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[tab title=”Italiano”]Tassilo Ippenberger e Thomas Benedix si sono incontrati più di 10 anni fa a Berlino durante i loro studi di ingegneria del suono. La loro passione per la techno è stata il fulcro principale della loro amicizia e del loro lavoro che, quando è iniziato a farsi più serio, è poi esploso nel progetto Pan-Pot che tutti conosciamo. Tassilo e Thomas sono due ragazzi molto attenti a tutto ciò che li riguarda come ad esempio il processo creativo di una traccia, che controllano personalmente, o la loro etichetta Second State Audio che gestiscono con vero amore. Nonostante i loro numerosi impegni, Pan-Pot ci hanno concesso un po’ del loro tempo per questa intervista dove sono venute fuori molte come interessanti come il tour negli Stati Uniti lo scorso Febbraio, la loro presenza agli eventi HYTE e una visione panoramica sulla loro carriera che giorno dopo giorno sta diventando sempre più importante.
Vi siete incontrati nel 2003 a Berlino durante i vostri studi di ingegneria del suono presso la SAE, anche per questo motivo avete molte conoscenze teoriche e tecniche. Come lavorate in studio e cosa usate con più frequenza nelle vostre tracce? Curate personalmente tutte le fasi di ogni disco che fate?
Thomas: Hai ragione, la SAE è stata il punto di partenza di Pan-Pot.
Tassilo: Negli ultimi dieci anni siamo stati abituati a lavorare con tutti i tipi di sequencer, strumenti software e hardware come equipaggiamento. Abbiamo ottimizzato il nostro flusso di lavoro per una bella configurazione che coinvolge Ableton Live, UAD, waves e alcuni sintetizzatori software più alcune attrezzature fuoribordo di fascia alta tra cui un banco audio am1 per la produzione. E sì, ci piace il fatto di avere il controllo su tutte le fasi della produzione di una traccia. Solo il mastering è fatto da Martin Eyerer, in cui confidiamo molto.
In relazione ai vostri studi, quanto ritenete siano stati importanti per il vostro lavoro oggi? Un produttore può imparare tutto da solo o pensate che fare alcuni tipi di studi siano fondamentali?
Thomas: Penso che una formazione di base sia importante. Non si tratta di essere perfetti a scuola o sviluppare il proprio suono, tutto questo viene dopo. E’ importante imparare le basi e le cose che altrimenti potresti non considerare. Poi la creatività, il gusto e più abilità si sommano e si sviluppano più tardi.
C’è stato un momento preciso in cui avete deciso di fare musica insieme? Cosa vi ha spinto a diventare Pan-Pot?
Tassilo: E’ stato a scuola quando abbiamo scoperto che a entrambi ci piaceva la techno, così abbiamo iniziato a lavorare insieme sulla musica. Prima solo per divertimento e per la scuola, poi sempre più seri, fino al punto in cui abbiamo avuto bisogno di un nome di progetto e in questo modo è nato Pan-Pot.
Siete sulla scena da tanto tempo, quali sono stati fino ad oggi i momenti chiave della vostra carriera? Come vi siete evoluti nel tempo artisticamente e non?
Thomas: E’ vero, si tratta di un bel percorso, ma i momenti chiave sono difficili da definire. Credo che per noi sia più importante che le cose si sviluppino costantemente nel tempo. Naturalmente “Captain My Captain” e altre tracce ci hanno aiutato all’inizio, ma alla fine abbiamo solo continuato a fare quello che sappiamo fare meglio e che ci piace. Si tratta di fare musica e suonare. Tutto il resto è arrivato poi, i club e i festival si sono ampliati e vediamo grandi reazioni dal nostro spettacolo.
Tassilo: Ti evolvi con l’ambiente circostante, in questo modo ogni nuova esperienza è una nuova influenza. Artisticamente sarebbe stato un peccato se non ci fossimo evoluti ma penso che abbiamo fatto tutto per mantenere una buon suono riconoscibile.
Guardando la vostra scheda tecnica anche il vostro set up in consolle è cambiato molto rispetto all’inizio della vostra carriera. Si vede che amate molto la tecnologia ma secondo voi come si svilupperà quella per dj nei prossimi anni? Voi verso cosa siete orientati?
Tassilo: Si, si svilupperà come tutto il resto e poi a noi ci piace provare cose nuove. Non abbiamo bisogno di essa come selezione delle tracce che è la cosa più importante, ma la tecnologia è divertente e può dare al set un qualcosa in più che un sacco di altri dj non hanno.
Nel 2014 avete dato vita alla vostra etichetta Second State Audio. Qual è la missione di Second State Audio e come si evolverà nel 2016?
Thomas: Second State è la casa e la piattaforma per noi e per la nostra famiglia di grandi artisti che ci circondano. Naturalmente per prima cosa viene l’etichetta, ma facciamo anche eventi regolari, le t-shirt e ci piace lavorare molto intensamente sui visual.
Tassilo: Si tratta di un fulcro creativo con un sacco di grandi artisti. Quest’anno avremo con noi nuove aggiunte femminili per l’etichetta, il resto sta per essere annunciato. Attenti!
Anche voi avete calcato le consolle degli eventi HYTE in molte occasioni come a Ibiza, ad Amsterdam, a Barcellona e a Berlino. Com’è strutturato questo party e cosa ha di diverso rispetto agli altri? Sarete presenti anche ad altri eventi HYTE?
Tassilo: I ragazzi di Hyte sono super professionali e ci piace lavorare con loro, soprattutto ad Amsterdam e a Ibiza. Alla fine ci piace suonare per i buoni promoter e, naturalmente, ce ne sono molti di più. HYTE è noto per costruire la propria produzione in location off (ad eccezione di Ibiza), ma naturalmente ci sono tanti proprietari dei club che preferiamo e persone che organizzano festival con cui lavoriamo.
A Febbraio di quest’anno siete tornati in tour negli Stati Uniti, che negli ultimi anni sono diventati sempre più aperti verso nuove sonorità e nuovi artisti provenienti dall’Europa. A primo impatto sembra che ultimamente la scena negli U.S.A. sia più tendente verso l’house mentre voi siete contraddistinti da un suono prevalentemente techno. Come vi siete trovati in questo tour? Data la vostra esperienza come si sta evolvendo la scena techno in America?
Tassilo: Concordo con te. Anche se gli States dispongono di un enorme storia grazie al loro suono originale “Detroit techno”, sembra che la techno era andata un po’ persa e che adesso stia tornando a un livello più ampio. Soprattutto perché li hai un giro più piccolo di dj techno, e credo che sia una buona cosa per la scena. Quelli grandi ci sono già stati e hanno tenuto la scena per i giovani a venire che la renderanno nuovamente eccitante. Spero che continui a svilupparsi nel migliore dei modi.
Considerando che viaggiate molto a causa del vostro lavoro, qual è stata la più grande sorpresa che vi è capitata viaggiando? C’è un fatto che ricordate in particolare?
Thomas: Oh sì. Il motore della luce di un piccolo jet da Amsterdam a Augusta si è rotto e così non abbiamo avuto elettricità e luci nell’aereo durante questo volo notturno. Abbiamo dovuto aiutare il pilota a trovare i bottoni con l’utilizzo delle luci dei nostri cellulari.
E’ iniziato da poco il 2016 prima di salutarci voglio chiedervi cosa dobbiamo aspettarci da Pan-Pot in questo nuovo anno. Quali sono i vostri prossimi passi?
Thomas: Faremo un passo alla volta. Dopo il nostro album e un sacco di lavoro nel 2015 abbiamo pensato che avremmo potuto prenderci più tempo quest’anno, ma sembra che ci succederanno nuovamente grandi cose.
Tassilo: Un po’ più di tempo in studio prima di un’estate pazzesca sarebbe grande. Di sicuro ci sarà un’altra release della nostra label a cui stiamo lavorando in questo momento e che è molto divertente.[/tab]
[tab title=”English”]Tassilo Ippenberger and Thomas Benedix met each other more than 10 years ago, in Berlin, during their sound engineering studies. Their passion for techno was the principal hub of their friendship and of their job that, when it became more serious, exploded in Pan-Pot project that we all know. Tassilo and Thomas are two guys very careful about everything related their work, such as the creative process of a track, that control personally, or their label Second State Audio which manage with true love. Despite their busy schedules, Pan-Pot have given us a bit of their time for this interview where many interesting things came out as the tour in the United States last February, their presence at HYTE events and an overview on their career, which day by day is becoming increasingly important.
You met in 2003 in Berlin during your sound engineering studies at SAE, for this reason you have a lot of theoretical and technical knowledge. How do you work in the studio and what do you use most frequently in yours tracks? Do you take care personally of all phases of each track you do?
Thomas: Yes you are right, SAE was the starting point of Pan-Pot.
Tassilo: We used to work with all kinds of sequencers, software tools and hardware gear over the last decade. We optimized our workflow to a very nice setup involving Ableton Live, UAD, waves and some software synthesizers plus some high end outboard equipment including an am1 mixing desk for production. Yes, we like the fact that we have control over all the phases of the production of a track. Just the mastering is done by Martin Eyerer, whom we trust a lot on this.
About your studies, how much do you think they were important for yours job today? Can a producer learn everything alone or do you think that any types of studies are essential?
Thomas: I think a basic education is important. It’s not about getting perfect at school or developing your own sound, all of this comes later. Is important learning the basics and things you might otherwise not consider. Then creativity, taste and more skills add up and develop later.
Was there a particular moment when you decided to make music together? What inspired you to become Pan-Pot?
Tassilo: It was at school when we found out that we both were the ones going for techno, so we started to work on music together. First just for fun and for school, then more and more serious until the point where we needed a project name so Pan-Pot was born.
You have been on the scene for a long time, what have been the key moments of your career up until now? How have you evolved over time, artistically and not?
Thomas: You are right, it’s quite a journey but hard to define key moments. I think for us it is more important that things constantly develop over time. Of course “Captain My Captain” and other tracks helped to start but at the end we just keep on doing what we do best and enjoy. This is making music and playing gigs. Everything else came along, clubs and festivals got bigger and we see great reactions from our scene.
Tassilo: You do evolve with your surroundings, as every new experience is a new influence. Artistically it would be a shame if we would not have evolved but I think we made it to keep a good and a recognizable sound.
Observing your technical rider, your setup has changed a lot since the beginning of your career. We see that you very much love the technology, but how do you think technology will develop for djs in coming years?
Tassilo: Yes, it will develop as everything does and we love to test out new things. We don’t need it as the track selection is the most important thing, but technology is fun and can give your set an extra something that not a lot of other djs have.
In 2014 you started your own label Second State Audio. What is the mission of State Second Audio and how it will evolve in 2016?
Thomas: Second State is the home base and platform for us and our great artist family surrounding us. Of course first there is a label but we also do regular events, produce the t-shirts we like and work very intense on visuals.
Tassilo: It’s a creative hub with lots of great individual artist. This year we will have new female additions for the label, more to be announced. Watch out!
You have also shared the console of HYTE events like in Ibiza, Amsterdam, Barcelona, and Berlin. How structured is this party and what’s different from other? Will you be also present at other events HYTE?
Tassilo: The guys from HYTE are super professional and we like to work with them, especially in Amsterdam and Ibiza. At the end we like to play for good promoters and of course there are many more. Hyte is known for building their own production in off locations (except Ibiza) but of course there are so many favorite club owners and festival people we work with.
In February this year, you were on tour in the United States which in recent years has become more and more open to new sounds and new artists from Europe. At first glance it seems that lately the scene in the US is more open to house music while you are characterized by a predominantly techno sound. How was this tour? About your experience, how is the evolving techno scene in America?
Tassilo: You are right. Though the States have a huge history with their original “Detroit techno” sound, it seems that techno was gone a bit and is coming back on a wider level now. Especially because there you have smaller techno djs’touring, which is great for the scene I think. The big ones have already been there and kept the scene up for the young ones to come and make it exciting again. Hope it keeps on developing in a good way.
Thanks to your job you travel a lot, what has been the biggest surprise that’s happened to you whilst traveling? Do you remember an experience in particular?
Thomas: Oh yes. The light engine of a small jet from Amsterdam to Augsburg broke so we had no electricity and no lights in the plane during this night flight. We had to help the pilot finding his buttons with our phone lights.
2016 has just started and before saying goodbye I want to ask you what can we expect from Pan-Pot in this new year. Which are your next steps?
Thomas: We’ll take it step by step. After our album and lots of work in 2015 we thought that we could take it bit easier this year, but it seems things will come at us again big time.
Tassilo: Bit more studio time before an estimated crazy summer would be great. For sure there will be another release of ours that we are working on right now and which is a lot of fun.[/tab]
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