Nina Kraviz è l’argomento di discussione preferito nei vari techno bar sparsi per il pianeta e, in particolar modo, in quelli italiani. Ci sono i bar più beceri, quelli dove si urla solamente “NINA LA REGINA!!!1!” e si fa il tifo manco si fosse in curva; ci sono quelli più sofisticati, dove si discute il confine fra marketing e bravura nel clubbing del ventunesimo secolo; ci sono quelli dove si legge molto la Gazzetta dello Sport e ci si fa influenzare dal fatto che la Kraviz è una bella figliola (e su questo ci gioca, certo), per decidere a priori che non va bene e che è un’estranea al mondo dei “giusti”; e ci sono infine quelli più pacati. Quelli che magari dimenticano o mettono in secondo piano tutte le considerazioni “a margine”, e si concentrano innanzitutto sulla musica.
Noi vogliamo invitarvi in quest’ultimo. E abbiamo dei buoni motivi per farlo: di come Aphex si fosse fatto riprendere dai Tori Rossi nella monumentale serata al Printworks vi abbiamo già parlato, altra notizia è che la Kraviz ha messo sul suo Soundcloud il set che ha fatto a Manchester in una serata dove la line up era curata da Aphex stesso. Un set non semplicissimo, e chi ha visto Aphex recentemente in giro lo può confermare: Richard sta portando in giro uno show bellissimo, dall’impatto devastante, e suonare dopo di lui è una cosa maledettamente difficile. Sfigurare è un attimo. La Kraviz – invitata direttamente da Aphex quella sera, ribadiamolo – si è presa questo rischio e il risultato lo potete sentire qui sotto. A voi il giudizio. Un giudizio che possibilmente esuli da quanto appaia o non appaia, quanto sia bella o non sia bella, quanto faccia i balletti con Peggy Gou o meno.
Ah, e nel caso ve lo foste persi, ecco lo show londinese di Aphex: