All’inizio di quest’anno avevamo pubblicato uno di quegli articoli che è sempre un piacere scrivere: una storia di sviluppo culturale, di rapporto con la comunità locale, di musica e scena elettronica che sanno farsi “vita vissuta”, incidendo sul tessuto urbano e sul network di relazioni tra persone. Bene: quelle parole hanno avuto una ulteriore gemmazione che è andata a toccare molto di più l’Italia.
Non c’è da sorprendersi che a raccogliere il testimone sia stata quella Radio Raheem che fin dalla nascita fa un lavoro incredibile per diffondere cultura, qualità, conoscenza sulle “nostre” cose, facendolo con un approccio molto rilassato ed umano – ma non per questo con leggerezza e superficialità, anzi. D’altro canto la radio milanese ha più di una cosa in comune con l’esperienza della belga Kiosk, a livello di approccio, se non la sede fisica incastonata in un parco (ma Raheem trasmette da un museo illustre, dalla Triennale di Milano: è un bel pareggio 1-1, diremmo).
Raheem e Kiosk si sono parlate, si sono conosciute, si sono piaciute un sacco. E hanno deciso – con lo spirito pratico d’iniziativa che le contraddistingue entrambe – di andare oltre le parole e le pacche sulle spalle: a partire da giovedì 13 maggio, alle ore 18, ogni mese daranno vita a “25 A/V”. Nel comunicato congiunto scrivono:
Le web-radio uniranno i propri streaming, trasmettendo in contemporanea sui rispettivi siti (radioraheem.it | kioskradio.com) due performance di 25 minuti ciascuna, realizzate in esclusiva per il progetto. Partendo da artisti che si esprimono utilizzando entrambi i linguaggi, il format si svilupperà incoraggiando collaborazioni incrociate tra singoli videomaker e musicisti delle diverse scene artistiche, nel tentativo di creare un naturale scambio e nuovi punti di incontro. I nomi dei primi artisti coinvolti saranno annunciati tramite gli account social delle radio il prossimo martedì 11 maggio
E’ stato elaborato un vero e proprio manifesto, che sottolinea come 25 A/V spera di essere solo un primo passo nella creazione di un network sempre più vasto e ramificato, non limitato alla sola direttrice Belgio-Italia. Network che però deve avere delle caratteristiche ben precise, riassunte in tre punti: fare comunità (creare network deve essere una attitudine sistemica e sistematica), essere specchio reale della propria scena (senza snobismi), porre la creatività al primo posto (da cui la scelta d “espandere” la dimensione musicale inglobando anche quella di creazione visuale).
Le musiche e le storie migliori nascono – e si sviluppano – così. Bravi!