Senza ombra di dubbio Firenze in tutte le ere storiche ha rappresentato la culla per l’innovazione italiana e nella scena musicale elettronica italiana lo è ancora e quest’anno il Nextech ce ne dà la conferma. Dal 5 al 7 settembre Firenze vedrà fiorire una nuova edizione del Nextech Festival, la settima, quella che Koepke definisce come l’età della consapevolezza dei propri mezzi, del passaggio alla maturità. E la proposta di quest’anno sembra proprio atta a questo.
Per questa edizione che viene presentata da Musicus Concentus, Decibel Eventi, MDC Events e Atomic Event, il Nextech lascia la sede storica della stazione Leopolda per snodarsi su diversi scenari cittadini, rendendo fortissimo il legame città-festival. Una maturazione, un avvicinamento ai festival delle grandi città europee come testimoniato dai partner istituzionali e tecnici che accompagneranno questa nuova edizione. L’esplorazione della città tra le nuove location come la Sala Vanni, il Viper Theatre, l’Odeon Firenze, il Full Music club e il Padigione Cavaniglia della Fortezza di Basso sembra seguire il percorso artistico proposto, andando incontro alle esigenze di un pubblico allargato.
Si parte il 5 settembre con l’esperienza audio-visiva ipnotica dei Raime che avrà come cornice la Sala Vanni, e a seguire presso il Full Music club, i set di Herva, Teo Naddi e Draft. Il 6, presso l’Odeon Firenze, si terrà il concerto degli apprezzatissimi e attesissimi Mount Kimbie, ormai conclamati attori protagonisti della scena dopo il secondo album, mentre presso il Viper Theatre andrà in scena il live del collettivo Chinese Man. Due proposte diverse ma entrambe esaltanti che vedranno in apertura la presenza di artisti autoctoni come Stargate, Numa Crew e Millelemmi. Il 7 settembre invece presso il Padiglione Cavaniglia è tutto dedicato ai clubbers con i dj set di: Dave Clarke su tutti, e a tener botta sul filone techno seguiranno Len Faki, DVS1 e Nina Kraviz.
Un programma davvero invitante che mette in luce Firenze come riferimento della scena culturale italiana, proponendo la realizzazione di un festival come un evento su cui puntare per lanciarci finalmente nella nuova cultura musicale europea. Gli Uffizi possono aspettare…