Non c’è voluto più di un ascolto per capire che “Moonwalker”, la nuova uscita firmata North Lake e nona del catalogo Phonica Records, è un disco di pregevolissima fattura, davvero. Sono bastate, infatti, le prime note di “Suomi Kutsuu” (traccia che apre il B-side), delle sue synth line che si prendono per mano e il caldo abbraccio del basso che regala al disco quella pancia e quel tiro funk irresistibile, per far guadagnare a questa nuova uscita della label londinese un posto speciale nello scaffale dei dischi da tenere sempre sotto mano.
L’EP è bello sul serio, uno di quelli che a fine serata entrano di diritto nel podio delle cose da ricordare del weekend. Si sente l’improvvisazione in studio – caratteristica eccitante anche di “Moonwalker”, dove gli ipnotizzanti arpeggi delle linee melodiche si sposano alla perfezione con il beat della batteria e il basso sincopato – e questo riesce a donare all’EP quell’imprevedibilità che trasforma un’ottima release in un dodici pollici senza tempo. E i lavori di North Lake sembrano avere proprio questa caratteristica, sono buoni per tutte le stagioni (o quasi) – se non vi fidate, andatevi a riprendere il suoi ultimi Resista e Sweatshop per farvi un’idea delle qualità di Isaac Delongchamp.
Non è una novita che dalle parti di Soho escano lavori del genere; non è una novità che lavori come questo “Moonwalker” facciano la parte della lampadina che s’accende nel cervello quando pensiamo d’avere un’idea geniale: fammi un po’ andare a riprendere il catalogo Phonica va…