One Circle è il progetto collaborativo nato dalla comunione d’intenti di tre dei migliori produttori italiani dell’ultima generazione: Lorenzo Senni (suo, nel 2012, l’ottimo “Quantum Jelly” su Mego), Daniele Mana aka Vaghe Stelle (già sotto contratto con la Monkeytown dei Modeselektor e Astro:Dynamics) e A:RA (il progetto di Francesco Fantini, giovane e apprezzato compositore di colonne sonore). L’EP di debutto ‘Flight To Forever’ su Left Blank è arrivato, la scorsa estate, come una perentoria dichiarazione d’intenti: arpeggi cosmici, melodie sottili, oscure pulsazioni ritmiche e atmosfere nebulose si combinano in un suono che cerca la convergenza ideale tra il sotterraneo e la superficie. Immergersi nella musica di One Circle regala l’impressione di fluttuare tra la destrutturazione di certo suono dancefloor e ambienti sonori isolati e colti. La prossima occasione per vedere il trio dal vivo sarà sul palco dell’imminente Imago Festival in quel di Bologna, assieme a Paul White, Lumigraph, Asusu e molti altri. Per entrare nel cerchio potreste cliccare ‘play’ sul mix esclusivo appena rilasciato per Mixology e leggere le asciutte risposte che Vaghe Stelle ci ha inviato via mail mentre attraversava in treno lo stivale.
Come e con che intenti è nato il progetto?
Ci siamo incontrati la prima volta all’edizione di Club To Club Istanbul nel 2011 e sotto il suggerimento e il supporto del festival e di Sergio Ricciardone, (art director di C2C), abbiamo iniziato il progetto One Circle, scegliendo proprio Istanbul come punto di partenza tornandoci pochi mesi dopo per registrare il primo materiale che poi si è concretizzato nel nostro primo EP per l’etichetta inglese Left Blank.
Come nascono le vostre composizioni e come funziona in studio e dal vivo la vostra collaborazione?
Siamo sempre partiti dall’improvvisazione, ognuno con il proprio set-up ideale per cercare di mantenere intatta la personalità musicale di tutti e tre. Stessa cosa dal vivo ma con in più due strobo a testa e una macchina del fumo.
Atmosfere impalpabili e groove cavernosi sembrano tratti distintivi del suono One Circle… Ispirazioni da dichiarare?
Essendo in tre le ispirazioni sono tante e troppe da elencare, parte fondamentale l’hanno fatta le città in cui abbiamo lavorato alle nostre produzioni, da Istanbul a Rotterdam passando occasionalmente per Torino e Milano.
Qual è il vostro set-up in studio e come cambia nella dimensione live?
Per suonare live siamo costretti ad alleggerire il setup, portiamo sul palco un paio di synths e due laptop e controllers…e strobo, tante strobo.
Lorenzo Senni su Mego, tu su Monkeytown e un bel po’ di altri artisti italiani che conquistano una buona visibilità internazionale… Sembra davvero un ottimo momento per la scena elettronica italiana. Chi metteresti sulla mappa se dovessi spiegare la situazione ad un amico lontano?
Si le cose cominciano a muoversi, ci sono label come Hundebiss o Gang Of Ducks che stanno facendo benissimo, artisti come primitive art, dracula lewis, dave saved, Shaped Noise, Oobe, Sabina e Lucy e Donato Dozzy che fanno tanto e molto bene già da tanti anni.
Avete suonato al Club To Club e presto sarete sul palco dell’Imago Festival di Bologna. Quale vi sembra lo stato di salute dei festival italiani?
Direi bene, l’anno scorso siamo stati anche a Dancity ed stato molto figo.
Puoi accennarci qualcosa a proposito dei prossimi progetti per One Circle?
Usciremo presto con un nuovo EP per Gang Of Ducks.