L’annuncio è arrivato oggi: esattamente come fatto da Decibel Open Air – di cui parleremo già domani in modo diffuso – un altro grande evento italiano proprio oggi ha puntato delle fiches pesanti sulla possibile ripartenza. Proprio in questi minuti, durante una diretta Twitch, Nameless Music Festival ha annunciato che nel 2021 sì, si farà. Date: 9-12 settembre. In pratica, l’ultimo weekend utile prima che riprendano le scuole e, in generale, la vita “normale”.
Non è solo questione di annuncio, per Nameless. Sono venuti fuori dei particolari molto importanti, e che rendono l’idea di come ci si sia mossi con grande, grande accortezza. Non solo: rende l’idea di come al di là delle dichiarazioni di principio sul fatto che la musica “…deve ripartire”, esiste anche un modo molto tecnico per affrontare la questione.
Chiaro: la scommessa nasce anche dal presupposto che ora di settembre 2021 la situazione pandemica sia molto più in controllo rispetto ad adesso, oltre al fatto che il piano vaccinale – lo prometteva giusto il Governo in queste ore – sia ormai bello spedito verso il completamento o comunque una percentuale di cittadini molto superiore alla metà. Questo implicherebbe anche un approccio più possibilista da parte delle Istituzioni, che restano l’ultimo giudice su cosa si può o non si può fare.
Ma l’organizzazione è seria. Eccome. Fuori le cifre: a Nameless garantiscono di poter fare 20.000 antigenici tamponi al giorno. In pratica: chiunque vada a Nameless, sarebbe sottoposto a tampone, per stabilire se è sano e se può entrare all’ingresso. La nuova area del festival (che doveva essere inaugurata già l’anno scorso…) ha una superficie amplissima, 400.000 metri quadri, potenzialmente sono quindi addirittura 20 metri quadri – un monolocale – a persona. Chiaro, non ci sarà mai questa distribuzione omogenea delle persone, sotto il palco ci sarà comunque assembramento: ma tra tampone all’ingresso e tra obbligo di mascherina sotto palco (sarà quindi vietato bere, fumare e mangiare sotto palco, chi si toglie la mascherina lì va subito fuori dal festival), la speranza ragionevole è di offrire un setting piuttosto sicuro.
Domanda: “Sì, belle parole, ma come diavolo si fa a fare 20.000 tamponi al giorno? Ci si metteranno dieci ore ad entrare, non è realistico…”. C’è una risposta anche su questo: in accordo con la ATS Lombardia (l’autorità regionale di riferimento per la gestione sanitaria), verranno impiantati 4 centri di controllo sulle direttrici principali che portano al festival. I possessori dei biglietti (comprati in prevendita, come obbligo) riceveranno oltre al braccialetto anche il tampone, che poi verrà effettuato in uno dei 4 centri, nel momento in cui ci si sta dirigendo verso l’area del festival per l’evento. Si fa il test, si risale in macchina (o quel che è), entro 10/15 minuti, quindi prima di arrivare agli ingressi, arriverà via sms l’esito del tampone. Con la conseguente possibilità di entrare “vistati”. In via teorica, dopo una serie di simulazioni, Nameless garantisce che ci vogliono più o meno 4 ore per fare 20.000 test in una singola giornata, con questo tipo di organizzazione.
Seguiranno nei prossimi giorni e settimane aggiornamenti sulla line up ma, assicurano gli organizzatori, “Staremo sempre sui nostri soliti livelli, non sarà mai una edizione di ripiego”. E se lo Stato si mettesse di traverso, impedendo comunque per legge lo svolgimento di grandi eventi anche a settembre 2021? “Ci stiamo già proponendo come evento-pilota con le istituzioni, avendo dimostrato di lavorare seriamente pensando ad un piano molto articolato: quindi sentiamo di poterci candidare in modo molto serio, con degli argomenti, rispetto alla possibilità di essere i primi o fra i primi a far svolgere un evento di grandi dimensioni. Ad ogni modo, abbiamo previsto un piano sanitario in 4 declinazioni diverse, dalla più stringente alla più lasca, a seconda di come sarà la situazione sanitaria”.
Domanda finale: tutto bello, ma i tamponi sono inclusi nel biglietto d’ingresso? “Ci stiamo ancora lavorando. Il prezzo dei tamponi si sta modificando giorno dopo giorno, per fortuna sono sempre più economici grazie ai miglioramenti della produzione industriale, quindi stiamo ancora valutando. In ogni caso, anche se non fossero inclusi nel biglietto, avranno obbligatoriamente un prezzo più che ragionevole e sostenibile”.
Come andrà a finire, nessuno lo può sapere di sicuro (l’unica cosa sicura è che in questo mese di marzo la situazione è seria, la curva di nuovo in crescita, ci aspetta a brevissimo un’altra stretta). Ma senza dubbio in questa maniera Nameless Music Festival – un festival italiano, per chi si lamenta che “…in Italia non si è mai in grado” – si porta ai vertici assoluti in quanto a strategie concrete per la ripresa. Tutto questo è molto significativo. Merita attenzione, tanto. E supporto – ancora di più.