Monica Hits the Ground, con un nome così tu hai già guadagnato dieci punti credibilità senza che io nemmeno ascolti il disco. Al suo esordio sotto la label inglese Horizontal Ground, il giovane italiano regala una delle produzioni più talentuose degli ultimi tempi. Quattro tracce (tra cui un remix di Regis) che non lasciano spazio alla luce; sonorità industriali, gotiche, che sembrano battere sul ferro e sul legno, alla ricerca di varchi in labirinti senza uscita.
La sensazione, durante l’ascolto, è quella del trovarsi intrappolati all’interno di un pozzo o nello stomaco di una grotta, braccati dagli spettri della mente. E’ un disco da reparto psichiatrico, ecco, permettetemelo. “Reduced Life Expectancy”, un titolo azzeccato, una ricerca intima nel lato più ostile del subconscio umano. Le radici dell’ossessione che diventano percussioni tribali e lamenti indistinti, gocce d’acqua che da tubature ossidate suonano ossessive dell’eco di stanze vuote abbandonate da molto tempo.
Se dovessi citare una pellicola, sceglierei Shutter Island. E’ quello che si avvicina di più alla visualità della sensazione che si prova all’ascolto. Così faccio una prova, lasciando in muto il sonoro del film e alzando a loop il delirio di Monica mentre picchia il suolo. Provateci.
Si è accennato al remix di Regis che, come ospite d’onore, prova a dare il suo contributo alla causa. Regis carica d’ansia ciò che già stenta a respirare e che arranca volutamente in scenari noise e soundscapes nebbiosi, riuscendo ad accorciare ulteriormente il respiro di un essere meravigliosamente oscuro. Regis non è l’unico ospite, l’artwork è opera di Silent Servant e non ci vuole un detective per capirlo, se si ha una minima idea dei personaggi coinvolti in questa lugubre vicenda.
Un debutto che raccoglie il frutto di una generazione in fase di stallo, forse, oppure che capisce perfettamente dove il futuro ci sta portando, nel bene e nel male. Un disco bello, che consigliamo di ascoltare davanti al camino. Preferibilmente in una zona isolata della città.