L’avrete visto tutti: Beirut è stata colpita da una tragedia immane, qualcosa di assolutamente spaventoso. Decine e decine di morti, si parla addirittura di 300.000 sfollati. Stringe il cuore. Stringe il cuore, anche perché una terra bellissima come il Libano e una capitale che è sempre riuscita a mantenere una invidiabile vivacità culturale, capace di andare “fuori dal coro” della globalizzazione ma al tempo stesso sincronizzatissima con le avanguardie migliori, è ormai da decenni che è sotto scacco di un destino assurdo, fatto di guerre civili, “influenze” straniere più o meno richieste, caos politico, interessi geopolitici colossali che usano la nazione libanese come scacchiera su cui sfidarsi, incuranti dei danni che provocano alla popolazione locale.
L’esplosione di qualche giorno fa è solo l’ennesimo episodio drammatico: una fatalità (forse), ma anche il segnale che si sta crudelmente giocando sulla pelle di una nazione, tra volute inefficienze delle autorità, accordi sottobanco, cinismo totale nell’usare la vita dei cittadini normali come “arma di ricatto” o addirittura agnello sacrificale in una lotta di potere infinita che nei decenni ha fatto danni incalcolabili.
Tutto questo è inaccettabile. Anche se forse dovremo accettarlo per ancora un po’ di tempo, o molto tempo: gli sviluppi politici sono imprevedibili. Quello che invece non può aspettare è l’aiuto concreto, e da più parti il consiglio è di diffidare dei canali bancari tradizionali, in quanto “fonte di prelievo” con avidi processi di tassazione per le fazioni più o meno governative che sono le prime ad essere colpevoli della dramma libanese in atto da decenni.
C’è un libanese che da anni è nei nostri cuori: per la musica che fa (eccezionale), per essere stato un “italiano acquisito” per molti anni (parla perfettamente la nostra lingua), per lo spessore morale e l’umanità su cui metteremmo, molto semplicemente, entrambe le mani sul fuoco. Questa persona è Rabih Beaini, aka Morphosis. Il quale ha deciso che oggi tutti i proventi dagli acquisti sulla pagina Bandcamp della sua etichetta, la Morphine, andranno direttamente ad aiutare la popolazione di Beirut. Garantisce lui. Questo per noi è più che sufficiente.
Andate, controllate, comprate. Dallo storico “What Have We Learned” del boss della label a un mare di altra musica meravigliosa, visionaria, coraggiosa. Se volete farvi un regalo musicale oggi 7 agosto, giorno in cui Bandcamp rinuncia alla sua percentuale (aumentando così la revenue per label alla totalità), fatelo acquistando dalla Morphine. E’ la cosa migliore che possiate fare. E tenete poi d’occhio la pagina quotidianamente: altre operazioni in arrivo.