Si è fatto un gran parlare, un po’ di tempo fa, di come le grandi star della musica bypassassero l’Italia nelle loro tournée. In realtà le cose stanno così un po’ a metà: alla fine, di riffa o di raffa, ci passano tutti. Col loro spettacolo, la loro grandeur, i loro prezzi dei biglietti diciamo così robusti. Di sicuro però è una gran cosa che finalmente arrivi anche da noi Kendrick Lamar, quello che forse è il rapper più significativo del decennio, almeno per coloro che ancora vedono nell’hip hop una forma di spessore culturale e non solo l’ascensore per il successo più immediato e tamarro.
Ebbene sì: ottimo colpo di Rock In Roma e Humble Agency. Il 7 luglio 2020, all’Ippodromo delle Capannelle, tutti a sentirlo. Prezzi che vanno dagli 85 euro (più diritti di prevendita) del cosiddetto Golden Circle ai 65 euro (più diritti di prevendita) del biglietto normale. Considerando che anche in Italia finalmente sembriamo diventati reattivi verso un certo tipo di artisti legati al rap (vedi A$ap Rocky, poi se lui è un facinoroso che si fa arrestare dagli svedesi e per questo fa saltare interi tour europei, Sónar e data milanese compresi, non è colpa di nessuno se non sua), ci sono delle buone speranze che non si ripetano delle figure un po’ così avute, in passato, proprio con Kendrick Lamar.
Sì. Perché lui in Italia ci venne già. Febbraio 2013. Non riuscendo nemmeno a riempire i Magazzini Generali, popolati per non più di tre quarti della capienza (che, ricordiamolo, è attorno alle 1000 persone in quella venue) e dei presenti beh, come da abitudine milanese erano in tanti quelli con l’accredito e/o il “gancio” per entrare gratis. Ok, non era la stella fenomenale che è oggi, ma comunque chi la musica la segue davvero era già da un po’ che ce l’aveva nei radar. Il sold out pareva scontato. E invece… Bene: ora c’è l’occasione di far vedere quanto le cose siano cambiate