[tabgroup layout=”horizontal”]
[tab title=”Italiano”]Nato e cresciuto a Stoccolma, Pär Grindvik è ancora oggi uno degli artisti più interessanti dell’ondata techno. La sua vita ruota attorno la musica sin da quando era bambino. Influenzato dai suoi fratelli maggiori, Pär entra in contatto con la collezione di dischi di uno di loro. Affascinato dai vinili inizia a collezionarli anche lui. Così facendo la sua passione diventa ancora più grande e alla fine degli anni ’90 decide di aprire un negozio con l’amico Tobias von Hofsten nella sua città. Tutto ciò non è abbastanza, tant’è che nel 2002 darà vita alla propria etichetta Stockholm LTD. Oltre ad esibirsi come dj nei club, troverà il tempo di dedicarsi allo studio con l’amico e collega Hardcell. Dopo più di 10 anni di carriera come dj e produttore nella primavera di quest’anno uscirà sulla sua label il suo primo album chiamato “Isle Of Real”, un LP attesissimo dai fan in tutto il mondo.
A Maggio uscirà il tuo album “Isle Of Real” sulla tua Stockholm LTD. Molti attendevano già da tempo questo tuo lavoro, perché hai deciso di fare questo LP solo ora e cosa ti ha ispirato nella sua produzione?
Sono lusingato riguardo i grandi feedback ricevuti e sono davvero felice di sentire che le persone sono in attesa dell’uscita! Credo che fosse il momento giusto di farlo. La creatività è qualcosa che davvero non si può forzare. Puoi spingere te stesso verso i tuoi limiti, ma forzare l’output creativo raramente è una buona idea. Quando ho iniziato a scrivere le bozze per questo album ho avuto molta ispirazione e c’erano tante cose che volevo provare. Sono abbastanza rilassato riguardo alla mia vita di oggi rispetto a quando ero più giovane. Mi sento come se fossi in un buon posto, probabilmente non ho potuto scrivere prima questo album, almeno non nel modo in cui è venuto fuori. Durante la scrittura di “Isle Of Real” ho usato ogni minuto che avevo a disposizione per abbozzare nuova musica. Ho voluto registrare questo album in modo tradizionale, scrivere una “demo”, registrare, mixare e masterizzare tutto in sessioni separate. E tutto l’insieme è venuto bene, ho imparato molto durante l’anno che ho speso per questo processo.
So che sei stato proprietario di un negozio di dischi e che anche il tuo album uscirà in vinile. Che importanza ha per te il vinile nel 2016 e fare uscire ancora musica su questo supporto?
Il formato vinile è infatti di grande importanza per me, la sensazione della copertina e il suono quando metti la puntina sui solchi. E’ in questo modo che ho scoperto la musica quando ero un ragazzino. Per questo sono felice di poter fare uscire ancora versioni fisiche e che posso farle più o meno come voglio io. Per quanto riguarda l’importanza di come le persone vengono a sperimentano la mia musica, non lo so.
La tua prima release risale al 2002. Com’è cambiato il tuo modo di produrre in tutti questi anni?
Beh, ho scritto e prodotto musica a partire dall’inizio degli anni novanta, il mio modo di scrivere è cambiato molte volte nel corso degli anni, ma penso che l’equilibrio e la facilità di lavorare sia con l’hardware e con i DAW è migliore. Il mio set up è vario e può essere utilizzato in contesti diversi a seconda di ciò che voglio raggiungere.
Cosa ti ha avvicinato alla musica elettronica e poi alla scelta di aprire un negozio di dischi e di diventare tutto quello che sei oggi?
Sono stato gettato in essa dai miei fratelli maggiori. Uno di loro stava suonando e la sua collezione di dischi è stato qualcosa che ha attirato la mia attenzione sin da quando ero un bambino. Ho avuto anche un cugino che aveva un po’ di attrezzatura da studio. Ero così giovane, a 11 anni ho fatto il mio primo tentativo di produrre qualcosa di mio. Mentre mio fratello maggiore aveva smesso di collezionare dischi, la mia collezione crebbe e crebbe al punto in cui, poco prima di finire la scuola, ho avuto questa idea. Mi piaceva cercare i dischi e la cosa migliore del mondo sarebbe stata quella di farlo anche per gli altri. Quindi nel ’98, quando mancava ancora metà anno prima della fine della scuola, io e Tobias von Hofsten abbiamo aperto un negozio di dischi a Stoccolma chiamato “Illegal”.
Tante persone sognano di fare il tuo lavoro, tu che fai così tante cose hai altri sogni che vorresti realizzare in futuro? Intendo anche oltre alla musica.
Ho qualche interesse che amo. Una cosa grandiosa di essere il proprio capo è quella di poter controllare il tempo come si vuole. Mi sento come se fossi già riuscito a fare molto di quello che ho sognato.
Molti pensano che nella vita di un artista sia tutto fantastico, anche se non è assolutamente così. Quali sono stati i momenti più difficili che hai vissuto e i sacrifici più grandi che hai dovuto fare nel corso della tua carriera?
Prima di trovare il proprio equilibrio, la vita sulla strada può essere davvero difficile. Puoi essere abbastanza solo e se non stai attento la strada può mangiare sia la tua salute che la tua creatività. Oggi so che parti di essa sono a mio favore. Sono abbastanza rilassato della vita in viaggio rispetto a quando ero più giovane. Metti una parte per proteggere te stesso, ed è facile avere dei dubbi quando sei tanto solo. Lavorare di notte nonostante tutto il suo fascino non è facile. Credo che la maggior parte degli artisti che hanno fatto questo per vivere possono raccontarlo.
La Svezia ha la fortuna di avere numerosi talenti sia come dj e come produttori. Sono curioso di chiederti com’è la scena adesso e se per te ci sono nuovi artisti da tenere d’occhio.
Non sono sicuro di essere la persona giusta per dirti ciò. Ho lasciato Stoccolma dieci anni fa, ma voglio credere che sia più sana che mai. Ci sono così tanti nuovi artisti che vengono fuori; come svedese all’estero sono super orgoglioso di tutta la grande musica che esce dalla Svezia. Ad esempio, alcuni nuovi artisti che ho scoperto di recente sono Klara Lewis e Sissel. Sono entrambi collegati a Peder Mannerfelt, con cui lavoro a stretto contatto.
Ho dato un’occhiata al tuo calendario e ho visto che nei prossimi mesi andrai anche in Sud America oltre che in Europa. Immagino che in tutti questi anni tu abbia viaggiato moltissimo, che ricordi hai delle tue esperienze passate in giro per il mondo?
Sono stato fortunato di avere avuto la possibilità di viaggiare e suonare in posti come Colombia e Argentina, il tour a Giugno sarà il terzo di quest’anno. Ho avuto tante grandi esperienze nel corso degli anni in diverse parti del mondo e sono veramente felice di aver avuto la possibilità di farle nel modo che in cui le ho fatte. Spero di continuare così per i prossimi anni.
Nel corso della tua carriera hai collaborato molto con Hardcell. Come vi siete conosciuti e come avete deciso di fare musica insieme? In tanti stanno aspettando da tempo un vostro ritorno in studio insieme, pensi che possa succedere in futuro?
Durante il periodo di “Illegal” ho incontrato Nils Danielsson aka Hardcell per la prima volta. Avevamo cose in comune, credo. Nils mi ha costretto ad uscire fuori dalla mia bolla di produzione e mi ha incoraggiato a intensificare e a far uscire la mia musica. Un sacco di cose che ho imparato sul processo creativo di allora sono ancora essenziali per me. E’ stato mentre lavoravo insieme a Nils e mentre mi occupavo del negozio di dischi che sono uscite le idee per la mia etichetta. In realtà abbiamo fatto un piccolo anniversario qualche anno fa, che comprendeva anche un evento dal vivo in alcuni luoghi speciali come il Berghain di Berlino e Fuse di Bruxelles. Abbiamo pubblicato anche un disco con il nome di Marbacka. Chi lo sa, potrebbe accadere di nuovo.
La prima release di Stockholm LTD è del 2002. Oggi aprire un’etichetta è molto più semplice rispetto a prima, sulla base della tua esperienza che consigli daresti a quelle persone che nel 2016 desiderano aprire una label?
Non sono sicuro se sono pienamente d’accordo che sia più facile oggi. Di sicuro è più facile entrare in contatto con le aziende e con gli aggregatori che possono aiutarti ad avere la tua musica su store digitali o anche in vinile. Ma la vendita di musica oggi è più difficile che mai e ciò che la maggior parte si dimentica è che non sta ai negozi o ai distributori per promuovere la tua nuova etichetta. Il mio consiglio a tutti coloro che vogliono iniziare la loro label oggi è quello di pensare a se sono disposti a correre il rischio economico su se stessi e se sanno chi e dove sono i loro clienti. E’ proprio come una qualsiasi altra attività, è essenziale disporre di conoscenze, clienti, contatti e capitale prima di iniziare. Se ritieni di avere queste cose, allora inizia la parte creativa.
Oltre al tuo album cosa dobbiamo aspettarci su Stockholm LTD? Puoi darci qualche anticipazione?
C’è un po’ di materiale interessante in cantiere, abbiamo per esempio un nuovo V.A. che uscirà dopo l’estate e ho un mio EP in corso insieme a Nihad Tule.[/tab]
[tab title=”English”]Born and raised in Stockholm, Pär Grindvik is still one of the most interesting artists of the techno wave . His life revolves around music since he was a child. Influenced by his older brothers, Pär comes into contact with the record collection of one of them. Fascinated by vinyls starts his collection. In doing so his passion becomes even larger and at the end of the 90’s he decided to open a store with his friend Tobias von Hofsten in his city. All this is not enough, so much so that in 2002 he will create the own label Stockholm LTD. In addition to performing as dj in clubs, he will find the time to devote to the studio with his friend and colleague Hardcell. After more than 10 years of career as dj and producer in the spring of this year, he will release, on his label, his first album called “Isle Of Real”, an LP awaited by fans around the world.
In May of this year you will release your album “Isle Of Real” on your label Stockholm LTD. Many people had waited long this your work, why do you decide to do this LP only now and what inspired you?
I’m flattered by all the great feedback and really happy to hear that people are looking forward to the release! I guess it was just a good time for me to do it. Creativity is something that you really can’t force. You can push yourself and your limits but to force your creative output is rarely a good idea. When I started to write sketches for this album I had a lot of inspiration and things which I wanted to try out. I’m quite relaxed about life on the road today compared to when I was younger. I feel like I’m in a good place, I probably couldn’t have written this album earlier, at least not in the way it tuned out. When writing Isle of Real I used every minute that I had to sketch out new music. I wanted to record this album in a traditional way, to write a “demo”, record it, mix it master it all in separate sessions. And it all came together well, I learned quite a lot in the year I spent on the process.
I know you were a owner of a record store and even your album will be released on vinyl. How important is for you the vinyl in 2016, and to release music on this support?
The vinyl format is indeed of great importance to me, the feel of the sleeve and the sound when you put the needle to the groove. It’s how I discovered music when I was a kid. So I’m happy that I can still release physical releases and that I can do them pretty much exactly as I want. As to the importance of how people experience my own music, I don’t know.
Your first release is from 2002. How has it changed your way to produce music during these years?
Well I’ve been writing and producing music since the beginning of the nineties, so the way I write has changed many times over the years, but I think that the balance and ease of working both with hardware and DAWs is better. My set up is varied and it can be used in different environments depending on what I want to achieve.
How did you get in touch with electronic music, and how did you decide to open a record store and to become all that you are today?
I was thrown into it by my older brothers. One of them was spinning and his record collection was something that caught my attention when I was just a kid. I also had an cousin who had some studio gear. I was so young, at 11 I made my first attempt to produce something myself. While my older brother gave up collecting records, my collection grew and grew to the point where just before finishing school, I had this idea. I loved digging records and the best thing in the world would was to do it for other people as well. So in 98, when I still had half a year left of school, myself and Tobias von Hofsten opened a record store called “Illegal” in Stockholm.
So many people dream to do your job and considering you do so many things, have you other dreams that would you realize in future? I also mean in addition to music.
I have quite a few interests which love. One great thing about being your own boss is that you can control time as you choose. I feel as though I’ve already managed to do much of what I dreamed of.
Many think that in the life of an artist all is always great, although in reality is not so. What were the most difficult moments have you lived and the greatest sacrifices have you had to make during your career?
Before finding your own balance, life on the road can be really tough. You get pretty lonely and if you don’t take care it can eat at both your health and your creativity. Nowadays I know which parts of it are good for me. I’m quite relaxed about life on the road today compared with when I was younger. You put on a role to protect yourself, and it’s easy to have doubts when you’re alone that much. Working the night shift, despite all its lure, doesn’t make it easier. I think most artists who have done this for a living can relate.
Sweden has many talents as djs and as producers. I am curious to ask you how is the scene now and if there are new artists to follow.
I’m not sure if I’m the right person to tell you this. I left Stockholm ten years ago, but want to believe that it’s healthier than ever. There’re so many new artists popping up all the time; as a Swede abroad, I’m super proud of all the great music coming out of Sweden. For example, some new artists that I discovered recently are Klara Lewis and Sissel. They are both connected to Peder Mannerfelt, who I work with closely.
I had a look at your schedule and I saw in coming months you will go to South America besides Europe. I imagine in these years you have traveled a lot, so what are your most important memories of your past experiences around the world?
I’ve been lucky to be able to travel and play in places like Colombia and Argentina, the tour in June will be my third this year. I’ve had so many great experiences over the years in different parts of the world and I’m truly happy that I got a chance to do it the way I did. Hopefully I can continue for many years to come.
During your career you worked closely with Hardcell. How did you meet and how did you decide to make music together? Many are waiting for yours return in studio together, do you think might it happen in the future?
While running Illegal I met Nils Danielsson aka Hardcell for the first time. We just had things in common I guess. Nils forced me out of my production bubble and encouraged me to step up and release my music. A lot of the things I learned about the creative process back then are still essential to me. It was while working together with Nils and running the record store that the ideas for my own the label came up. We actually did a small anniversary a few years ago, which included a live PA at some special places like Berghain in Berlin and Fuse in Brussels. We also released a record under the name of Marbacka. Who knows, it might happen again.
The first release of Stockholm LTD is from 2002. Today open a label is much easier than before, based on your experience what advice would you give to those people who want open a label in 2016?
I’m not sure if I fully agree with that it’s easier today. For sure it’s easier to get in contact with companies and aggregators that can help you get your music either on digital stores or even press vinyl. But selling music today is harder than ever and what most forget is that it’s not up to the stores or distributers to promote your new label. My advice to anyone who wants to start their own thing today is to think about wether they are willing to take the economical risk on themselves and if they know who and where their customers are. It’s just like any other business, it’s essential to have knowledge, customers, contacts and capital before starting up. If you feel that you have these things then the creative part starts.
Aside from your album what have we expect on Stockholm LTD? Can you give us a preview?
There’s some exciting material in the pipeline, we have for example a new various artists release that will be out after the summer and I have an split EP in the making with myself and Nihad Tule.[/tab]
[/tabgroup]