Parli di Milano (inevitabile), parli di Roma (altrettanto inevitabile), parli di Torino (la città dei festival grandiosi e di dimensione europea), parli di Bologna (da sempre un punto focale per la musica in Italia); parli dei miracoli di provincia (Dancity, Siren e molti altri ancora). Però spesso si tende a bypassare Firenze. Eppure, senza andare indietro agli anni ’80 e alla new wave – quando la città gigliata era davvero la capitale musicale italiana a livello di idee e creatività – c’è tutta una forte tradizione. Anche nel campo della musica elettronica. Molti contenuti di qualità, o di impatto, o di entrambe le cose assieme. E’ che poi talora l’impressione è che, tipo Fight Club, “quello che viene fatto a Firenze, resta a Firenze”. Quando invece sarebbe bello che la città toscana tornasse ad essere un polo d’attrazione a livello nazionale. Anche perché se lo meriterebbe.
Lo meriterebbe per la sua storia (musicale e non), per la sua bellezza, per la sua fama a livello mondiale. Lo meriterebbe per la professionalità di molti operatori del settore cittadini. Lo meriterebbe per il calore che sa dimostrare il pubblico (in alcuni casi), per la competenza (in altri). Poi succede che per molti motivi, qualche volta anche il caso o lo sfiga, il tutto resti circoscritto ad un ambito locale o al massimo regionale. Nextech, per dire, è un caso da manuale in tal senso: un festival con una storia molto bella e molto importante per line up e contenuti nel campo della musica elettronica, pur con alcuni stop&go nell’arco degli anni, ma in qualche modo è sempre stato oscurato da roBOt – visto che i due eventi si svolgevano più o meno nelle stesse settimane. Ed era un peccato.
E’ per questo motivo che quest’anno, nella nostra “rete” di eventi legati agli #ExtraContent Molinari, far ricadere nelle nostre scelte il festival fiorentino fin dall’inizio era uno degli obiettivi sicuri. Un festival che in questo 2017 scorre dal 21 al 23 settembre 2017 su tre livelli: uno che va a colpo sicuro, e che si basa sul binomio techno / Fortezza Da Basso (mettendo in campo il duo Adam Beyer + Sam Paganini, con Layton Giordani e i Wooden Crate a fare da corona). Un binomio assolutamente storico, che ora si vuole (ri)portare avanti stando attenti a fare tutto per bene, a creare un ambiente tanto intenso quanto vivibile. Secondo livello, quello invece attento alla sperimentazione storica ai massimi livelli: Gea Brown in apertura, e poi sua maestà Alva Noto, che più passa il tempo più continua ad essere ai vertici mondiali dell’elettronica di ricerca, del lavoro sulla sintesi e sui concetti. Il tutto in una location molto interessante come la neonata Compagnia, e tenendo bene in mente che quello che Noto presenta è uno spettacolo in anteprima assoluta italiana. Terzo livello: Dj Ralf. Che fa livello a sé. Soprattutto in casi come questo, in una serata cioè dove ha carta bianca, dove deve costruire da nulla l’identità del posto a suo piacimento (il Viper infatti non è un club che apre ogni settimana, è un contenitore di eventi e concerti, peraltro molto ben strutturato), dove chiama con sé il rigoroso e bravissimo Nick Anthony Simoncino, compagno nell’avventura di Laterra, uno legato in modo quasi religioso a ciò che è qualità senza fronzoli per quanto riguarda il clubbing.
E noi come ci saremo? Ci saremo al solito con gli approfondimenti e gli incontri da giocare assieme ad alcuni headliner del festival. Nella cornice di Move On, nuovo spazio polifunzionale aperto proprio di fronte al Duomo di Firenze (possibile immaginare uno spazio più scenografico?), venerdì 22 ci faremo una lunga chiacchierata con Ralf. Uno che di cose da dire ne ha, inutile specificarlo – e che soprattutto non si nasconde mai. Non vediamo davvero l’ora di spendere un po’ di tempo con lui a microfono aperto.
Sabato 23 invece riflettori su Sam Paganini, sulla sua solida e costante ascesa nel campo della scena techno. Entrambi gli incontri iniziano alle 19:30 e sono ad ingresso libero. Ma il consiglio caldissimo è quello di arrivare presto: lo spazio è a capienza limitata e l’interesse è già molto alto.
In un elenco che comprende mezza line up di Nameless (per testimoniare come pensano e come si muovono le nuove generazioni di artisti), due giganti come Manuel Göttsching e Atom TM, la freschezza elegante di Fatima (la “protetta” della Eglo e di Floating Points sotto contratto con la Blue Note) e l’incisiva e per nulla scontata visione della contemporaneità di Populous e Myss Keta, questa aggiunta “toscana” si inserisce alla perfezione. Stiamo raccontando un mosaico della cultura elettronica in Italia. E lo stiamo raccontando con voi, assieme a voi, a microfoni aperti.