guadagnato un sacco di esperienza nella scrittura anche durante le fasi compositive del nostro primo lavoro. E poi, naturalmente, volevamo un suono diverso.
Sembra che flirtare con il pop sia uno dei paradigmi della “nuova” musica elettronica, cosa ne pensate?
Queste sinergie non sono nuove. Hanno avuto il loro apice negli anni ’80. Ci sono state molte band che avevano questo tipo di approccio moderno. Alcune di queste prove, per quanto audaci, furono di grande successo. Parola chiave: “Golden Brown”. Ma la musica elettronica rimane sempre il motore – anche nella musica pop.
Anche nel caso di “II” avete rischiato la vostra salute mentale per eccesso di perfezionismo, come accaduto all’epoca del primo EP (chiamato per l’appunto “Auf Kosten Der Gesundheit” – letteralmente a costo della salute), oppure avete trovato il modo di fare bene subendo meno stress?
Non c’è via d’uscita. Noi non siamo il tipo di ragazzi che vanno in studio e producono un album senza esserne emotivamente coinvolti. E’ come se ci fosse una sorta di termine inderogabile da rispettare. Si lavora pensando a quel termine e questo causa stress. Si arriva al punto in cui a volte c’è un’immersione totale ma per fortuna abbiamo un sacco di sostegno da parte dei nostri amici e dall’etichetta.
Come vi siete divisi i compiti in fase di produzione? Può sembrare una domanda banale ma sentirsi per un attimo spettatori del vostro modus operandi ci sembra avvincente.
Per noi questo progetto non è una collaborazione tra Apparat e Modeselektor. E’ un progetto tra Sascha, Gernot e Szary. Ognuno di noi ha determinate capacità, più il canto di Sascha naturalmente. E’ stato molto importante per noi dare significato alle singole abilità.
Siete i classici artisti che leggono più recensioni possibili sul loro lavoro e magari sono pure suscettibili, o non leggete mai niente e non ve ne importa nulla? O una via di mezzo…
Direi una via di mezzo. Con la carta stampata è abbastanza facile, la leggi oppure no. Diventa invece difficile con le webzine ed i social network, difficilmente puoi sfuggirne. Ma alla fine dei conti sia la critica negativa che quella positiva è importante per noi.
Parlando di intrattenimento, cosa significa per i Moderat eseguire i propri brani dal vivo? Sicuramente l’impatto è diverso sia da una esibizione festosa dei Modeselektor che di quella più intima di Apparat.
Come per il primo album, insieme con il collettivo Pfadfinderei, portiamo sul palco un progetto audio-visivo. Vogliamo che il pubblico si senta come parte di un film. Consideriamo il progetto Moderat come una colonna sonora. Suono cinematografico: credo sia questo l’aspetto centrale.
Un parere sull’attuale scena musicale elettronica tedesca, ci date qualche nome di artista che vi sentite di promuovere?
Beh, supportiamo i nostri amici e colleghi della Monkeytown Music e 50Weapons: Siriusmo, Benjamin Damage, Shed, Anstam, Mouse on Mars, Alex Banks – volete altri nomi? La lista è lunga…
Cosa vi piacerebbe fosse più presente, in media, nella musica elettronica contemporanea? Qualche tipo di sonorità, di attitudine musicale? O anche un approccio diverso nei confronti del lato “industriale – economico” che la circonda…
I jet privati dovrebbero essere proibiti.
Una domanda per Sascha: quanto è difficile far rigare dritto Gernot e Sebastian?
Abbastanza facile. La magia del progetto è proprio quella di lavorare con persone che mi piacciono e che rispetto, sono quasi sempre soddisfatto degli input che mi danno. Naturalmente delle volte abbiamo opinioni diverse ma bisogna anche avere fiducia nell’altro e seguire fino in fondo certe sue idee. Pazienza e fiducia sono molto importanti…
Una domanda per Gernot e Sebastian: quanto influisce l’esperienza Moderat nel vostro percorso artistico come Modeselektor?
E’ come mettere a punto il proprio modo di lavorare. Con il nostro album sotto la “Monkeytown” per esempio abbiamo preso decisioni rapide e per le esibizioni abbiamo viaggiato giusto con un bagaglio a mano. La situazione è cambiata con Moderat. Abbiamo un team che parte in tour con noi ed è un’esperienza del tutto nuova.
La vostra è una carriera da anni in costante ascesa, sembra quasi non sbagliate mai un colpo: ma avete qualche rimpianto per qualcosa che avete fatto (o non avete fatto) negli anni passati?
Abbiamo fatto tutto bene.
Oltre all’attività dal vivo per presentare il nuovo disco avete in mente qualche altra operazione per promuoverlo?
La città di Berlino sta costruendo un nuovo aeroporto dedicato che si chiamerà “MODERAT INTERNATIONAL AIRPORT”. Si suppone che sarà terminato l’anno prossimo.
English Version:
It’s not only Modeselektor + Apparat = Moderat, considering that the musicians involved, the duo Gernot Bronsert-Sebastian Szarzy and Sascha Ring, are bulky personalities in the current “electronic” music scene (the quotation marks are fundamental given the different fields of action especially of Sascha Ring/Apparat and his not too recent infatuations for singing, electro-shoegaze, psychedelic atmospheres and soundtracks). The town is Berlin, where they met together – inside Ellen Allien’s label BPitch Control – and soon the musical expression of Moderat has assumed the characteristics of a multiform electronic suspended between home listening and club style. Music for all tastes, who returns in this 2013, with a second album, simply called “II”, more pop oriented. We talked about directly with them.
Let’s start from the beginning, Modeselektor + Apparat, why this union, what were the (not only) artistic motivations that prompted you to work together?
Hello. The main reason for us getting together was pure sympathy and the conclusion that we had similar experience with music in the early 90ies.
How much has changed Gernot, Szary and Sascha since the times of the first EP compared to those of today? I mean both humanly and musically.
Well, regarding the topic “Electronic Club Music“ not much has changed really. It’s the same blueprint for the last 3 decades: 4/4 beats, fast or slow and bass. What’s happening today and what keeps it interesting is combining different styles. And it’s actually fun to discover new music – well, in moderation.
Four years to get a new album might sound a lot, but even not really a long time because of Moderat, a side project of artists very busy between autographs works and live activities. How did you use this time?
That’s true, actually 4 years is not much time. It’s like the cycle for the soccer WM, and you wonder: “is it really time for THE sports event again?” You can compare it to the album–tour cycle: you produce an album (conception, recording, production and manufacturing), which is followed by a tour that might take up to 2 years. And after that you hole up do your own thing. Sascha as Apparat and Gernot and myself as Modeselektor, if one decides to do album & tour with his own project then the 4 years are over.
Listening to the record I got the impression that melodies are fundamental more than the rhythmical parts. Is this a natural evolution of your sound or a reflex of the desire to compete with “other” possibilities?
Yes, you’re right. The topic “song“ had more relevance which makes the album sound different to the first one. There’s more structure: hook, verse, chorus, bridge etc. We also gained a lot of experience in song-writing when we did our first album. And of course we wanted to sound different.
It seems that flirting with pop is one of the paradigms of the “new” electronic music, what do you think about this topic?
These synergies are not new. This had its peak in the 80ies. There were many bands that had this kind of modern approach. Some of theses synergies were risky but very successful. Keyword: “Golden Brown“. But electronic music is always the motor – even in pop music.
Even in the case of “II” did you risk your mental health for excessive perfectionism, as happened at the time of the first EP (called precisely “Auf Kosten der Gesundheit” – literally “At cost of health”) or you have found a way to do well with less stress?
There’s no way around it. We are not the type of guys that go in the studio and produce an album without feeling any pressure. Like a deadline or so. You work against the deadline which causes stress. It gets to the point where you sometimes just trip… but luckily we have a lot of support from our friends and the label.
How did you split the tasks in the production phase? May seem a trivial question but to feel for a moment a viewer of your modus operandi is for me compelling.
For us this project is not a collaboration between Apparat and Modeselektor. It’s a project between Sascha, Gernot and Szary. Each of us has his own skills plus Sascha’s singing of course. It was really important to treat this separately.
Are you the classic artists who read more reviews as possible about their job, and are also susceptible, or do you not read anything no caring about this issues? Or something in between…
Something in between, I would say. It’s pretty easy with print media, you either look at them or not. It’s harder with online media and social networks, you can hardly escape. But at the end of the day both negative and positive criticism is important to us.
Speaking about entertainment, what means for Moderat to perform their songs live? Surely the impact is different both from a festive performance of Modeselektor that an intimate set of Apparat.
Similar to the first album and together with the Pfadfinderei we bring an audio-visual project on stage. We want the audience to feel like being in a movie. We see the project Moderat like a soundtrack. Cinematic sound: this brings it on point I guess.
An opinion about today German electronic music scene, can you name some artists that you feel to promote?
Well, we support our artists and colleagues on Monkeytown Music and 50WEAPONS: Siriusmo, Benjamin Damage, Shed, Anstam, Mouse on Mars, Alex Banks – you need more names? The list is long…
What would you like to be more present in contemporary electronic music scene? Some kind of sound, a musical attitude or even a different approach to the “industrial-economic” side that surrounds it…
Private jets should be forbidden.
A question for Sascha: how difficult is to let Gernot and Sebastian toe the line?
Quite easy. The magic of the project is to be able to work with people I like and respect and I’m pretty much happy all the time about their input. Of course we have different opinions from time to time but sometimes you just need to trust the other one and follow his idea till the end. Patience and trust are quite important…
A question for Gernot and Sebastian: how affects the Moderat experience in your artistic career as Modeselektor?
It kind of fine-tuned the way we work. With our record “Monkeytown” for example we made quick decisions and when we played shows we travelled with hand luggage. This changed with Moderat. We have a set team with us on tour, which is new to us.
Your carrier is on the rise and it seems that you never miss a shot. Do you have regrets for something you did (or did not do) in the past years?
We did everything right.
In addition to live performances do you have in mind some other promotional operations for present the new album?
The city of Berlin is building a state of the art airport at the moment, which will be called “MODERAT INTERNATIONAL AIRPORT”. It’s supposed to be finished next year.