Producer, dj e radio broadcaster, Tom Reid a.k.a. Mosca è uno dei principali artisti emersi dalla vulcanica scena UK degli ultimi 3 anni. Il suo singolo di debutto “Square One EP” sulla Night Slugs di Bok Bok l’ha rapidamente affermato nel gotha dei produttori inglesi della nuova generazione, come anche testimoniato dalle sue successive uscite per Fabric, Numbers e Hypercolour. Anche Radio 1 BBC ha presto messo gli occhi su Mosca, affidandogli da poco meno di un anno una striscia settimanale chiamata “In new djs we trust” dove Mosca vi conduce attraverso il meglio dell’underground UK del momento.
L’anno scorso sei entrato in Radio 1 BBC per condurre il nuovo show “In new djs we trust”. Coglierei quindi l’occasione per iniziare l’intervista chiedendoti quali siano i nuovi djs in cui dovremmo credere per il prossimo futuro…
E’ una domanda che mi è già stata fatta ed a cui purtroppo devo rispondere dicendo che non ho ancora trovato un nuovo dj che mi abbia rapito. Credo che il djing, a differenza del produrre (dove puoi esser fortunato grazie anche solo ad un disco) è un’arte che richiede molta esperienza, anni di suonare di fronte a persone o nelle radio e non credo che si smetta mai d’imparare l’arte del mixing. Io son consapevole di non esser ancora al livello a cui vorrei essere ossia d’avere il pubblico sempre nel palmo della mia mano seppur restando fedele ai miei gusti musicali ed essendo in grado di tener lo stesso vibe per tutta la durata del set senza mai sfigurare.
Parlando sempre del tuo coinvolgimento in Radio 1 BBC, potresti per cortesia ritrarci le principali differenze nel tuo ruolo professionale quando sei nello studio della radio rispetto a quando ti trovi nella consolle di un club?
Ho sentito un sacco di grandi radio set e molti di questi son ancora impressi nella mia memoria ed han modellato il mio approccio la musica. Ma in generale, la radio è leggero intrattenimento ed educazione, qualcosa che puoi accendere e spegnere. Puoi dire alla gente che disco è e su quale etichetta è uscito, provare e coinvolgere le persone attraverso i testi, twitter e tutto il resto. Ma il locale è il posto dove il tutto quanto detto sopra lo vivi di persona! E’ l’esperienza, il sentimento nella tua testa, nel tuo cuore e nei tuoi piedi.
Alcuni dicono che la dance music stia diventando l’avanguardia della musica popolare. Che ne pensi di tale affermazione?
E’ di certo più popolare. Ma dire che la musica elettronica sia più popolare di, diciamo, musica suonata alla chitarra, è difficile! Abbiam le chitarre da non so quanto! Da quando la musica fu inventata. Io suono un sacco di musica underground e mi chiedo se il fatto che molta gente ascolti questa musica renda meno underground la musica in questione. Onestamente m’interessa poco se c’è o meno molta gente interessata a questa, io so quello che amo, l’underground è un attitudine piuttosto che un suono.
Grazie al tuo coinvolgimento nella radio riceverai un sacco di demo e promo da tutto il mondo. Quali son i mercati che stanno crescendo maggiormente musicalmente parlando?
Bella domanda! Vorrei aver il tempo per poter legger tutti i press release che ricevo e capire da dove arrivi tutta questa musica, ma generalmente ascolto senza il vaglio preventivo di quelle stronzate promozionali. Sono stato un giornalista quindi conosco anche quel lato del nostro business. La gran cosa al riguardo della ritorno di house e techno è che è una scena così grande che ricevi musica da tutto il mondo, Brasile, Romania, Israele… da ovunque.
Quali sono i principali cambiamenti che si stanno verificando nella scena contemporanea? Dove vedi la scena nei prossimi 10 anni?
Se ti potessi rispondere potrei far un sacco di soldi! La scena musicale è ancora molto confusa e per certi versi questa è la situazione migliore in cui si possa trovare a fini creativi. Artisti, musicisti, djs o che altro han sempre bisogno di problemi e frizioni, se ogni cosa andasse sempre bene non ci sarebbe nulla contro cui spingersi e la gente perderebbe la sua strada. “La scena” è un altro termine assurdo… Le cose sembrano sempre più confluire in un unicum seppur diventino più fratturate allo stesso tempo. La gente suona con maggior apertura stilistica, proponendo più generi seppur ci sian sempre anche i veri integralisti, quelli che spingono esclusivamente il loro vibe.
Parliamo ora del cambiamento che ha subito il tuo stile come dj. Ultimamente ti stai concentrando maggiormente su house e techno mentre nei tuoi primi podcasts e mixes usavi mixare generi differenti, dall’hip-hop alla techno passando per la dancehall ed house. Per me, la cosa più impressionante di quei mixes era come la comune idea di un arco narrativo ristretto ad un unico genere si disolvesse grazie al tuo approccio di mixing. Son ancora impressionato da una tale abilità e mi chiedo come mai tu non stia seguendo più quell’approccio…
Varie ragioni… In parte, come ho detto prima, perchè house e techno son fenomeni molto ampi. Posso prendere dischi che sian ESATTAMENTE giusti per me, suonare interi set dove amo ogni traccia che suono piuttosto che suonare dischi perchè son grime o altro, che è quello che ero abituato a fare e che è quello che ogni dj deve fare in una scena cosi piccola, non importa che sia bassline, Baltimore o Kuduro. Un’altra ragione è che ora sto suonando così spesso, in radio e facendo mixati e così via ed alla fine ho perso lentamente contatto con un sacco di generi che prima seguivo, hip-hop per primo. Son cresciuto con Wu Tang, Mobb Deep, Sensational. Ed ora abbiamo… la trap! A me non piace la trap, non mi piace Drake ne tutte quelle cose là. Posso suonare un Rick Ross or cose simili ma solo 1 o 2 tracce. Ed altrettanto non posso continuare a suonare dischi di Wu Tang all’infinito.
Hai già suonato a Roma, Venezia, Firenze e Torino e tornerai in Italia molto presto… Qual’è la tua impressione sulla situazione locale?
Posso dire con la mano sul cuore che amo suonare in Italia. E’ un posto diverso dal resto mondo. Posso suonare a party esattamente identici in Belgio e Svizzera ma so sempre quando sono in Italia. L’interazione con il pubblico è quello a cui mi riferisco. C’è vibe, energia, non è solo questione di musica quanto bensì di positività e divertirsi, carpe diem, hai presente?
A che stai lavorando per i mesi futuri? Qualche nuovo vinile che vedrà luce o generalmente parlando, che c’è di prossimo per Mosca?
Nulla che possa ancora annunciare ma fidatevi che voglio stampare il più possibile nel 2013. Proprio in questi giorni sto facendo tracce di cui sono veramente contento.
Finora abbiam parlato solo di Mosca ma che ci dici di Tom Reid? Hai qualche passione, hobby o interesse particolare al di fuori della musica?
Nossignore! Cerco solo di restare felice e non ho bisogno di granchè a tal fine. Famiglia, amici, musica e son a posto. Ah, e Dom Perignon.
English Version:
Producer, dj and radio broadcaster, Tom Reid a.k.a. Mosca, is one of the main artists which merged out the vulcanic UK scene of the last 3 yrs. His debut single “Square One Ep” on Bok Bok’s Night Slugs imprint, has fastly established Mosca in the new generation of the UK producers’ Gotha, as testified by the following releases on Fabric, Numbers and Hypercolour. Also Radio 1 BBC has quickly putted its eyes on Mosca by committing him a weekly show named “In new djs we trust” where he drives the audience through the best of the these days UK underground music.
Last year you’v joined Radio 1 BBC to run the “In new djs we trust” show. So i’d catch the chance to start the interview by asking you who are the new djs we should trust in for the future…
This is a question I’ve been asked before and unfortunately had to say that there aren’t any new DJs I’ve heard that have blown me away. I think DJing, much more than producing (where you can get lucky with a record) is an art that requires lots of experience, years of playing in front of crowds and on radio, and I don’t think you ever stop learning as a DJ. I know I’m definitely not at the level I’d like to be yet, to be able to have the crowd in the palm of your hand and still be true to yourself and your music taste, to be able to keep a vibe going through a whole set and still play across the board.
Talking always about your involvment in Radio 1 BBC, could you please draw us the main differences between the dj role while you’r in the radio studio respect to when you’r in the booth of a club?
I’ve heard some great radio sets and I’ve got many that stand out in my memory and have shaped the way I approach music, but in general radio is light entertainment and education, something you can switch on and off. You’ll tell people what the record is, what label it is, try and involve people through texts and twitter and whatever. But the club is where you live! It’s the experience, the feeling in your head and your heart and your feet.
Some are saying that dance music is becoming the forefront of popular music. How do you feel regard this statement?
It’s definitely more popular. But to say that electronic music is more popular than say, guitar music in 2013 is hardly surprising! We’ve had guitar records since, I don’t know when! Since recorded music was invented. I play underground music but if lots of people are listening to underground music, does that make it any less underground? I don’t really care if loads of people are into it or not, I know what I like, underground is an attitude rather than a sound.
As a radio broadcaster you’ll be receiving tons of demos and promos from all around the world. Which are the markets which are growing more music wise?
Good question! I wish I could spend the time reading all the press releases and finding out where all this music comes from, but generally I listen without all the bullshit promo. I’ve been a journalist so I know that side of the industry too. The great thing about the resurgence in house and techno is that it’s such a huge scene that you get sent records from all across the globe, Brazil, Romania, Israel, wherever.
Which are the main changes which music industry is undergoing these days? Where do you see the scene in the next 10 years?
If I knew the answer to that I could make a lot of money! The music industry is still very confused and in some ways that’s the best thing for creativity. Artists, musicians, DJs or whatever need trouble and friction, if everything’s going well there’s nothing to push against, people lose their drive. ‘The scene’ is a weird expression as well… Everything seems to be coming together and becoming more fractured at the same time, if that makes any sense? People are playing more widely, more genres, but there’s still the warring going on, people pushing their own vibe.
Let’s now talk about the switch in your djing style. Lately you’r focusing more on house and techno while in your first podcasts and mixes you were used to mix up different genres, from hip hop to techno passing thru dancehall and house. To me, the most impressive thing of those mixes is how the common idea of a narrativ ark narrowed to a single genre got melted away thru your mixing approach. I’m yet impressed by such a mixing skill and i’m wondering how come you’r not following anymore such a path…
A few reasons… Partly as I said earlier, house and techno is so broad you know? I can pick records that are EXACTLY right for me, play whole sets where I love every tune instead of just playing records because they were grime or whatever, which is what I used to do, and kind of what any DJ has to do in a scene that small, whether it’s bassline or Baltimore club or kuduro. Another reason is now I’m playing out so often and on radio and doing mixes and so on, I run out of the records from genres that I once loved, hiphop for example. I grew up with Wu-Tang, Mobb Deep, Sensational. And now we have… trap! I don’t like trap, I don’t like Drake and all that, I can play some Rick Ross or whatever but only one or two tunes. And I can’t carry on playing the same Wu-Tang records forever.
You’v already played once in Rome, Venice, Florence and Turin and you’r meant to return to Italy very soon… What’s your take on the local scene?
I can say hand on heart I love to play Italy. It’s a different place to the rest of the world. I can play basically identical partys in say, Belgium and Switzerland, but I always know when I’m in Italy. Crowd interaction is what I put it down to. There’s just a vibe, an energy, it’s not all about music even, it’s just positivity and having a good time, carpe diem you know?
What are you working on for the coming months? Any new vinyl planned to see light soon or generally talking, what’s next for Mosca?
Nothing I can say here but trust me I want to release as much as I can in 2013. I’m making trax now that I’m really happy with.
So far we’v been talking only about Mosca, but what about Tom Reid? Have you got any particular passion / hobby / interest out of music?
No sir! I just like trying to stay happy and I don’t need much. Family, friends, music, I’m done. And Dom Perignon.