Il tedesco Andrè Tegeler, meglio conosciuto come Moguai, è cresciuto ballando sulle note del Neue Deutsche Welle. Dopo il suo excursus da ragazzo nel mondo punk, ha voluto trasportare nella musica elettronica e nei club le emozioni e lo stile di quell’ambiente, che, a quanto rivela, gli ha regalato alcuni dei momenti più belli. Nel 2010 è stato catturato dalla rete della mau5trap, label di Deadmau5, sulla quale a febbraio è in arrivo il suo secondo album.
Parliamo degli inizi. Negli anni Ottanta nella tua città natale, Marl, ci fu un’esplosione musicale punk-riot, poi nei Novanta si sono presentati dei bagliori di musica elettronica. E infatti sembra che il punk ti abbia influenzato molto, ma come sei arrivato all’elettronica?
Mi piaceva molto fare skate in passato, e del punk amavo lo stile di vita, la musica, l’energia. Sono stati dei giorni davvero emozionanti! Quando ho iniziato a produrre musica elettronica il mio desiderio era quello di trasportare questa energia e modo di essere nel mio sound, ed è quello che cerco di fare ancora oggi.
In che modo tu come persona e come musicista sei stato influenzato dalla cultura tedesca?
Quando ero bambino ballavo con mia sorella maggiore al suono delle canzoni del così detto ‘Neue Deutsche Welle’, quindi posso dire che sono stato molto influenzato dai suoi gusti musicali.
Dicci qualcosa della scena rave nella Ruhr degli anni Novanta. Hai qualche bel ricordo in particolare legato a quegli anni?
A Münster c’era un club del quale divenni dj resident, era la mia prima volta: l’intera stanza era illuminata da candele, perchè c’era bisogno di tutta l’energia possibile per far funzionare il sound system, il che rendeva la situazione estremamente bizzarra, ma le serate qui erano sempre fantastiche!
Ai tempi eri incuriosito dai Kraftwerk. Quali altri artisti ti hanno colpito?
Sven Väth mi ha profondamente influenzato con il suo show alla radio, nei primi anni Novanta, l’HR3 Clubnight. Me ne stavo a casa per registrare ogni singola messa in onda.
Parlando del tuo sound, una volta hai usato la parola ‘vintage’ per definirlo…
…e lo faccio ancora, haha. E’ il modo migliore per descrivere la mia musica tramite le parole, ha sempre avuto quel non so che che ai miei occhi l’espressione ‘vintage’ sa definire al meglio.
Hai fatto anche dei bei remix per artisti famosi come Britney Spears, Moby, Beyoncè. Come ti relazioni con il lavoro degli altri artisti? Intendo, come lavori e qual è il tuo processo creativo dietro ad un remix?
Se non hai un’idea già al primo ascolto di come remixare un brano, allora diventa molto difficile, questo è ciò che mi ha insegnato il passato. Infatti tendo a rifiutare le offerte se il brano originale non mi ispira, o se penso che la canzone abbia già detto tutto. Quando ho un’idea sul come dare la mia impronta al brano è più veloce fare un remix ,piuttosto che creare un’intera traccia dall’inizio, perchè comunque costruisci il brano intorno ad un’idea già avviata.
E quindi cosa desideri comunicare con la tua musica?
Cerco sempre di far emergere una certa emozione, o uno stato d’animo. A volte succede, a volte no… ma alla fine si tratta sempre di far divertire chi ascolta.
Cosa ti emoziona di più del suonare live? Quanto è importante l’aspetto emotivo per te all’interno della musica?
Suonare live non è altro che guidare le persone attraverso vari stadi emotivi, dalla felicità alla riflessione. Ovviamente è difficile farlo nell’arco di sessanta minuti ad un festival, ma quando suoni in un club piccolo, diciamo per tre ore, beh è la parte più eccitante!
E come ti prepari per un live?
Cerco sempre di arrivare sul luogo dell’esibizione almeno novanta minuti prima di iniziare, poi cammino, faccio due chiacchiere con la gente, cerco di capire cosa si aspettano, e cerco di catturare lo spirito del momento. Ho sempre una buona riserva di tracce per i miei live set, quindi mi adatto facilmente.
Puoi spiegarci il tuo approccio ‘less is more’? Un’output minimo che riceve un successo massimo…
Dal mio punto di vista è abbastanza inutile far uscire una traccia al mese, se non sostieni e aiuti queste uscite. Ci sono lavori ben più importanti che cambiare la tua foto profilo su Facebook. Credo che sia questo che alla fine faccia la vera differenza, perchè altrimenti la maggior parte delle persone non si rende nemmeno conto delle singole cose.
La sperimentazione che hai fatto con la tua compilation ‘Lyve from Beta’, che permette ai fan di ricreare la loro personale versione domestica del tuo live al Beta Nightclub di Denver tramite loops e samples, è molto interessante. Da dove è nata questa idea e quali erano i tuoi obiettivi?
Quando conobbi Deadmau5 l’anno scorso, mi chiese se mi sarebbe piaciuto fargli da spalla durante il suo tour e presentare la mia musica live al pubblico, il che è stata una grande novità per me. Si trattava di costruire un concept dove potessi fare di più che nascondermi dietro ad un laptop e suonare una traccia dopo l’altra. Credo che fosse questo il mio desiderio, e il risultato è stato questo Ableton Live Setup. Molte persone mi hanno sempre chiesto come appare il mio setup Ableton quando suono live, e questa domanda mi ha dato l’idea dalla quale partire. Del resto, perchè non assumersi dei rischi, cercando di creare qualcosa di completamente nuovo? Con questa idea abbiamo fatto la proposta a Beatport, e loro ne sono stati entusiasti sin dall’inizio.
E cosa ci dici della tua label, la Punx Records? Quali sono le idee e gli obiettivi dietro?
L’idea originaria era quella di offrire ai producer di talento una piattaforma dove far uscire la loro musica, ma ora come ora non ho tempo di occuparmi della cosa come meriterebbe. Produrre il mio secondo album mi sta impegnando molto, ma vorrei rilanciare la label in futuro.
Come sono cambiate le tue produzioni e il tuo approccio al mondo musicale nel corso di questi anni?
Dopo aver prodotto diverso materiale, ho deciso di concentrarmi di nuovo sul mio proprio sound, così ho riportato il mio studio nella mia cantina (immergendomi nuovamente underground, letteralmente). Il sound che è venuto fuori mostra la parte più emotiva di me, così, senza ragioni precise, è venuto spontaneamente.
Hai viaggiato molto in tutto il mondo. Quanto sono importanti per te le nuove tendenze, il conoscere culture ed atmosfere diverse?
Credo che per il mio lavoro siano tutte cose molto importanti, perchè sono influenzato da tutte le impressioni che ricevo, e prendo molta ispirazione da ciò. Praticamente mi aiuta a stare al passo con le cose.
Quali sono le tue inspirazioni quotidiane?
Prendo ispirazione praticamente da tutto, può essere il design di una t-shirt, o una canzone che ho sentito alla radio, dipende molto dalla situazione. Appena trovo il tempo inizio a fare musica, così è più facile buttare giù le idee sul laptop, anche se sono in tour. Quando torno a casa in studio decido se è saggio continuare a lavorare su quell’idea, o se cancellare tutto.
Tre super uscite da tenere d’occhio prossimamente.
I nuovi album di Feed Me e SOFI, e il DVD dei live di Deadmau5!
Puoi rivelarci in anticipo qualcuno dei tuoi progetti?
Dunque, a gennaio il mio secondo album uscirà su mau5trap, sto ancora finendo gli ultimi ritocchi alle tracce. Questo album è maggiormente incentrato sul sound da club rispetto al primo. Ho già testato diverse tracce durante in miei set nei mesi passati, e sono molto felice dai feedback ricevuti dal pubblico… quindi tenete gli occhi aperti.
Grazie a Moguai.
English Version:
The German guy Andrè Tegler, better known as Moguai, grew up dancing to the sound of the Neue Deutsche Welle. After his excursion into the punk world, he wanted to bring in electronic music and in clubs its emotions and its life style, which, as he reveal, gave him some of the best moments of his life. In 2010 he was caught by the net of mau5trap, Deadmau5’s label, on which in February he is going to release his second album.
Let’s talk about the beginnings. In the ‘80s in your hometown, Marl, there was a punk-riot music explosion, then in the ‘90s we saw the sparks of electronic music. It seems that punk music influenced you a lot, but how did you approach electronic music?
I used to skate a lot back in the days, and loved the lifestyle, the music, the energy. That was really an intense time! When I started to produce electronic music I wanted to transport this energy and attitude into my sound, and I still do.
In what way German culture influenced you as a person and as a musician?
As a kid my older sister danced with me to songs of the so called “Neue Deutsche Welle”, she influenced me a lot with her taste in music.
Tell us something about the rave scene in Ruhr in the ‘90s. Is there any memory in particular that stuck in your mind?
My first residency as a DJ was in a Club in Munster, the whole room was lighted by candles, because they needed all the power for the sound system, that was a really bizarre scene, but the parties there always have been great!
At that time you were intrigued by Kraftwerk. What are the other artists you were influenced by?
Sven Väth influenced me a lot with his radioshow he had in the early nineties called HR3 Clubnight, I sat at home and taped every single show.
Talking about your sound, once you used the word “vintage”…
and I still use it, haha. It´s the best way to describe my music in words, it always has this certain vibe which is best described as “vintage” in my eyes.
You did nice remixes for some famous artists, like Britney Spears, Moby, Beyoncè. How do you relate with the work of other artists, I mean, how do you work on it, what is your creative process behind a remix?
If you don´t have an idea how to remix a song on the first listen it gets very hard, that’s what the past has told me, so I tend to deny remix offers if the original song doesn´t inspire me, or I think that everything is already said with this song. When I have an idea how to give a song my signature it´s fairly fast to make a remix rather than creating a whole new track, because you build the track around this idea.
What would you like to communicate with your music?
I always try to transport a certain emotion, or mood with a track., sometimes I succeed, sometime don´t… but in the end it´s all about giving the listener a good time.
What is exciting about a live show and how important is the emotional aspect of music to you?
Playing live is basically all about taking people through different sets of emotions, from happiness to maybe reflective. Of course it´s difficult to do this in a 60min timeslot at a festival, but when you play in an intimate club for, let´s say 3 Hours, it´s the exciting part!
And how do you prepare for a live set?
I always try to arrive at least 90 minutes before a gig at the venue, walk around, talk to people, see what they are up for, and to catch the vibe. I always have a stock of tracks in my Live Set, so i can easily adapt to that.
Can you explain us your ‘less is more’ approach? “A minimal output that receives maximum acclaim”…
In my point of view it´s pretty useless to release one track a month, if you don´t really support the release. There is more work that needs to be done than changing the profile pic on facebook. I believe that this makes the difference at the end, because otherwise most of the people just don´t take notice of a single.
This kind of experimentation with your compilation ‘Lyve from Beta’, that allows fans to recreate their own homespun versions of your original live show at Beta Nightclub in Denver with loops and samples, is very interesting. Where did the idea come from, and what is your goal?
When Deadmau5 approached me last year, asking if I´d like to support him on Tour and present my music Live to the audience it was a whole new challenge for me, building a concept where I can do more then just hiding behind a laptop and playing one track after the next. I think I managed to do so, and the result was this Ableton Live Setup. Many people have asked me before what my Ableton setup looks like when I played live, so that basically gave me the initial idea. Why not take a risk, and make something completely new? With that idea we have approached Beatport, and they were really into it from the very first draft.
And what about your label, the Punx Records? What are the ideas and the goals behind it?
The original idea was to give talented producers a platform to release their music, but right now I just don´t have the time to take care of it the way it deserves it. Producing my second studio album has my full attention now, but there are plans to re-launch the label in the future.
How your productions and your approach to the music world and the club world have changed in recent years?
After having produced several acts, i decided to put the focus back on my own sound some time ago, so i placed the studio back into my cellar (going back into the underground literally). The sound that came up showed a more emotional side of me, but it had no specific reason, it just came naturally.
You travel a lot around the world. How important is for your work to know new trends, different cultures and atmospheres?
I think it´s very important for my work, you get influenced by all these impressions, and you take a lot of your inspiration from this. It definitely helps me to stay ahead of things.
What are your everyday life inspirations?
I get the inspiration from basically everywhere, it can be the design of a T-Shirt, or a song i heard on the radio, really depends on the situation. Whenever i find the time, i start making music, it´s so easy to sketch some ideas on your laptop, even if you´re on tour. When i´m back home in the studio i can decide whether it´s worth spending more time and hook up on the idea, or if it´s better to press CMD + DEL.
Tell us three super releases to keep an eye on next season.
New Albums by Feed Me and SOFI, and a live DVD by Deadmau5.
Can you reveal us in advance some of your precious future projects?
Well, in January my second Album will be released on mau5trap, i´m still in the progress of finalizing some of the tracks. It´s more club focused than my debut album, and I have already tested several tracks for months now in my sets, and i´m very happy with the feedback I receive from the crowds… so keep your eyes peeled!
Thanks to Moguai.