Una delle cose belle degli ultimi anni, da quando è finita la dittatura minimal e il monocolore industrial-berghainiano, è la maggiore attenzione che si è tornata a dare, anche dalle parti della club culture più specifica, alle sonorità funk, soul e jazz, dopo che per anni – diciamo da quando il fenomeno acid jazz è passato suo malgrado da scoperta a sottofondo per aperitivi fighetti – chi si occupava di certe faccende era visto come uno non molto interessante e un po’ fuori dal tempo. Quando invece se ami la techno e l’house, non potresti e non dovresti fare a meno delle coordinate musicali di un Gilles Peterson, tanto per fare un esempio chiaro a tutti. Ora ci stanno arrivando un po’ tutti, anche perché è bello sentirsi un po’ Theo Parrish e mettere nei propri set perfino jazz/fusion con la pista che ti esalta e ti deifica, il desiderio inespresso di molti. Bene così.
Ecco allora che siamo ben felici di presentare in anteprima (l’album esce propriamente domani: qui il link per l’acquisto) “Place To Be”, il lavoro dei Figùra, trio formato dal producer Alsogood, dal bassista Emanuele Triglia e dal pianista Alessandro Pollio. Per il loro lavoro, che esce per la israeliana InchPerSecond (label con addentellati anche a Berlino), hanno chiamato a raccolta anche una batteria di ospiti notevole, che comprende i detroitiani Yancey Boys (Frank Nitt ed Illa J e sì, quest’ultimo è il fratello di J Dilla). Il risultato è qui per le vostre orecchie: di sicuro, educato. Di sicuro, diversificare gli ascolti così non può che far bene alla vostra passione per musiche più danceflooriane.
(foto di Beatrice Chima)