The Martinez Brothers. Siamo abituati a vederli in dj set impegnatissimi dietro le consolle di mezzo mondo, house e tech senza esclusione di colpi, set quadrati, qualche volta un po’ troppo standard, ma sempre molto orecchiabili. Quello che stupisce dei due ragazzi del Bronx non è però solo questo, quello che stupisce è la loro capacità di adattarsi ed inserirsi in diverse situazioni anche molto distanti tra loro, ultimo fra tutti il loro show per la maison Givenchy lo scorso gennaio. Oltre a questo va aggiunto che qualche tempo fa ci avevano anche deliziato con un lavoro hip hop molto interessante, il “WARHOL*BASQUIAT“, cinque tracks che sono sideralmente distanti da quello che siamo abituati a sentire da loro – per chi se lo fosse perso ecco il link:
Giusto il tempo di ragionare su questo lavoro che, notizia di poche ore fa, è già online il secondo capitolo della saga “WARHOL*BASQUIAT*2“: un mixtape composto non più da 5 tracce, bensì da 40! Steve e Chris ci stupiscono di nuovo.
La musica è contaminazione, è confronto, è prendere spunto da ciò che ci circonda e ci ispira. I ragazzi arrivano da New York, una delle città più cosmopolite del mondo, il risultato è questo.