I musicisti che si mettono a fare gli stilisti sinceramente c’hanno sempre fatto un po’ correre un brivido lungo la schiena: di disgusto estetico, perché raramente ci pigliano; di fastidio etico, perché spesso questo è il sintomo di un processo un filino egomaniaco in atto. Tant’è che, guarda caso, finora la pratica è stata appannaggio soprattutto dei campioni intergalattici di egomania e cinismo business-oriented fra i rappresentanti della galassia musicale: quelli che arrivano dall’hip hop.
Eggià. Il ricordo di 50 Cent che durante i suoi (loffi) live mette sempre uno spazio-televendita in cui sventola di fronte all’audience le sue scarpe ci dà lo stesso piacere che ci darebbe uno strip tease di, mmmmh, Angelino Alfano. E per carità di patria ci fermiamo qui, non ci mettiamo a fare altri esempi, perché comincerebbero giusto per dire col Wu-Tang Clan, quindi con della gente per nulla brocca o irrilevante.
Di certo non brocco (perché bravissimo) né irrilevante (beh, si è solo “limitato” ad essere uno dei fondatori assoluti della techno) è Derrick May. Tuttavia, il morbo dell’egomania stilistico-sartoriale a giudicare dalle foto che sta pubblicando sul suo profilo Facebook sta contagiando purtroppo anche lui. La speranza è che tra un disco e l’altro non si metta a gettare fra la folla depliant raffiguranti la sua nuova collezione. Non deluderci, Derrick.