Da dove cominciare? Da dove cominciare, quando ti dicono una notizia che ti mozza il fiato e ti rende difficile anche solo digitare poche parole, figuriamoci un testo intero?
Da dove cominciare, maledizione?
Allora, andiamo al punto. All’orribile punto. Dopo una lunga malattia bastarda e insensata, di cui pochi erano a conoscenza ma perché lui per primo non voleva se ne parlasse granché e lui per primo non voleva pesare emotivamente su nessuno, ci ha lasciati Sergio Ricciardone, il co-fondatore e soprattutto il direttore artistico di quel gioiello assoluto che è C2C – o Club To Club, per i più stagionati.
Qui si era fra i più stagionati. Qui si era fra quelli che fin da subito hanno visto in Sergio un gigante, una mente brillante con cui confrontarsi, uno capace di guardare avanti nel mondo della musica quando in Italia già sembrava difficile stare a galla, figuriamoci andare appunto avanti, esplorare, rilanciare, prendersi dei rischi e delle sfide. E questo fin da prima di C2C / Club To Club: già dai tempi delle serate Xplosiva, già con la visione di capire fra i primi e in anticipo sui tempi l’importanza dell’alfabeto minimal (quello della Perlon, del primo Villalobos) o della drum’n’bass più sperimentale, capace di deragliare su sentieri scoscesi ed inaspettati, dalla dubstep più cupa al rumore arty più abrasivo.
Qui si era fra quelli che con Sergio qua e là avevano anche discusso, partendo proprio da autentiche stima ed amicizia, mica da altro, confrontandosi magari sulla sua rigorosa e secca voglia di fare da sé e di pensare ad un certo punto prima di tutto alla propria creatura come festival, scegliendo così spesso di non “fare gruppo” con altre realtà italiane. Questo perché ad un certo punto aveva capito – con personalità e lungimiranza – che la dimensione di C2C e di tutto l’immaginario che ci aveva costruito attorno aveva una dimensione internazionale, fortissima, e si doveva confrontare con dinamiche più grandi dei nostri confini. Aveva ragione forse lui. O forse no. Era bello parlarne – non si negava mai ad un confronto e non mancava mai di rispetto, pur tenendo il punto.
Quello che è certo è che mai, nemmeno nei momenti di massima differenza d’opinioni, veniva meno la stima per una delle migliori teste abbia mai attraversato la musica italiana, nuova e non nuova. Una testa capace di intuire, by far prima e meglio di altri, tutta una serie di evoluzioni, di cambi di paradigma, di mura che vengono a cadere, di evoluzioni emotive e stilistiche.
È abbastanza assurdo, e fa semplicemente venire da piangere, pensare che tutto questo ora debba essere declinato al passato. Quanto è duro quando un punto di riferimento assoluto non sarà più tale, per essere invece consegnato – nel suo campo, e nei tuoi ricordi più preziosi – alla storia.
Ma saranno consegnati alla storia, fra chi lo conosceva davvero, anche i suoi meravigliosi modi di fare, la sua gentilezza, la sua curiosità, la sua visione cortese al massimo ma al tempo stesso acutissima e tagliante. Sarà consegnata alla storia tutta la sua immensa conoscenza, il fatto di esserci stato in mille snodi semplicemente fondamentali per la cultura contemporanea di casa nostra, e non solo quella musicale, offrendo una visione profondamente sprovincializzante ed audace – e dimostrando che essa potesse diventare patrimonio di una comunità vasta, appassionata, numericamente forte, e non solo di una nicchia auto-eletta e refrattaria a mescolarsi con la realtà vera e quotidiana. La visione artistica ma anche la caratura umana di Sergio avevano creato una comunità enorme.
Da dove cominciare?
…da dove cominciare nella vita e nel lavoro, beh, Sergio Ricciardone ce l’aveva insegnato, eccome se l’aveva fatto: dalla propria passione, da una inesauribile sete di sapere, da una grande voglia di fare, da una rigida etica del lavoro. Sul come proseguire, ora starà al magnifico team che aveva creato all’interno di C2C, a cui va tutto il nostro abbraccio per quel poco che conta, farcelo vedere. Così come starà a tutte le persone che hanno conosciuto Sergio e gli hanno voluto bene, o anche solo ammirato, portare avanti il suo esempio, il ricordo del suo enorme spessore, magari anche il suo savoir faire, i suoi sorrisi, le sue domande intelligenti, le sue pause intense, i suoi suggerimenti mai banali e mai facili.
Che difficile, scrivere queste righe.
Davvero.
Ma pensiamo che proprio Sergio c’avrebbe suggerito, col suo solito tono gentilissimo e pacato: “Davanti alle cose difficili, non ci si ferma. No: si tenta semmai di costruire qualcosa di bello”.
E avrebbe avuto, come praticamente sempre, ragione.

Ecco infine il comunicato ufficiale di C2C, e siamo abbastanza sicuri che molti lo staranno leggendo con le lacrime agli occhi, ora.
Sergio Ricciardone (30/08/1971 — 11/03/2025), Fondatore e Direttore di C2C Festival
In questo momento di dolore esprimiamo la nostra più profonda vicinanza a Christel e Marcello, alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che hanno condiviso con lui il percorso umano e professionale.
La tua visione continuerà ad illuminare il nostro percorso, il tuo carisma a guidarci nelle difficoltà.
«attraverso le asperità sino alle stelle»
Sergio Ricciardone (30/08/1971 — 11/03/2025), Founder and Director of C2C Festival
In this moment of grief, we express our deepest condolences to Christel and Marcello, his family, his friends and all those who shared his human and professional journey.
Your vision will continue to light our path, your charisma will guide us in difficult times.
«per aspera ad astra»