Quale migliore occasione per riunire “la meglio gente” se non festeggiare il proprio compleanno?
Detto fatto, e Out-ER – etichetta con sede a Berlino, gestita da Simone Gatto e Andrea Santoro / Distant Echoes – realizza una compilation con un doppio 12” proprio per celebrare i propri primi cinque anni di (intensa) esistenza. Per “la meglio gente” intendiamo nomi di spessore, tra cui illustri veterani o giovani lanciatissimi, oltre a nomi relativamente nuovi e molto più che promettenti della scena techno e house, nazionale ed internazionale.
Ci preme sottolineare il carattere più peculiare di Out-ER, ovvero di investire molte energie non solo nella produzione, quanto in tutta una serie di altri aspetti legati alla musica, tra realizzazione di workshop ed eventi, oltre a tutta una serie di studi legati alle connessioni tra il suono e la sua percezione a livello psicologico. La label utilizza il club Ohm di Berlino per i suoi showcase, mentre per ogni uscita in vinile viene organizzato un workshop a tema seguito sempre da un party. Per farvi un’idea, eventi a cui ha già suonato gente del calibro di Orlando Voorn, Patrice Scott, Ed Davenport, Aubrey, tanto per citarne alcuni.
Noi ci siamo sentiti in anteprima “OUT-ER 5 Years Anniversary”, in uscita il prossimo 5 dicembre, consistente celebrazione del proprio quinto compleanno. E gli ospiti del “festino formato LP” ve li presentiamo annessi alle tracce incluse, in ordine di apparizione.
L’album apre con Efdemin, producer e dj di casa al Panorama Bar di Berlino, che con la sua “Don’t Bang Your Fingers” ci porta in interessanti orbite spaziali costellate di synth celestiali e vocals femminili seducenti ed enigmatici. Aubrey, produttore d’alta caratura proveniente dalla scena techno UK con alle spalle il suo primo EP uscito in maggio, “Aqua Warrior”, con la sua “Data Block” si inoltra in territori che traggono origine da ispirazioni funky old-school, pur offrendo qualcosa di completamente differente, arricchito da echi acid – non del tutto acid. A nostro avviso, forse la traccia meno convincente dell’album, sebbene qualitativamente più che passabile, pur mancando di sufficiente pathos, passateci il termine. I nostri The Analogue Cops, vecchia conoscenza dell’etichetta e freschi d’uscita con il loro nuovo esplosivo LP “Action Hunters”, regalano per l’occasione “Speculation”, una traccia techno potente, caratterizzata da quel loro fare diretto e gustosamente spavaldo, aggiungendo una sfumatura melodica pittoresca quasi subito brutalizzata da piatti sfacciatamente houseggianti e chiusa da note acidule.
Juan Atkins e Frequency (aka Orlando Voorn) fanno poderosa comunella, regalando all’uscita “Reloaded”, il contributo techno più eclatante all’interno del doppio vinile, con una traccia intensa e carica, resa ancora più succulenta da nenie techno massaggianti e synth vezzosi, per poi “stabilizzarsi” assumendo tonalità detroitiane. Dulcis in fundo, dissimetrie ritmiche super calzanti in questa cavalcata techno densa di poesia. Detroitiano per nascita e sonorità proposte, nonché amico di vecchia data di Juan Atkins, arriva poi Terrence Dixon con “Untitled” che inizia sotto spoglie house trascinanti, ammorbidite dal basso quasi tranceggiante, subendo varie metamorfosi, finendo per trasformarsi in qualcosa di deep per poi rivelarsi velatamente techno sul finale. La traccia dell’album più interessante in quanto a struttura compositiva.
Simone Gatto, boss di Out-ER, fa da apertura al secondo vinile della compilation celebrativa con “Take One”, pezzo tra l’onirico e l’astratto, con una cassa in quattro accompagnata da linee ariose di synth, il tutto strutturato in modo da catapultare l’ascoltatore in una dimensione altra ad alto potere di assuefazione. Il misterioso producer Civilian, residente a Berlino, con “Pacify” lascia un contributo discreto, ma a nostro avviso un po’ senza infamia ne’ gloria, con un carattere groovy e atmosfere ariose che però finiscono per perdersi un attmino in sé stesse. Un’altra bella coppia è quella formata da Haiku e Irakli, rispettivamente il label manager di Raw Waxes e Inkblots, e il fondatore della serie di eventi berlinesi targati Staub, nonché metà del progetto techno I/Y che porta avanti con il socio Yacoub Chakarji a Berlino. La loro “Alien Talks” è il contributo più dark al doppio, tra seduzioni electro e pattern minimali. La traccia conclusiva, “Tholin”, è di Regen, producer serbo di Belgrado noto anche per esser membro di Ilian Tape, ora con dimora pressoché fissa a Berlino. Qui i lati più dub della house e della techno si fondono a linee melodiche eteree di synth e ritmiche serrate, per un “happy ending” implosivo e carico di trampolini verso piacevoli viaggi mentali.
Un ottimo festino per i primi cinque. E siete tutti invitati, “meglio gente” e non.