Abbiamo sempre amato molto la White Forest, per la maniera in cui si è mossa negli anni, per la maniera in cui ha scandagliato la scena italiana in cerca di talenti veri – e per come li ha lanciati e provati a supportare. Onestamente però non pensavamo ce la saremmo ritrovata all’avanguardia nella corsa al “mondo parallelo” di cui tutti stanno parlando, ovvero quella degli NFT, i Non-Fungible Tokens, ovvero la nuova forma di monetizzazione dalla propria musica (sfruttando tecnicamente il meccanismo del blockchain e delle criptovalute, ed idealmente le dinamiche di valore del mondo dell’arte e del collezionismo). E in effetti così non è: parlando con Lorenzo Corsetti, uno dei deus ex machina della label, è detto chiaramente che il “Bad Trip EP” costruito da Lazy Ants (suoni) e Koba (immagini) non è una uscita ufficiale del catalogo White Forest. E’ però – se non ci siamo persi qualcosa – la primissima release italiana sotto forma di NFT. Un esperimento quindi da seguire con tantissima attenzione. Facciamo così: vi mettiamo qui per i già “saputi” il link al progetto intero (o all’headquarters su Discord), per i più curiosi sotto un teaser dell’operazione e per tutti una interessantissima chiacchierata fatta con lo stesso Lorenzo. Buona lettura – e mente aperta, per capire se questo può essere davvero un “futuro possibile” per musica e musicisti.
Com’è nata la decisione di entrare nel magico mondo del “minting” e degli NFT? E’ un upgrade di White Forest, o un’avventura nuova e in ogni caso “a parte”?
La decisione è nata intorno a fine novembre / inizio dicembre, parlando con Koba (il video artist che ha curato i visual di BAD TRIP, che tra l’altro è un talento vero). Tra una chiacchiera e l’altra è stato lui che ci ha introdotto al “magico mondo”, proponendoci una collaborazione musica/video che poi è diventata questo EP. Io all’epoca già avevo a che fare con criptovalute, più per investimenti personali che per altro, e avevo iniziato a origliare dei Non-Fungible Token; stavamo lavorando con Filippo (Lazy Ants) al suo nuovo EP, e abbiamo colto l’occasione per fare qualcosa di diverso che subito ci ha convinti della sua potenzialità. Per ora si tratta di una cosa a parte rispetto a White Forest, BAD TRIP non fa parte del catalogo della label. L’idea però è quella, nel breve futuro, di spostare WFR nella dimensione Non-Fungible Token. Non lo nascondo. Forse avremmo anche il primato di prima label di NFT, se non ci ha già pensato qualcuno.
Domande per dummies: se uno vuole fare suo l’EP, come lo paga? Qual è l’iter da seguire? Immaginati questa domanda come fatta da chi sia completamente a digiuno di critptovalute, marketplace specifici, eccetera, quindi spiega tutto passo per passo.
E’ più semplice di quel che si pensi. L’EP di base è su Rarible, un marketplace di NFT (i marketplace sono della piattaforme dove comprare e vendere NFT: ce ne sono diversi con funzionalità diverse, tra cui Nifty Gateway, SuperRare, Foundation, Knownorigin, altri ancora). Tutto quello che bisogna fare è aprirsi un wallet di criptovalute, collegare il proprio wallet alla piattaforma (in questo caso Rarible), andare sulla pagina dell’NFT e piazzare un’offerta (nel caso in cui non ci sia un prezzo fisso), oppure acquistare istantaneamente nel caso in cui il token in questione sia fissato ad un prezzo preciso. Nel nostro caso, per esempio, l’EP è disponibile solo in una copia senza prezzo fisso, quindi di offerta in offerta valuteremo se accettarla alla fine o meno. Le tracce e le clip visual invece hanno già una quota precisa (tracce a 0.3 eth disponibili sempre 1/1, invece gli smiles sono a 0.15 in edizione di 3/3). Una volta acquistato l’NFT, oltre ad esserne il legittimo possessore certificato tramite blockchain vengono sbloccati degli item: nel caso dell’EP completo, verrà spedito anche il vinile in copia fisica, oltre che ad avere il .wav del disco e tutti gli artwork in HD. Nel caso delle tracce, verrà sbloccato il .wav dell’EP completo, insieme al video in HD dell’artwork correlato.
In molti dicono che l’NFT è il futuro per quanto riguarda la musica (almeno come forma di monetizzazione dei propri talenti), altri che può funzionare solo in caso di artisti già globalmente famosissimi, altri ancora che è una cazzata abbastanza hype in questo momento che si sgonfierà in fretta, come un Second Life qualunque. Tu come la vedi?
Sono anni che sento dire che le criptovalute sono una bolla che scoppierà e che “…molta gente si ritroverà con il cerino in mano”, detto magari da chi neanche sa di cosa si stia parlando. Gli NFT non sono la panacea di tutti i mali, né il futuro di qualcosa. Per come la vedo io è semmai una dimensione parallela. E’ un nuovo medium con cui bisogna rapportarsi in maniera completamente diversa ed essere in grado di interpretarlo. Ovvio che se Deadmau5, o Boys Noize o Aphex Twin tirano fuori un NFT lo vendono in cinque minuti a cifre folli (ecco qui le info su quello di Aphex, NdR); ma questo non significa che solo “i grandi” sono destinati a riuscirci. Sono solo esempi più mediatici, tutto qui. E’ pieno di artisti sconosciuti che vendono e comprano quotidianamente le loro opere di qualsiasi forma, anche a belle cifre (parlo anche per esperienza personale), ma non finiscono su Pitchfork o Resident Advisor. Poi se proprio vogliamo dirla tutta, non mi pare che la musica, intesa come mercato/scena/industria, attualmente sia il massimo esempio dell’inclusività. Alla fine si parla sempre dei soliti nomi, delle solite label e delle solite cose, quindi trovo un po’ paradossale che una critica del genere venga da un ambiente fortemente esclusivo e pieno di gatekeepers. La comunità NFT è molto orizzontale e paritaria, e questo dal mio punto di vista è un vantaggio. Ovvio che non è automatico vendere, ci serve impegno, dedizione, talento e capacità comunicativa, ma questo penso succeda in qualsiasi ambito. Io parto dal presupposto che la musica, in quando “musica”, ormai non valga più un nulla o quasi. Il valore commerciale della musica, intesa come mercato, è di 5€ al mese di Spotify. Giusto per dire. E’ insomma un sistema palesemente rotto che ha bisogno di un’alternativa: gli NFT potrebbero essere una nuova strada. Poi non ho la palla di cristallo, quindi il futuro degli NFT non lo conosco, ma sono abbastanza certo che chi critica questo nuovo medium, anche aspramente, al 90% o non sa cos’è, oppure è qualcuno che ha interesse nel mantenere lo status quo.