Per quanto breve, l’esistenza di XXXTentacion è stata indubbiamente segnata dalle controversie che ne hanno scandito il cammino umano e artistico, fino ad arrivare al tristissimo e prevedibile epilogo di ieri.
Le cause della sparatoria che ha portato alla sua morte sono ancora ignote: inizialmente si era parlato di una rapina andata a finire male, ma è ovvio che una morte così, per un artista del genere, non può che far pensare immediatamente agli anni ’90 della guerra tra East e West Coast. Cosa è davvero successo, probabilmente, non lo scopriremo mai, resta il fatto che se ne è andato, davvero in un lampo, uno degli artisti più promettenti della cosiddetta scena Soundcloud Rap. Un talento libero e innovativo, capace di muoversi in scioltezza sul confine tra i generi: un pezzo trap realizzato solo con chitarra acustica, autotune e voce? Prima di XXXTentacion non era neanche ipotizzabile, eppure lui lo ha fatto e lo ha fatto in un modo unico e credibile.
Ha pubblicato una valanga di singoli ed EP, un mixtape (“Revenge“) e due album (“17” e “?“), che insieme a una valanga di feat e collaborazioni speciali lo hanno reso uno degli artisti più interessanti e discussi del momento.
Tantissime (e terribili) le vicende giudiziarie che lo hanno visto entrare e uscire continuamente di galera, comprese le terribili accuse di violenza domestica, sequestro di persona e abusi nei confronti di Geneva Ayala (con cui intratteneva una relazione) mentre lei era incinta. Il suo tour del 2017 è stato sospeso dopo numerosi episodi di violenza e risse varie con membri del pubblico e della crew.
Nel 2018, dopo “?”, uscito lo scorso marzo, avrebbe dovuto pubblicare altri due album.