Forse non è il più caso di parlare di “miracolo di provincia”, “festival inaspettato”, cose così: forse quanto succede a Paladarq a Mantova il 7 dicembre, arrivati alla sesta edizione, non è più da vedere come una sorprendente eccezione ma come una solida realtà, frutto di lavoro, professionalità ed organizzazione. Hai detto nulla.
Certo: le atipicità restano. Quella del trovarsi in una città che non è una metropoli e non è mai stata considerata una Mecca del clubbing (anche se negli anni ha saputo regalare notevoli sorprese e seratone, occhio); quella di una location che osa e sfida molto – si tratta del PalaBAM, il Palazzo dello Sport della città virgiliana, una struttura imponente – e che è diversa dal “solito” club ma anche dal “solito” padiglione fieristico. Sia come sia, è bello vedere come il festival cresca, come dalla prima edizione (2013, Nina Kraviz come unico guest di peso straniero) le cose siano diventate più solide ed articolate.
L’edizione 2015 nello slot “invernale” – ce n’è infatti anche uno primaverile, da un paio d’anni a questa parte – ce l’eravamo visitata per bene (qui il report), adesso quella del 2016 ha tutte le carte in regola per confermare le parole positive che che avevamo speso un anno fa. Ci sono sempre cose che ci piacciono parecchio: prima di tutto l’attenzione ai talenti di casa propria, che poi è casa nostra. “Nostra” anche nel senso di Soundwall, visto che ad esempio Tracy e MTD sono entrambi finiti nei nostri radar targati Giant Steps, esattamente come è successo ai Blue Mondays. Allargando lo spettro geografico ma restando sempre in Italia è molto bello che una persona di enorme talento come Giorgia Angiuli (uno dei pochi artisti nel campo dei dancefloor in grado oggi di offrire un live che non sia solo un lavorìo di software col cursore ma una performance vera e propria – e che performance) si sia presa uno slot importante nella sala più housey, quella capitanata da Lil Louis, così come è doveroso che invece nella sala techno slot simile sia finito nelle mani di Sam Paganini, ormai da anni un artista affermato a livello europeo e mondiale e che negli ultimi tempi è davvero più in forma che mai, sogna di una costanza e consistenza artistica notevole.
Dicevamo di Lil Louis: ovviamente è lui una delle stelle di quest’anno. Non solo questo signore ha fatto la storia, è che ancora oggi è uno dei dj più eccitanti ed adrenalinici che si possano incontrare in giro, fermo restando che in tema di house due o tre paroline il signore le può dire, essendone uno dei più grandi esponenti di tutti i tempi. Il “capoclasse” nell’area techno è invece Marcel Dettmann: ormai non servono presentazioni, lui non sbaglia un set ed è una garanzia assoluta del poter passare ore avvolti e “percossi” dalla techno allo stato dell’arte, al suo massimo contemporaneo.
C’è comunque un altro guest che ci fa molto piacere segnalare: non solo perché arriva in versione live set, quindi sempre con dei contenuti “particolari”, ma perché Terence Fixmer è uno di quei personaggi trasversale alle mode e ai trend che può dare lezioni a molti. Era più di quindici anni fa quando la International Deejay Gigolo di Dj Hell ne rivelava il talento, ma da lì in eventi l’artista francese è sempre stato attento a non farsi inscatolare, a non essere l’artista-di-una-stagione andando invece per la sua strada e portando avanti una visione dove techno, electro ed EBM sanno fondersi e sfidarsi a vicenda. Il risultato è che molti nomi ed etichette passano, ma Fixmer è ancora qua, in solidissima forma.
Queste le portate principali del Paladarq di questo 7 dicembre 2016, a Mantova, al PalaBAM. Il menù è ricco. L’atmosfera finora è sempre stata invidiabile. Ci sono tutti gli elementi per segnare col circoletto rosso nel proprio calendario questa data: dovendo decidere come spendere bene dal punto di vista danceflooriano l’ultimo pre-festivo prima del grande sabba natalizio, questa è un’alternativa più che seria, più che allettante. Info sui biglietti? Eccole qui.