Per un dj, cercare musica nuova e diversa dal solito è una vera e propria necessità, non solo per continuare a costruire il proprio stile personale e differenziarsi dal resto: per un dj, la ricerca musicale è un bisogno fisico irrefrenabile, che spesso e volentieri porta a collezionare e ad appassionarsi a dischi dei generi più inusuali, e a desiderare a tutti i costi di condividere questa passione con il resto del mondo.
Munk è un dj affetto da questa passione, i cui effetti sono evidentissimi nel suono della sua Gomma Records, senz’altro una delle etichette più rilevanti del panorama indie dance/nu-disco, che nei suoi quindici anni di storia è stata la casa di artisti come WhoMadeWho, Dimitri From Paris, Moullinex e Rodion; proprio in virtù del bisogno irrefrenabile di condividere la propria passione per la musica insolita, ha recentemente pubblicato sul suo profilo SoundCloud un mixato composto interamente di dischi appartenenti al filone no wave tedesco a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ‘80.
Non è la prima volta che Mathias rende pubblica questa sua passione per il genere, visto che già nel 2002 proprio la sua Gomma aveva pubblicato una compilation, intitolata “Teutonik Disaster”, di tracce rarissime di questa scena stampate in meno di trecento copie all’epoca, ma ora sono disponibili per l’ascolto free grazie a questo mixato: si tratta sicuramente di qualcosa di estremamente diverso da quello che siamo abituati a sentire sia sui dancefloor che nelle uscite della Gomma, ma non per questo meno interessante, anzi.
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1) Checker: Am Badestrand
2) Explorer: Rabbits
3) Helmut Hartzog: Der Zug
4) Starter: Part Of You
5) Skala: Irrsinn In Dub
6) Exkurs: Angst
7) Unknown
8) Explorer: Yellow Power
9) Instant Music: My Boy
10) Reiz Des Neuen: Gilda
11) Bernard Böckler Bande: Alltag (Munk Edit)
12) Exkurs: Fakten Sind Terror
13) Klick: Blauer Lumbumba
14) Carmen Schlaraffenland
15) Die Heteros: Monogamie – Kannibalismus Unserer Zeit
16) El Deppo: Der XX
17) Reifenstahl: J’e T’Aime
18) The Tanzdiebe: Musik Musik Musik
19) Die Chefs: Frauenkörper
20) Unknown White Pressing
21) Nervösen Deutschen: Stuckrad Over Surrey (Munk Edit)
22) FCB: One Of Them All
23) Camilla Motor: Gefahr I’m Tivoli
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In occasione dell’uscita del mixato, poi, abbiamo anche scambiato quattro chiacchiere con lo stesso Munk, in modo da aiutarci a entrare ancor meglio nello spirito del set.
Raccontaci del tuo mixato “Toitonic Gold”: come sei entrato per la prima volta in contatto con la no wave tedesca, e come mai hai deciso di mettere insieme un mixtape solo di rarità del genere?
Colleziono dischi anni settanta e ottanta da molti anni, e da sempre mi interessa nella musica quando la gente sperimenta con tecniche nuove o mischia stili diversi. Ho fatto una compilation No Wave anche nel 2001 (“Anti NY“) dove avevo messo insieme pezzi no wave e disco sperimentale americana dei primi anni ottanta. Solo più tardi mi sono accorto che oltre alla musica elettronica tedesca famosa di quei tempi (Can, Kraftwerk, etc…) c’era anche un underground fantastico, spiritoso, interessante all’epoca.
Come ti è venuta la passione per la ricerca di dischi rari, o comunque diversi da quelli che si sentono di solito? Ci sono altri generi “strani” che ti appassionano?
Io vengo dal jazz e dall’hip hop. A quindici anni ho cominciato a comprare musica jazz stile “Knitting Factory Records” o free jazz tipo di Ornette Coleman o hard bob stile Art Blakey. Poi l’hip hop underground americano, e più tardi le cose strane dell’elettronica anni novanta… In generale io trovo sempre interessante quando certi geni musicali cominciano a stancarsi dello status quo musicale, di quello che va di moda in quel momento e cercano di fare cose diverse, in tutti gli stili, dalla musica classica all’house: la roba che cerca di essere diversa è quella che crea un futuro, ed è quella che mi ispira.
Come vivi la vita di un ricercatore di musica “diversa”, oggi che la quantità di musica pubblicata ogni giorno aumenta esponenzialmente ed è impossibile conoscere tutto ciò che esce?
“Buy more vinyl”…
Quanto ti aiuta, nel lavoro per la Gomma, la tua passione per la ricerca di musica di nicchia?
Qualche volta aiuta… sono sicuro che un certo spirito di “essere diversi” si senta in tutti i pezzi su Gomma, anche se magari negli ultimi anni stiamo lavorando a una nuova definizione di “pop music” e quindi facciamo anche tante cose meno di nicchia.
Pensi ci sia un motivo per cui, ciclicamente, i suoni degli anni ’70 e ’80 vengono riproposti da “nuovi” produttori tornando, di fatto, in auge?
E’ strana questa voglia di retromania: io trovo noioso se un produttore nel 2015 fa musica che vuole suonare esattamente come nel 1979 o altri periodi passati, ma trovo bello anche trovare musica vecchia, come ispirazione.