Avrete letto molti annunci di questo tipo, e altri ne leggerete, probabilmente. Fra quelli già letti si va da Nuits Sonores (fresco fresco l’annuncio del posticipo a fine luglio) a Glastonbury (direttamente annullato per il 2020); l’architrave dell’architettura europea della musica dal vivo sarà il Primavera Sound – se si sposterà lui, si sposterà parecchio – e un po’ anche il Sonar per quanto riguarda la musica elettronica, anche se il festival della “advanced music” ha sempre vissuto di dinamiche abbastanza particolari ed atipiche. Certo, se quest’ultimo fosse stato anche quest’anno nelle date di metà luglio, come eccezionalmente successo l’anno scorso, probabilmente ora si potrebbe essere più tranquilli. Ma giugno è ormai dietro le porte.
E’ così dietro le porte che Nameless ha deciso un passo importante: annunciare ufficialmente lo spostamento a fine agosto rispetto all’iniziale primo weekend di giugno, quindi uno spostamento “robusto”. Avendo parlato con la crew che porta avanti il festival, ci sono tutti i segnali affinché si parli di un posticipo “indolore”, con line up sostanzialmente mantenuta per peso, importanza, approccio e soprattutto con conti e risorse che restano in ordine. Non è infatti una decisione facile, né una decisione da prendere dall’oggi al domani: non è infatti questione se “…la venue c’è” o se “gli headliner ci sono”, dietro ad un festival di quelle dimensioni è implicato il lavoro di centinaia e centinaia di persone, e di altrettanti criteri di disponibilità logistica e personale. Insomma, un puzzle complicatissimo. Un puzzle che se tu provi a rimescolare dall’alto, senza aver prima consultato tutte le realtà che ti aiutano a portare avanti l’evento, ti si rovescia in mano.
Quali saranno i prossimi? Come si comporteranno gli altri eventi importanti in Italia? E quelli meno importanti ma comunque di valore? Qualsiasi sia la risposta, sappiate che dietro ogni decisione c’è un lavoro enorme, e-nor-me. Se spostano un festival, non lo fanno per fare un dispetto a voi. E qualsiasi spostamento è un cazzo di casino. Quindi, nel momento in cui questo o quello spostamento diventano per voi un problema, prima di commentare con lamenti ed improperi, beh, pensateci due volte. E ricordatevi: quando saremo fuori dall’incubo dei numeri dei positivi e, accidenti, delle vittime che crescono ogni giorno, e si sarà finalmente su una curva negativa degli effetti del CoVid-19, ci vorrà comunque un po’ di tempo prima di tornare alla normalità. Una normalità che comunque non è, non è mai stata né mai sarà priva di rischi come piacerebbe ai “maniaci del controllo” e a quelli con istinti totalitari, ma che almeno sia umana, sostenibile, sia quella che finora ci ha permesso di vivere in modo schietto e senza troppe fisime o paure la quotidianità.