Nell’immaginario di chi col passare del tempo ha vissuto sulla sua pelle feste su feste (più o meno ortodosse) c’è sempre quel posto, proprio quello, che vorremmo occupare insieme a qualche centinaio di altri ragazzi e darci dentro come se quella fosse l’ultima occasione in cui possiamo ascoltare un po’ di musica techno. Non guardatemi male, è così. Specie se schifate i locali in cui la maggiore attrazione è un’hostess poco vestita, la migliore amica dello champagne, che fa la spola tra un tavolo e l’altro del privè; specie se una volta ogni tanto amate gustarvi il sapore “selvatico” delle mura di un capannone appena fuori città che vibrano sotto i colpi di sub maleducati che stazionano un pelo sotto la soglia del dolore delle vostre orecchie. Ora ci siente anche voi?
Nella mia testa quel posto è uno e uno solo, un capannone che vedevo tutte le mattine prendendo il treno la mattina prestissimo per andare all’università. Mi dicono essere un ex stabilimento di non so quale industria del latte, ma poco importa. Ciò che conta è che dopo aver messo le mani su “Occasion EP”, nuova fatica dell’italianissima Fluxus Records che porta la firma di Myk Derill, la mia mente è finita lì e lì è rimasta. Basta premere play, infatti, per capire come il suono “masticato” di questa bellissima release possa calzare a pennello con quanto ci aspettiamo di ascoltare nel warehouse dei nostri sogni. Spalmanti e miscelati insieme come meglio non potrebbero, gli ingredienti sono tutti lì in bella mostra, in un crescendo intenso e regolare come i mastri del genere insegnano. Sembra un lavoro di Shed – sto facendo riferimento alla bellissima “Strain” – ma suona meno crudo e dinoccolato. Non è un disco propriamente raw in stile WAX perché qui il flusso sonoro è, come dire, incalzante e rotondo. Perciò via spigoli e oggetti contundenti, “Occasion EP” è la colonna sonora della nostra evasione notturna all’interno di scenari bui, pericolanti ed instabili.
Instabili come il senso di smarrimento che proviamo quando ascoltiamo un disco techno ben fatto. Ci sono notti in cui lo smarrimento è d’obbilgo, innocente o meno che sia.