Dinamismo, creazioni sublimi, anima, buona musica, concretezza, sperimentazione: questo è Osunlade; una grande e forte personalità in perenne mutamento, alla perenne ricerca di qualcosa di nuovo e dell’equilibrio. Nativo di una terra con alle spalle una grande storia musicale e non solo, il Missuri, già da piccolissimo inizia a vivere attivamente la musica. La svolta arriva nel 1987 ad Hollywood. Qui inizia quel viaggio intriso di esperienze che porterà l’artista a diventare uno dei più interessanti e innovativi del panorama internazionale. La cosa interessante da notare è come Osunlade abbia fatto della musica e della vita un’unica cosa, rispettando sempre i suoi principi basilari. E’ proprio così che alla fine degli anni ottanta inizia a crearsi il suo personale music business, concentrandosi sulla musica e allontanandosi dalle implicazioni di tipo commerciale. Fonda così la Yoruba Records, etichetta destinata a diventare una delle più importanti sul campo.
Per comprendere veramente la dinamicità che caratterizza Osunlade basta ascoltare 3 dei suoi album: “El Primer Ano”, “Elements Beyond” e “Rebirth”. 3 album che rappresentano perfettamente l’evoluzione dell’artista attraversato la Dance, il Jazz, il Rock, il Soul, il Blues e molto altro. E’ questo quello che, personalmente, mi colpisce di Osunlade: la sua capacità di fare Musica. Non penso sia necessario spiegare cosa intendo. Ogni suo album, ogni sua produzione è una creatura a se; sì, spesso nello stesso album passa da un genere all’altro, ma ogni brano è parte di un tutto tenuto insieme da un un semplicissimo elemento, non così scontato dopotutto: la voglia di fare musica. Ma preferiamo lasciar parlare proprio lui che con questa chiacchierata ci ha permesso di comprendere meglio la sua evoluzione musicale e spirituale.
Ciao, benvenuto su Soundwall!
Iniziamo con il passato: Cosa c’era prima dei beat elettronici nella tua vita (musicalmente parlando)?
Era tutto “Soul & Funk”!
Come e quando è avvenuto il tuo primo approccio alla musica elettronica?
Nella mia adolescenza, durante il mio annuale viaggio estivo a Chicago ascoltando la radio con i miei cugini. Sono stato introdotto così a quella che era al tempo la musica elettronica, quindi Kraftwerk e simili.
Come è stato per te il passaggio da Los Angeles a New York city, due città profondamente differenti? Pensi che questo spostamento abbia influenzato la tua musica in qualche modo?
In realtà ho vissuto in entrambe simultaneamente… Musicalmente le mie produzioni erano orientate più verso cosa si stava sviluppando a New York al tempo, come il New Jack Swing ad esempio. Tutto il business però era gestito a Los Angeles.
Se mi posso permettere, vorrei chiederti di spiegarci meglio quali sono i pilastri della Yoruba religion, anche se immagino che non sia una domanda nuova per te!
Questa domanda mi è stata fatta talmente tante volte che oramai mi sembra di essere un registratore… In breve è una cultura basata sulla natura, NON E’ UNA RELIGIONE! Ripaghiamo religiosamente quello che ci viene dato con la vita di tutti i giorni, con una vita basata sull’equilibrio con la natura. Consideriamo tutti gli elementi della natura come delle divinità (o Orisha come le chiamiamo noi), ogni cosa è un dono e noi rispondiamo con la preghiera, con le offerte etc, sperando di riuscire a vivere in equilibrio.
So che per te non è tanto una religione, quanto invece un modo di vivere, un modo di affrontare il mondo…
Sicuramente, ma ancora di più è un modo per crearmi un mio mondo basato sull’equilibrio… Il mondo in sé non è la mia cartina tornasole.
Come pensi tutto ciò influenzi la tua musica?
La influenza da ogni punto di vista: quando la tua vita è equilibrata, lo è anche tutto quello che fai.
Lungo la tua carriera musicale spesso sei giunto ad importanti svolte. Cos’è che senti veramente cambiare quando suoni con musicisti reali piuttosto che di fronte ad un laptop?
Beh suonare con dei musicisti è sempre la cosa migliore; tutto è più spontaneo nei live. Quando produco però lavoro da solo, solitamente sono l’unico musicista in studio. Raramente uso un laptop, giusto quando devo registrare.
Com’è nata la Yoruba Records? Avevi una necessità, un obbiettivo particolare?
Sì, per la disperazione di ritrovarmi in un music business che mi ha rubato parte della vita, così mi sono fatto la mia etichetta… A quel punto ero solo io! Potevo disegnare le copertine per gli album secondo i miei gusti ad esempio; all’inizio non avevo in mente di intraprendere quella carriera, era semplicemente un modo per creare e condividere qualcosa di nuovo, qualcosa che fosse realmente mio.
Come in ogni tuo album, anche in “Rebirth” si sente un profondo cambiamento, da diversi punti di vista. Ricordi come è nato quell’album e quale fosse l’idea alla base?
“Rebirth” è il mio primo album veramente personale. E’ il frutto di tutti i più importanti avvenimenti che hanno segnato la mia vita, quindi è anche l’album in cui mi presento nella maniera più vulnerabile. Volevo semplicemente mettere su disco queste cose e andare avanti!
C’è sicuramente un forte legame fra la tua musica e la tua filosofia di vita immagino, ma oltre a tutto ciò, cerchi di mandare un qualche messaggio con le tue creazioni o è “solo” pura musica?
Certamente, c’è un messaggio in tutti i miei pezzi. Penso che troppo spesso la gente viva nella paura e questo è molto triste. Il mio obbiettivo è quello di essere in contatto con le persone nella speranza che capiscano che non c’è niente di più importante della loro personale visione di se stessi e che il loro cammino è l’unico che conta… Quello che gli altri sostengono di sapere di te non conta perché le tue esperienze sono tue e di nessun altro. Quindi cerco sempre di condividere e di fornire un energia positiva che sussurri “Importa solo quello che tu fai, nient’altro… Ama te stesso e comprendi a pieno chi sei. Ciò che conta è la tua connessione con un qualcosa di più grande, qualsiasi cosa sia”.
Dov’è che hai sempre trovato la migliore risposta dal pubblico? Come vedi reagire il pubblico alle tue scelte musicali?
Il mio pubblico non è sicuramente quello del nord America, piuttosto è quello dove le persone sono più vicine alla loro cultura e la separano da quello che vogliono e scelgono…Non è importante vedere come la gente reagisce alla musica, è invece fondamentale sapere come la gente si sente connessa ad essa!
La reazione del pubblico è importante per te? Fai le tue scelte pensando alle possibili reazioni del tuo pubblico?
Mai! Se lo facessi sarei in un mercato totalmente differente e farei musica completamente differente. Non è saggio curarsi troppo di quello che la gente dice e fa… Io sono un individuo libero.
Quali sono gli artisti e le nuove correnti che ultimamente stanno colpendo la tua attenzione?
Solitamente non ascolto nuova musica, sono un fan della musica anni 70… Ci sono comunque alcune cose che si stanno sviluppando che non mi dispiacciono per niente. Adoro i Bvdub e l’ambient di oggi, altrimenti rimarrei agli anni 70 e al Jazz.
A quali nuovi progetti stai lavorando? Puoi darci qualche news?
Al momento sto lavorando molto al lato b del singolo del mio nuovo album. Ho molti altri progetti su cui lavorare, ma per ora non niente che desidero condividere, diciamo semplicemente che sono un ragazzo molto impegnato!
Grazie mille. E’ stato un piacere, veramente!
Piacere mio… Blessings and Balance!
English Version:
Dynamism, sublime creations, soul, good music, concreteness, experimentation: this is Osunlade, a great and strong personality ever-changing. Native of a land with a great musical history, the Missouri, the artist begins to actively live music when he was young. The turning point came in 1987 in Hollywood. Here begins the journey that will bring the artist to become one of the most interesting and innovative of the international scene. The interesting thing to note is how Osunlade combines music and his life in one thing, always respecting his basic principles. In this way, at the end of the eighties he began to create his personal music business focusing on music and moving away from commercia implications. He founded the Yoruba Records, set to become one of the most important in the field. To truly understand the dynamism that characterizes Osunlade we have to listen to three of his albums, at least: “El Primer Ano”, “Elements Beyond” and “Rebirth”. Three albums that perfectly represent the evolution of his music through Dance, Jazz, Rock, Soul, Blues and more. Each album, each production is a creature… And yes, often in the same album he goes from one genre to another, but each song is part of a whole held together by a simple element, not so obvious after all: the desire to make music. But we prefer to let him speak to better understand his musical and spiritual evolution.
Hi, welcome on Soundwall!
Let’s start with the past: what music have you listened to beforeentering in contact with the first beats? What was there before electronic music in your life?
Soul & Funk!
How and when did the first approach to electronic music happen?
In my teens on my annual summer trip sto Chicago.. Listening to the radio with cousins I was introduced to what was then electronic music.. kKratfwerk and the likes.
How was it for you moving from Los Angeles to New York City, two very different cities? Do you think this shift influenced your music in any way?
I actually lived in both simutaneaously.. Musically my music was geared more towards what was happening in New York at the time (New Jack Swing), however the business was all done in LA.
If I can, I would ask you to explain better what are the pillars of the Yoruba religion? (excuse the ignorance but it is not very clear on the internet)
This question has been asked so many times I feel like a recording, it’s in short a nature based culture, NOT RELIGION that recognizes all forms of nature as part of the ultimate source we derive from. We pay reverently to everything that supplies us with life on an everyday basis to bilance ourselves with nature. Each part of nature is deity and those deities (Orisha as we call them) are given prayer, offerings etc, in hopes to sustain balance.
I know that for you it is not a religion, but rather it is a way of life, a way to face the world…
Definitely, but more it’s a way to create a balanced world for myself.. The world in itself is not my mirror.
How do you think all this influences your music?
In every way, when your life is balanced, so it’s everything you do!
Along your music career, often you’ve changed radically your sound and the way to make music. What differences do you feel between playing with real musicians and playing in front of a laptop. What are the things you love about these two ways of making music?
Well playing with musicians is always best as its spontaneous in live settings, however when creating music, I work alone and usually I am the sole musician in the studio.. I rarely use laptops to create music outside of the recording technology it provides.
How was the Yoruba Records born? Did you have a necessity, a particular goal?
Yes, the need was out of the despair of the music business I was workin in at the time, it robbed me of life, so in the realization that i am only here to create, I designed the label as my own personal joy, initially with no intent on making a career or anything, simply to create and share whats from within.
As in all your album, also in Rebirth there are some deep changements, from different points of view. Do you remember how Rebirth was born and and what your inspirations and goals were?
Rebith is to me, my first album as its about the culminations of the most influential relationships I’ve incurred during my life, so it was the most vulnerable I’ve allowed myself to be in a recording. It was simply about releasing those things and moving beyond them.
There is certainly a strong link between your music and your philosophy of life, I guess, but beyond all this, do you try to send a kind of message with your creations, or they are “just” pure music?
Of course, there is a message, in all I think… Most people live in such fear that its quite sad. My attempt is to connect with people in hopes that they realize that there is nothing greater than their view of themselves and their path is the only one that matters.. What others claim to know or say matters not in the face of ones own experiences, so it’s more about sharing or providing a positive energy that says.. Do you, nothing else matters.. Love yourself and understand who you are, your connection with something greater, whatever that is for you is all that matters.
Where do you think the public reacts better to your music? How do you think the public reacts to your music choices?
My audience is definitely outside of north america, has always been mostly due to the fact that its a commodity based thing there and abroad people are more into culture and seperate what they choose and prefer.. I don’t get into how people react to the music, more than how they connect with it.. So far I have acquired the blessing of many connections.
Is their reaction important for you? I mean: do you make your choices considering the possible reactions of your listeners?
Never! If so, I’d be in a different market doing other music. It’s not wise again to care what others say or do. I am an indiviual, free unto myself.
What are the artists and new styles that are recently hitting your attention?
I don’t usually listen to new music, I’m a 70’s music fan.. However there are a few things happening that interest me.. I love Bvdub and most ambient music of today, otherwise I’ll stick to the 70’s and jazz!
Last and necessary question: are you working on new pojects?? Can you give us some news?
At the moment I’m only concentrating on the bsides of the singles for the new album, I have several other projects in the works but not anything I’d like to share at the moment, however lets just say I’m a busy boy at the moment!
Thank you very much. It was a pleasure, really!
My pleasure..blessings and balance!